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02 ott 2005Una Finanziaria durissima per tutti, soprattutto per i più deboli ++di Marco Fedi*++

“Nonostante le dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell’Economia, la finanziaria messa in cantiere dal Governo è la più “elettorale” immaginabile” – ha dichiarato Marco Fedi.
MELBOURNE - (Italia Estera) - “La manovra, che ha ottenuto il via libera dal Consiglio dei Ministri e che si appresta ad entrare nelle aule parlamentari nel mezzo di uno scontro epocale sulla riforma elettorale, riduce i trasferimenti agli enti locali ed alle amministrazioni dello Stato in una misura che – inevitabilmente – toccherà i servizi ai cittadini, anche per i cittadini italiani residenti all’estero. Questa proposta di legge di bilancio – che ha un valore complessivo di 20 miliardi di euro (circa 34 miliardi di dollari australiani) – è guarnita, all’esterno, dal peggior populismo: fatto di false dichiarazioni sui tagli agli eccessi, sulla riduzione degli sprechi, e sulla riduzione simbolica dei compensi ai Parlamentari. All’interno è invece farcita di tagli severissimi – che vanno ad aggiungersi al decreto taglia spesa ed alle altre manovre “essiccanti” del 2005 – alle autonomie locali, Regioni e Comuni, ed ai Ministeri, anche al Ministero degli Affari Esteri, e quindi alla rete consolare” – ha ricordato Fedi.
“I tagli, tutti diretti ad enti locali e ministeri, mascherati da false dichiarazioni sulle riduzioni degli sprechi, rischiano di aggravare la precaria situazione dei Ministeri e tra questi anche gli Esteri. Siamo consapevoli delle difficoltà oggettive – rispettare i parametri di convergenza a livello europeo e contemporaneamente avere a disposizione risorse aggiuntive per lo sviluppo economico – ma questa consapevolezza non può che portarci ad un’unica ragionevole conclusione: la pressione fiscale diretta non aumenta ma aumenta quella indiretta. Meno servizi, meno efficienza, meno qualità, meno sanità, meno trasporto pubblico, meno di tutto”. “E non basta raccontarci che un 10% in meno ai parlamentari o la riduzione di un numero non meglio specificato di “auto blu” possano reggere l’impatto dei tagli. Senza aumentare la pressione fiscale o rafforzare la vera lotta all’evasione fiscale, l’unica strada percorribile rimane quella dei tagli alle spese pubbliche: ciò significa tagli indiretti alla rete di servizi per tutti i cittadini, anche per chi, come noi, risiede all’estero. Non vengano quindi a raccontarci, come già stanno cercando di fare, che non ci saranno tagli per gli italiani all’estero: i tagli riguardano tutti e saranno severi. Salvaguardare i capitoli di bilancio per gli italiani all’estero deve rispondere ad una logica complessiva, d’insieme, in cui i servizi ai cittadini, quindi la rete consolare, i Patronati, i ministeri, siano degni di pari attenzione da parte del Governo – ha ribadito Marco Fedi.
“Sulla proposta di riforma elettorale – infine – siamo in una fase incredibile in cui, ignorando l’espressione democratica dei cittadini con il referendum sul maggioritario, dimenticando il lavoro svolto “da maggioranza ed opposizione” nella bicamerale, si vorrebbe far tornare l’Italia su vecchi sentieri già percorsi, facendo appello alle logiche di parte che ancora oggi sono d’intralcio alla costruzione di un autentico ed efficace bipolarismo”. “Le regole ci uniscono quando sono condivise e sono punto di riferimento per tutti: modificarle unilateralmente è un errore politico ma è soprattutto un attacco alla democrazia. Chi bara è un baro; chi cerca di non apparire tale modificando le regole del gioco offende prima di tutto il gioco – in questo caso la democrazia”.
“Se a ciò aggiungiamo il ritardo nel ridisegnare i collegi elettorali italiani per consentire l’attuazione del dettato costituzionale e l’elezione della rappresentanza dall’estero, nonché il rischio che tale adempimento entri nel dibattito di carattere generale sulla legge elettorale, ci rendiamo conto delle crescenti difficoltà in cui anche noi all’estero viviamo questo periodo di fine legislatura” – ha concluso Marco Fedi.

*Marco Fedi è segretario DS in Australia.




 
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