29 set 2005 | PIERLUIGI VIGNA ALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI LISBONA |
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LISBONA - 29 sett - (Italia Estera) - Giovedì 22 settembre si è svolta, presso l’Auditorium dell’Istituto Italiano di Cultura a Lisbona, la Conferenza “Esperienze vissute nella lotta alla criminalità organizzata in Italia e in Europa” tenuta dall’ex Procuratore Antimafia Pier Luigi Vigna (nella foto) e organizzata in collaborazione tra l’Istituto stesso e l’Ambasciata d’Italia a Lisbona.
L’evento ha attirato un pubblico numeroso tra cui si sono distinte le figure del Procuratore generale della Repubblica Portoghese, José Adriano Machado Souto de Moura, il Presidente della Sub-Commissione d’Amministrazione Interna dell’Assemblea della Repubblica, João Serrano, e Dora Cândida Almeida, Direttrice del Dipartimento di Investigazione e Azione Penale. Inoltre il locale Ordine degli Avvocati ha informato dell’iniziativa i propri iscritti, che hanno partecipato numerosi.
Vigna ha aperto la conferenza con una breve introduzione tecnica utile a chiarire cos’è e di cosa si occupa la Procura Generale Antimafia, e a precisare come nel territorio italiano ci siano 166 Procure di cui solo 26, a livello regionale, si occupano di Mafia dal 1991.
Ha sottolineato poi che, dal momento che i delitti di mafia non sono mai estemporanei, ma rispondono a una pianificazione precedente all’esecuzione, la sfida si colloca nell’incontrare l’anello, il legame che permette di arrivare al cuore del gruppo. Il Procuratore ha continuato poi, intrattenendo i presenti in sala per circa un’ora riuscendo a interessare e allo stesso tempo divertire e appassionare, passando in rassegna episodi di vita vissuta in mezzo secolo di carriera. Il suo discorso si è concentrato soprattutto su casi degli anni 70, e ha coinvolto nel racconto episodi di terrorismo legato alle “Brigate Rosse” e “Ordine Nuovo”.
Da Lisbona il Procuratore Vigna si è spostato in una località nei pressi di Porto (S. Maria da Feira) dove ha partecipato con altri esperti in materia di terrorismo a una tavola rotonda organizzata dal Festival “7 Sóis 7 Luas” e a cui hanno preso parte esperti israeliani e palestinesi e la giornalista Giuliana Sgrena, già ostaggio del terrorismo iracheno.
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