09 ott 2005 | IMMIGRAZIONE: A Lampedusa si indaga dopo il dossier de L’Espresso |
|
|
AGRIGENTO - 8 OTT - (Italia Estera) - In seguito alla pubblicazione, su l'Espresso, del dossier sulle condizioni di vita degli extracomunitari ospiti del centro di accoglienza di Lampedusa, la procura della Repubblica di Agrigento ha disposto un'inchiesta, mentre procedono gli accertamenti amministrativi Il drammatico racconto del giornalista Fabrizio Gatti che, fingendosi un immigrato curdo ha vissuto nella struttura per una settimana, è finito in un fascicolo, tecnicamente ancora "a carico di ignoti". Sugli abusi che gli extracomunitari avrebbero subìto da parte di alcuni esponenti delle forze dell'ordine e sulle precarie condizioni igieniche del Cpt, denunciati nel reportage, indagheranno polizia e carabinieri. A loro il procuratore della città dei templi, Ignazio De Francisci, ha affidato l'inchiesta. La polizia - che attraverso il questore di Agrigento Nicola Zito ha comunicato ai magistrati la notizia di reato - dovrà fare chiarezza sul funzionamento della struttura. Ai carabinieri, invece, il compito di indagare sui presunti maltrattamenti subiti dagli extracomunitari, vittime, secondo il racconto del cronista, di angherie, ingiurie, violenze da parte dei militari. "Gli accertamenti, coordinati dal comandante della Regione Sicilia, Generale di Brigata Arturo Esposito - hanno fatto sapere dal Comando generale dell'Arma - saranno rigorosi".
Ma al fascicolo di indagine sulle condizioni del centro, in cui vengono ipotizzati i crimini di lesioni e peculato, potrebbe, nei prossimi giorni, aggiungersi quello a carico del giornalista de L'Espresso. I pm agrigentini stanno valutando la possibilità di procedere contro di lui per 'false generalita'". E così Gatti, che sarà ascoltato in procura, potrebbe trovarsi nella duplice condizione di teste e di indagato. Dei controlli amministrativi si occuperà la prefettura di Agrigento che riferirà i risultati degli accertamenti al ministero degli Interni. Nessuna ispezione verrà effettuata invece dal direttore centrale per l'immigrazione, il prefetto Alessandro Pansa. "Incontrerò il prefetto di Agrigento - ha detto Pansa, oggi nella città dei Templi per partecipare ad un convegno - ma non andrò nell'isola".
Il deputato europeo di Forza Italia Stefano Zappalà, che ha guidato la delegazione europea a Lampedusa, ha oggi diffuso una sua dichiarazione con cui si getta acqua sul fuoco .
Zappalà afferma : "Ho guidato la delegazione europea a Lampedusa lo scorso 15 e 16 settembre e la relazione, su mia indicazione, è stata scritta dall' On. Roure, francese e capo gruppo del partito Socialista nella Commissione Libertà pubbliche. Quella relazione è stata approvata all'unanimità, sotto la mia presidenza, dall'intera commissione Libertà due giorni fa. Vi sono descritti fatti obiettivi, tra cui la mancanza dei vetri, delle porte, la presenza di acqua di mare nei bagni, ma non vi è descritto uno dei cerchi dell'inferno dantesco.
Ho sempre trovato sconcertante che Parlamentari rappresentanti l'Italia usino le istituzioni europee per denigrare la loro Nazione e trovo sconcertante che, con le notizie e le immagini che arrivano dal territorio spagnolo in Marocco, dove interviene sparando ad altezza d'uomo l'Esercito, si dia credito a chi, per scopi giornalistici, deve per forza cercare la notizia.
Le Forze dell'Ordine italiane, che conosco per precedenti di vita e per rapporti personali a tutti i livelli, tutto sono tranne che torturatori. Sono gente che ogni giorno rischia e dona la vita nell'interesse collettivo. Medaglie d'oro che onorano nei secoli un'attività pesante resa al solo servizio disinteressato dello Stato e dei suoi cittadini.
Le carenze umane, se reali, non sono attribuibili al Governo od ai suoi rappresentanti, ma a qualche sciocco che è giusto, ove fossero vere, venga radiato da una nobile istituzione che disonora. Qualche Parlamentare nostrano, che usa tutti i mezzi, anche i meno leciti, per campagna elettorale, farebbe meglio a vigilare dentro la sua casa politica.
Sempre l'altro ieri in Commissione abbiamo invertito il programma delle visite in giro per l'Europa. A dicembre saremo, come delegazione Europea, in Marocco, e subito dopo a Malta, ed entro l'anno nei sotterranei di Parigi. Vedremo cosa succede in questi Stati, e se l'Italia opera meglio o peggio degli altri.
Questi starnazzatori contro l'Italia mi e ci diano una mano a far nascere una politica europea dell'immigrazione con regole e costi condivisi. Allora - conclude la dichiarazione di Zappalà - potranno dire di avere la coscienza a posto. Non basta gridare allo scandalo non provato. Operino da veri legislatori. Questo dovrebbe essere il loro dovere primario. Per questo hanno, come me, un mandato Parlamentare che dovrebbero onorare fissando regole e non gridando, denigrando e chiedendo vuote dimissioni senza senso".
|
|
|
| |
|