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19 set 2005Ruini: ''No ai Pacs al di là delle cautele verbali''. ''Convivenza non può essere assimilata a famiglia''

ROMA - (Italia Estera) - Il cardinale Camillo Ruini presidente della Conferenza Episcopale Italiana ha parlato al consiglio permanente dei vescovi italiani riuniti a Roma. Un intervento a tutto campo, anche se, assicura Ruini, non ci sarà alcun schieramento nella prossima campagna elettorale. ''Da parte nostra- ha sottolineato - continuiamo ad attenerci senza incertezze alla linea di non coinvolgerci con scelte di schieramento politico o di partito e di richiamare invece all'attenzione di tutti, e in particolare dei credenti, i principi e criteri dell'insegnamento sociale della Chiesa, che non riguardano 'interessi cattolici' ma il bene dell'uomo''.

Pacs, famiglia, Bankitalia, ma anche crisi economica, riforma costituzionale e giudiziaria. Su tutti questi temi il cardinale Camillo Ruini non ha fatto mancare la sua parola e quella della Chiesa italiana nel corso del suo intervento alla riunione del consiglio episcopale permanente.
Sui Pacs ha detto: ''Non vi e' alcun reale bisogno'' di norme che, come i ''Pacs istituiti in Francia'', potrebbero portare ad un ''piccolo matrimonio'', che ''produrrebbe al contrario un oscuramento della natura e del valore della famiglia e un gravissimo danno al popolo italiano''.
Parlando delle unioni di fatto, Ruini ha ricordato quanto prevede la legislazione italiana, che non assimila alla famiglia la convivenza more uxorio.
''Ben diversa - ha affermato il cardinale - e' la direzione in cui procedono i Pacs istituiti in Francia, ai quali spesso ci si richiama, e, in maniera purtroppo ancora piu' marcata, varie proposte di legge presentate nel nostro Parlamento, una delle quali sottoscritta da 161 Deputati e poi da 49 Senatori''.
Il porporato ha spiegato che ''Il sostegno alla famiglia legittima dovrebbe essere dunque la prima e vera preoccupazione dei legislatori'', ''Nella concreta realta' italiana - ha detto Ruini - non vanno mai persi di vista, in primo luogo, il grandissimo ruolo sociale svolto dalla famiglia, qui assai piu' che in altri Paesi a noi vicini, e il contributo determinante che una famiglia autentica da' all'educazione dei figli''.
Secondo il presidente dei vescovi italiani, ''il paradosso della nostra situazione e' che il sostegno pubblico alla famiglia in Italia e' invece molto minore, meno moderno e organico, pur in presenza di una gravissima e persistente crisi della natalita' che sta gia' provocando, e causera' assai di piu' in futuro, ingenti danni sociali''. Da qui la richiesta del cardinale: ''Il sostegno alla famiglia legittima dovrebbe essere dunque la prima e vera preoccupazione dei legislatori''.

Per Ruini la protezione giuridica delle unioni di fatto deve seguire la ''strada del diritto comune'', ed ha spiegato che ''qualora emergessero alcune ulteriori esigenze, specifiche e realmente fondate, eventuali norme a loro tutela non dovrebbero comunque dar luogo a un modello legislativamente precostituito e tendere a configurare qualcosa di simile al matrimonio, ma rimanere invece nell'ambito dei diritti e doveri delle persone''.

Ruini nel suo intervento ha poi invitato a porre fine all'abuso della pubblicazione sulla stampa delle intercettazioni telefoniche, un sistema che ha ''prodotto gravi danni alle persone e guasti difficilmente riparabili alla dialettica politica e al funzionamento delle istituzioni''.

''Nella concreta realta' italiana - ha detto Ruini - non vanno mai persi di vista, in primo luogo, il grandissimo ruolo sociale svolto dalla famiglia, qui assai più che in altri Paesi a noi vicini, e il contributo determinante che una famiglia autentica da' all'educazione dei figli''.

Secondo il presidente dei vescovi italiani, ''il paradosso della nostra situazione e' che il sostegno pubblico alla famiglia in Italia e' invece molto minore, meno moderno e organico, pur in presenza di una gravissima e persistente crisi della natalita' che sta gia' provocando, e causera' assai di piu' in futuro, ingenti danni sociali''. Da qui la richiesta del cardinale: ''Il sostegno alla famiglia legittima dovrebbe essere dunque la prima e vera preoccupazione dei legislatori''.

Ma nell'intervento del cardinale c'è spazio anche per la Finanziaria. ''Rinnoviamo con forza l'auspicio che essa prenda sul serio quelle esigenze fondamentali e di lungo periodo della societa' e della famiglia sulle quali abbiamo tante volte richiamato l'attenzione''. Una parola anche per la crisi energetica. ''L'incessante rincaro del petrolio pone purtroppo una pesante ipoteca sullo sviluppo, specialmente in un Paese come il nostro, che dipende da questa fonte di energia in misura sproporzionata e assolutamente eccessiva: il problema riguarda ad ogni modo l'intera economia mondiale e richiede di essere concretamente e responsabilmente affrontato, impegnandosi a sviluppare le tecnologie che ne consentano la soluzione''. (AgP/Italia Estera)






 
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