14 set 2005 | In Italia il quinto sciopero della spesa proclamato da Intesa Consumatori |
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ROMA - (Italia Estera) - Solo telefonate urgenti con il cellulare, una cena a casa con gli amici in sostituzione del ristorante e della discoteca o del cinema Niente parrucchiere, sigarette e colazione o pranzo al bar, e tutte le spese necessarie, dal pane ai farmaci al biglietto dell'autobus, anticipate al giorno prima. Si svolge così oggi in Italia il quinto sciopero della spesa proclamato da Intesa Consumatori (di cui fanno parte Adoc, Codacons, Adusbef e Federconsumatori) per chiedere interventi incisivi al governo che portino a una riduzione dei prezzi del 20%. Ad accompagnare l'astensione dagli acquisti manifestazioni a Milano, Genova, Catania e a Roma, davanti a Montecitorio.
Allo sciopero della spesa è stato associato per la prima volta un blackout volontario: per cinque minuti, dalle 11.30 alle 11.35, tutti i cittadini sono stati invitati a spegnere gli elettrodomestici, a evitare di rifornirsi di benzina e a spegnere le luci e le tante apparecchiature elettriche. Secondo le stime di Intesaconsumatori il 78% dei consumatori ha rinunciato ad effettuare almeno un acquisto dalle 10.30 alle 13.30. Sempre secondo l'associazione su scala nazionale un utente su tre, dalle 11.30 alle 11.35, ha spento almeno un apparecchio elettrico.
Al termine della manifestazione di oggi a Roma i presidenti di Intesaconsumatori Carlo Pileri, Elio Lannutti (nella foto), Carlo Rienzi e Rosario Trefiletti(nella foto) sono stati ricevuti dal segretario generale alla Presidenza del Consiglio, Mauro Masi, e dal capo del Dipartimento Sviluppo Economico, Claudio Gorelli. I leader di Intesaconsumatori hanno esposto l'attuale disagio dei consumatori e hanno consegnato un documento contenente le proposte delle associazioni per la prossima finanziaria. Intesaconsumatori, ''auspica un'inversione di tendenza delle politiche economiche del governo, in particolare per le tematiche inerenti il risparmio e i diritti dei consumatori''.
''Nella dichiarazione dei redditi 2005 le famiglie - si legge in una nota del presidente dell'Adoc, Carlo Pileri - dovranno poter portare in detrazione le spese per benzina e luce. Non possono essere solo i lavoratori dipendenti a pagare il caro petrolio e la mancanza di una politica energetica da parte del governo''. ''I professionisti e le imprese sono giustamente agevolati in questo senso - prosegue Pileri - ora è giunto il momento di facilitare anche le famiglie, attraverso questo provvedimento che va adottato con urgenza, evitando rimpalli di responsabilità e rinvii. Il governo già ha temporeggiato abbastanza promettendo interventi sull'accisa della benzina che puntualmente non si sono mai realizzati. Dallo sciopero della spesa di oggi deve partire il segnale inequivocabile che le famiglie italiane non accettano più prese in giro, ma solo interventi rapidi, concreti, efficaci''.
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