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19 set 2005ACLI Svizzera: Sì alla libera circolazione delle persone, No all'estensione del lavoro domenicale

FRIBURGO - 19 sett. - (Italia Estera) - Il Consiglio Nazionale ACLI Svizzera riunito il 17 settembre 2005 a Friburgo, presso la Missione Cattolica Italiana, ha discusso e approvato la relazione politica del Presidente Franco Narducci sulla necessità di “Rafforzare l’organizzazione per affrontare le sfide sociali e politiche in Svizzera”. A circa un anno dal congresso nazionale di Basilea, la Presidenza Nazionale ha inteso presentare al Consiglio un primo bilancio sull’attività svolta e sugli impegni politici che saranno affrontati nel breve e medio periodo.
La Presidenza delle ACLI ha sottolineato prima di tutto i risultati molto soddisfacenti conseguiti dai due enti di emanazione del Movimento - l’ENAIP e il Patronato ACLI - nonostante le difficoltà derivanti dai cambiamenti culturali e professionali che insieme al passaggio generazionale caratterizzano con forza la comunità italiana in Svizzera.
Sul versante del tesseramento 2005, le ACLI registrano una soddisfacente tenuta degli iscritti e l’aumento, lieve ma indicativo, in diverse realtà locali, soprattutto tra quelle più impegnate sul territorio.
Le ACLI Svizzere, nel rispetto della propria autonomia e dei ruoli, continueranno a porsi nell’ottica del dialogo e del confronto costruttivo con tutte quelle forze associative e politiche operanti in territorio elvetico, che hanno a cuore il miglioramento della condizione culturale, sociale e politica della nostra gente, degli immigrati in questo Paese e in generale della società svizzera.
Il Consiglio Nazionale ACLI ribadisce l’importanza della votazione federale del 25 settembre prossimo sull’estensione della libera circolazione delle persone ai nuovi dieci Stati membri dell’Unione Europea e invita il popolo svizzero e gli oltre 200'000 doppi-cittadini italiani a votare Sì per una Svizzera più aperta e un’Europa più libera, condizione indispensabile per rafforzare nel nostro continente la democrazia, la pace e lo sviluppo sociale, culturale ed economico di tutti i suoi cittadini. Il Consiglio Nazionale ACLI pone l’accento sulle importanti misure d’accompagnamento, volute da tutti i sindacati svizzeri, che rafforzano di fatto la protezione delle lavoratrici e dei lavoratori di questo Paese.
Le ACLI Svizzere, in vista della votazione popolare del 27 novembre 2005, si impegnano a sostenere il No all’estensione del lavoro domenicale nelle grandi stazioni ferroviarie, un'operazione politica che si prefigge di eliminare la domenica come giorno festivo e di riposo e di introdurre di fatto la settimana lavorativa di sette giorni. Questa posizione delle è stata decisa da tempo e ha visto le ACLI impegnate nella raccolta delle firme a sostegno del referendum contro l'estensione del lavoro domenicale. Il Consiglio Nazionale delle ACLI ha in pari tempo deciso il sostegno alla moratoria di cinque anni sull'utilizzo in agricoltura degli organismi geneticamente modificati (OGM), da realizzarsi con interventi mirati e con l'impegno di tutte le strutture ACLI.



 
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