da Parigi testo e foto di Giancarlo Gallani
PARIGI – (Italia Estera) - “Oggi più che amiche, sorelle. Italia e Francia unite da un forte legame che si è incrinato soltanto per la guerra degli Usa in Iraq ma oggi completamente ricucito”. Questo in sintesi affermano Jacques Chirac e Silvio Berlusconi nella conferenza stampa dopo il vertice bilaterale a Parigi. Italia e Francia hanno "una visione comune" sull'Europa e sul suo futuro e oggi abbiamo "rafforzato legami già forti", "siamo sorelle latine", dice il presidente francese.
"Mai come oggi" tra i due paesi esiste "un sentire comune" sui problemi dell'Europa e sulle grandi sfide internazionali, gli fa eco il presidente del Consiglio che ammette che in passato ci sono stati "momenti di divergenza ma c'è sempre stata simpatia, grande rispetto" e non c'è popolo o paese che "gli italiani sentano più vicini della Francia e dei francesi". Una vicinanza che si traduce con l'accordo raggiunto tra Roma e Parigi in materia di antiterrorismo: gli aerei militari italiani e francesi potranno entrare negli spazi aerei reciproci per inseguire aerei sospetti. E una visione comune anche nella politica estera. Berlusconi fa capire di condividere quanto dice Chirac sull'avvio delle trattative per l'ingresso della Turchia in Europa: "Ankara deve fare tutti gli sforzi necessari per aderire ai nostri valori e principi. Si tratta per loro di una grande rivoluzione. Ci riusciranno? Io non lo so". Ma, aggiunge il capo dell'Eliseo, "dire no, dire non avete niente a che fare con noi, sarebbe assumersi una responsabilità molto grande". Chirac ha anche confermato che l'ingresso della Turchia avverrà dopo un referendum, "la decisione sarà comunque nelle mani dei francesi che dovranno poter dire l'ultima parola". Ma c'è anche una nota critica verso l'Ue da parte di Chirac quando sottolinea che "c'è in Europa una certa delusione e fra le sue cause c'è la sensazione tra i cittadini che la Commissione non difenda con sufficiente determinazione ed energia i loro interessi, economici e di conseguenza sociali". In chiusura l'Iraq. "Ci può essere stata sull'Iraq una divergenza di analisi all'inizio tra Francia e Italia, ma ora tutto questo è passato. Sul ritiro e sull'affermazione della libertà in quel paese siamo d'accordo", afferma Chirac. E Berlusconi aggiunge: "Condividiamo il giudizio su un futuro libero, autonomo e indipendente di questo Paese. Siamo entrambi convinti che il graduale rientro dei militari terminerà quando l'Iraq potrà garantire la sicurezza interna con le sue forze dell'ordine".
GIANCARLO GALLANI /Italia Estera