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09 ott 2005TREMAGLIA E’ A NEW YORK PER IL COLUMBUS DAY, L’INCONTRO CON GLI ITALIANI DELLA GRANDE MELA

Dall’inviato Attilio Pisani
.NEW YORK - (Italia Estera) -  L'anfiteatro della 'Christ the King High School', un liceo cattolico noto per la qualità del suo insegnamento scientifico, particolarmente attento alle nuove tecnologie, era gremito ieri sera ora di New York), ed erano numerose le bandierine tricolori presenti nella sala per accogliere il ministro, che ha lottato per anni per dare il diritto di voto agli italiani all'estero. 
"E' davvero emozionante per me avervi dato la possibilità " di votare alle prossime elezioni politiche italiane, in calendario in primavera. Mirko Tremaglia, lo spiega a centinaia di immigrati italiani di New York, scatenando nutriti applausi, in una scuola del Queens, uno dei quartieri della Grande Mela. 
La 'Christ the King' si trova nel Middle Village, un quartiere operaio del Queens, nei pressi dei maggiori cimiteri di New York. Un quartiere in cui l'immigrazione di origine italiana è sempre stata tradizionalmente molto forte, non lontano da alcuni dei più bei parchi pubblici della metropoli. Tremaglia  che è a New York in questi giorni per le festività del Columbus Day, la parata sulla Quinta Strada che si svolgerà domani,   é  completamente  immerso nella campagna elettorale per il il voto degli italiani all'estero.
 Il ministro esorta in particolare i presenti a recarsi alle urne, a "compiere il vostro dovere", prima di rivelare che la prossima tappa della battaglia è di riuscire a far votare anche i militari italiani attualmente in missione all'estero.
 Prima di recarsi nel Queens  Tremaglia aveva partecipato alla Cena di gala organizzata dalla Columbus Foundation al Waldorf Astoria . Una cena durante la quale è stata formalizzata la nomina a 'Grand Marshall' 2005 di Antonin Scalia, il giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti di origine italiana. Come si sa il 'Grande  Maresciallo'  è la personalità che guiderà la parata sulla Quinta strada domani, ma che nel 2002 fu guidata appunto da Tremaglia.
Ospite d'onore italiano il vicepresidente della Commissione europea, Franco Frattini, responsabile per la giustizia, la libertà e la sicurezza, che nel suo intervento ha insistito sulla necessità di una ampia cooperazione transatlantica contro il terrorismo e per difendere le libertà. 
Il New York Times, nella sezione Metro -cronaca cittadina- questa mattina  ha condannato Tremaglia  per la  sua presenza alla parata italo-americana,  evocando criticamente il suo passato. Il Ministro per gli Italiani nel Mondo  ha replicato alle critiche mossegli con una nota scritta in cui si legge che  "Non bisogna mai confondere storia e politica. Sono già stato ospite d'onore del 2002 al Columbus Day e ringrazio molto Lawrence Auriana", il presidente della fondazione che ogni anno organizza la parata sulla Fifth Avenue, "per quelle meravigliose giornate e per quel riconoscimento" dice Tremaglia.
 Sul  New York Times  Auriana difende la scelta di invitare Tremaglia, che a sua volta dice: "Sono felice di essere stato l'unico uomo politico italiano che ha cambiato la Costituzione della Repubblica per ben due volte per dare il voto a milioni di cittadini italiani all'estero. Questa è la battaglia di civiltà che ho vinto a favore degli italiani all'estero: questa è la democrazia, la vera democrazia, il voto a milioni di italiani all'estero che non l'avevano". Tremaglia ha aggiunto: "Di questo fatto democratico sono felice e orgoglioso. Per questo fatto straordinario, di autentica democrazia, cui ho dedicato tutta la mia vita, sono amato dagli italiani all'estero: ed è per questo che sono a New York. Questa è la politica di italianità che tanto piace anche al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.”
Ma il ministro per gli italiani nel mondo risponde con durezza anche alle altre  critiche emerse in queste ultime ore. Tremaglia non ha dubbi: sono accuse di carattere elettorale, con almeno un partito di centro sinistra. Il ministro, che si trova in questi giorni negli Usa per una serie di incontri con alcune tra le principali comunità italiane d'oltreoceano, ha detto che è sua intenzione di "avviare una campagna elettorale all'estero" contro coloro i quali definisce "i comunisti", cosa "che non era nei miei programmi", appoggiando una serie di liste della cosidetta società civile.
 Dopo le celebrazioni del Columbus Day a New York, martedì Tremaglia sarà a Detroit, dove incontrerà il Comites e le comunità italiane locali.
E' fitto il programma della visita, che durerà fino a venerdì 14 ottobre. Ieri, il ministro aveva anche avuto un incontro con i Comites, cioé i Comitati degli italiani all'estero, del Connecticut e del New Jersey, che gli hanno riservato un'accoglienza calorosa. Il viaggio di Tremaglia negli Stati Uniti è per il ministro un'occasione per incontrare gli italiani d'America e soprattutto ricordare loro l'importanza del prossimo appuntamento elettorale italiano che, nella primavera 2006, li vedrà votare.
Dopo Detroit  mercoledì  sarà a Chicago. Qui oltre ad incontrare gli italoamericani, inaugurerà anche la nuova sede del Comites che i consiglieri del Comites stesso, guidati da Luigi Sciortino, nella frenesia dell'attesa definiscono "un avvenimento unico al mondo". Giovedì, gli ultimi appuntamenti a Filadelfia. Venerdì, il rientro in Italia.
E' un programma che tocca i centri dove più numerosa e radicata è la presenza italiana. "Per me - ha detto e intende dire Tremaglia agli italiani d'America - è una grande gioia incontrarvi per l'affetto e la stima che nutro da sempre nei vostri confronti... Voi avete fatto grande il mondo portando in America il genio e la cultura italici". "Ed io - ha proseguito il ministro - sono qui anche per fare capire all'Italia quale grande risorsa rappresentino gli italiani nel mondo in ogni campo della vita sociale, economica e politica, perché esiste nel mondo un sistema Italia che ancora pochi conoscono e che è formato, tanto per cominciare, da 4 milioni di cittadini italiani all'estero e da 60 milioni di cittadini di origine italiana".
Negli Stati Uniti, le collettività di origine italiana, concentrate soprattutto nelle grandi aree urbane del Nord-Est, mantengono forti legami col Paese d'origine, sia sotto il profilo culturale che sotto quello sociale.
Gli americani di 'discendenza italiana' dichiarata sono, secondo i censimenti più recenti, circa 15 milioni (il 6% dell'intera popolazione), fra cui 640 mila nati in Italia. L'elevato grado d'integrazione degli italo-americani è confermato dalla presenza nel Congresso degli Stati Uniti di almeno 27 parlamentari italiani o di origine italiana (in tutto il mondo, sono 395).
                                                                           Attilio Pisani
 



 
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