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08 set 2005"Mi ricordo il giorno che sono partito" L’iniziativa presentata all'Ambasciata di Germania

ROMA – 8 sett. -(Italia Estera) -  Nel corso di una conferenza stampa all'Ambasciata di Germania l’Ambasciatore Michael H. Gerdts e il Presidente del CEPA GianCarlo Panero (nonché Presidente dell’INAS-Cisl) hanno presentato oggi l'iniziativa "Mi ricordo il giorno che sono partito" in occasione del 50° Anniversario della firma degli Accordi per l’immigrazione di forza lavoro italiana in Germania.
L'evento, presentato oggi a Roma si svolge sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Apre una serie di quattro iniziative volute dalle autorità tedesche per la celebrazione del 50° anniversario della stipula degli accordi italo-tedeschi.
Alla presentazione di questa mattina a Roma dall’Ambasciatore tedesco, Michael H. Gerdts, e dal Presidente dell’Inas-Cisl e del Cepa, Giancarlo Panero, erano presenti il vice Presidente Acli, Michele Consiglio, e i Presidenti di Inca-Cgil ed Ital-Uil, Aldo Amoretti e Giampiero Bonifazi. Per il Ministero degli Affari Esteri italiano, il Capo Segretaria della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie, Cristiano Maggipinto.
L’iniziativa si concretizzerà nel corso di quattro incontri, che avranno luogo tra i mesi di settembre e di novembre, in piccoli centri del Mezzogiorno d’Italia che hanno registrato forti flussi migratori verso la Germania. Si partirà sabato prossimo, 10 settembre, ad Atena Lucana, in Campania, per poi toccare il 15 ottobre Butera in Sicilia, il 29 ottobre Cirò in Calabria ed, infine, il 19 novembre Nardò in Puglia.
"Elemento centrale delle manifestazioni di carattere per lo più popolare sono le interviste agli ex emigranti realizzate dalla giornalista italiana Marina Collaci, che collabora al programma "Kunkhaus Europa" dell’emittente radiofonica tedesca WDR di Colonia, ha spiegato l’Ambasciatore Gerdts, che si è detto onorato dell’Alto Patronato conferito dal Presidente Ciampi all’iniziativa. "Questo – ha detto – rispecchia il suo grande impegno per la comprensione tra i popoli tedesco e italiano" e che proprio nell’emigrazione italiana ha trovato un primo grande stimolo. "Il forte impegno dei migranti, soprattutto negli anni ‘50 e ‘60, nonché l’importante contributo da loro reso alla costruzione della Germania meritano il nostro pieno riconoscimento e la nostra gratitudine", ha aggiunto Gerdts.
Secondo lui gli oltre 4 milioni di italiani giunti in Germania a partire dal 1955, per sfuggire alle difficili condizioni economiche in cui versava il Meridione, ed i 550mila che oggi vivono stabilmente oltralpe "costituiscono un importante ponte sociale e culturale per la comprensione tra i popoli".
Oggi, a 50 anni dallo storico accordo, questi quattro incontri consentiranno di far riaffiorare i ricordi di chi ha vissuto direttamente l’esperienza dell’emigrazione: dall’ansia della partenza alle difficoltà di adattamento sino alla progressiva conquista dei diritti, di chi, come gli italiani in Germania, ha contribuito allo sviluppo ed alla crescita sociale, economica e culturale della società tedesca ed al contempo di quella italiana.
"Questi stessi lavoratori, con sacrifici e lotte, hanno portato avanti un impegno civile, hanno realizzato accordi salariali e si sono adoperati per migliorare le condizioni di lavoro e di vita. Da allora quel contributo ha fatto sì che si puntasse alla ricostruzione dei due Paesi".
Il Presidente del Cepa, Giancarlo Panero ha sottolineato, nel corso del suo intervento, come accanto a loro ci sono stati, sempre, i patronati.
Il fenomeno dell’emigrazione, ha proseguito Panero, vede aprirsi oggi una nuova fase: a causa della disoccupazione torna il movimento dal sud d’Italia e, contemporaneamente, cresce una sinora inedita migrazione tecnologia. "Tutto ciò crea un problema di tutela ed assistenza per i lavoratori in mobilità all’interno dell’Unione Europa", che, secondo il presidente del Cepa, potrebbe in futuro adottare il modello dei patronati italiani su tutto il territorio europeo, dando vita ad una sorta di "Europa sociale".
Ora, la maggiore integrazione europea, consentirà in futuro il normalizzarsi del fenomeno dell’integrazione che tra gli immigrati italiani in Germania ancora oggi pesa, dove, per Panero, "esistono ancora delle forme di esclusione sociale". Dall’elevato numero di studenti italiani nelle sonderschulen, le scuole differenziali tedesche, alle basse qualifiche professionali di molti connazionali, sino alla forte disoccupazione che ha provocato la recente crisi economica. "Tutto ciò impone a patronati e sindacati una nuova stagione d’impegno".
Panero ha ricordato "il ruolo dei patronati, nonostante i numerosi tentativi di soffocarci, è ancora oggi molto importante. Abbiamo un vasto riconoscimento da parte degli emigranti e siamo un punto di riferimento per tutti coloro che ne hanno bisogno, grazie alla motivazione e alla professionalità dei nostri operatori". Senza contare che "all’estero la nostra presenza è un modo per far sentire più vicini alla patria i nostri connazionali e trasmettere loro una speranza fondata: noi siamo lì".
Per questo motivo i patronati italiani hanno avviato una collaborazione con i sindacati tedeschi, al fine di evitare l’esclusione sociale dei nostri emigrati. Nel contempo, ha reso noto l’Ambasciatore Gerdts, il governo tedesco, d’intesa con il Miur, ha in programma un progetto per offrire l’italiano come lingua straniera nelle scuole in Germania, mentre in Italia la rappresentanza diplomatica ed il Goethe Institut stanno avviando la promozione dell’insegnamento del tedesco nelle scuole medie.
Dal 1955 ad oggi sono partiti per la Germania circa quattro milioni di connazionali, provenienti soprattutto dal Sud. L'obiettivo di queste manifestazioni è di non dimenticare questo grande esodo e riconoscere il grande contributo dato dai lavoratori italiani allo sviluppo e alla crescita della Germania, il tutto in un contesto volto a rinnovare e rafforzare i rapporti di reciproco rispetto e stima tra i popoli italiano e tedesco.
Nell'organizzazione sono coinvolti, attraverso il coordinamento CePa, i quattro maggiori patronati (Inas-Cisl, Inca-Cgil, Ital-Uil e Acli) presenti da diversi anni, oltre che a livello nazionale e mondiale, anche in Germania, al fine di tutelare e sostenere gli italiani emigrati in tutte le questioni previdenziali e sociali. Ciascuno dei quattro patronati è capofila nell'organizzazione di un evento. L'iniziativa di Atena Lucana, accanto all'Ambasciata Tedesca, vede il Patronato Ital-Uil impegnato in prima fila nella riuscita della celebrazione.
L'evento di Atena Lucana coinvolge tutti i paesi del Vallo di Diano, un'area di oltre 63mila abitanti, che ha conosciuto forti ondate migratorie. Dalla fine degli anni 50 alla metà degli anni 70, si stima che circa 15mila abitanti del Vallo, vale a dire quasi il 20% della popolazione locale, siano partiti per la Germania, provocando un vero spopolamento della zona. La maggior parte di loro hanno successivamente fatto ritorno in Italia. Attualmente sono oltre 2mila i pensionati italiani, residenti nell'area del Vallo, che percepiscono una pensione tedesca grazie ai periodi contributivi maturati con diversi anni di lavoro in Germania.
Accanto alle testimonianze di chi ha vissuto in prima persona l'esperienza dell'emigrazione, ad Atena Lucana sono previsti gli interventi di diverse autorità: L'Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania Michael H. Gerdts, l'Assessore alle politiche sociali e ai problemi delle migrazioni della Regione Campania, Rosa D'Amelio, il Sindaco di Atena Lucana, Sergio Annunziata, il Vice presidente dell'Ital-Uil, Alberto Sera e il Segretario Confederale della Cisl, Pierpaolo Baretta.
Il ciclo di eventi prosegue il 15 ottobre a Butera, in Sicilia, patronato capofila l'Inca-Cgil; il 29 ottobre a Cirò, in Calabria, ente capofila le Acli; e il 19 novembre a Nardò, in Puglia, patronato capofila l'Inas-Cisl.




 
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