13 set 2005 | Coppie di fatto, i vescovi italiani prendono posizione contro Romano Prodi : ''Giù le mani dalla famiglia'' |
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Dopo l'Osservatore Romano scende in campo la Cei (Conferenza Episcopale Italiana): ''L'Italia non ha velleità zapateriane".
ROMA - (Italia Estera) - ''Giù le mani dalla famiglia e dal matrimonio''. Così si legge in una nota diffusa oggi dal Sir, l'agenzia stampa della Cei. Una presa di posizione contro il leader del centrosinistra Romano Prodi favorevole all'istituzione in Italia dei Pacs (Patti di solidarietà civile), che segue a distanza di poche ore il duro attacco al leader dell'Unione dall'Osservatore Romano, l'organo della Santa Sede. Dunque sia il Vaticano che la Cei, la conferenza episcopale italiana, criticano l'apertura di Prodi attraverso i loro organi di stampa ufficiali. Il Sir, in particolare, contesta anche che le affermazioni di Prodi siano una risposta a Franco Grillini, esponente dei Ds e capofila del movimento gay, giudicato uno dei sostenitori del matrimonio omosessuale.
Nella nota si sottolinea il rischio che scelte lesive della famiglia possano passare ''per dosi omeopatiche, attraverso la vecchia politica dei piccoli passi, prima equiparando nei fatti, poi in termini di diritto la famiglia ad altre forme di unione''. Su un'istituzione giudicata essenziale come quella della famiglia ''bisogna uscire una volta per tutte - si legge nel testo - dalla melassa indistinta del politicamente corretto, dei casi pietosi, dei diritti dei singoli. E' tempo di scelte: ognuno le faccia e se ne assuma la responsabilità storica''.
L'Italia non ha velleità zapateriane, come dimostra il recente referendum sulla fecondazione assistita, afferma il comunicato del Sir. ''Hanno fatto scalpore le dichiarazioni di Romano Prodi, all'inizio del suo percorso di candidatura verso le politiche 2006 a proposito dei Pacs - inizia la nota del Sir dedicata alla polemica in corso - cioè delle forme di riconoscimento civile delle coppie di fatto. Prima di tutto per la scelta dell'interlocutore. Il destinatario della lettera è, infatti, uno dei capofila delle rivendicazioni per il matrimonio omosessuale. E poi per l'impressione di fare di tutt'erba un fascio''.
Tali impressioni sono di fatto aggravate, secondo l'organo dei vescovi, ''dalla prontissima replica di Franco Grillini che non esita a rivendicare questo passaggio come una storica tappa per il movimento di cui è leader. Se ci sono alcune cose chiare nel guazzabuglio del dibattito politico italiano, una di queste è certamente che il Paese non ha alcuna velleità zapateriana. Innanzitutto perché la sinistra italiana ogniqualvolta si è lasciata tentare da seduzioni radical-secolariste ha dovuto pagare pegno, come recentemente è stato autorevolmente e sinceramente riconosciuto. In secondo luogo, perché la stessa esperienza spagnola dimostra che quella del matrimonio omosessuale non è un'esigenza diffusa nella società, ma un'istanza ideologica e settoriale''.
''E qui sta il punto - si afferma nel testo reso noto dall'agenzia stampa della Cei - non solo nel caso italiano, come dimostra anche la recente vicenda californiana. Non appare in alcun modo giustificabile incutere un ''vulnus'', come si diceva nel linguaggio aulico, oppure più sbrigativamente uno ''sbrego'', a un'istituzione più che millenaria come la famiglia, come elemento essenziale di civiltà e di civilizzazione, per venire incontro a rivendicazioni di persone o gruppi più o meno significativi''.
E proprio qui sta, secondo il Sir, ''il problema politico nel senso sostanziale del termine, il problema 'costituzionale'. La famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna è una delle istituzioni irrinunciabili della nostra civiltà. Non è un bene disponibile per nessun singolo o nessun gruppo organizzato. Insomma: giù le mani dalla famiglia e dal matrimonio''.
Anche oggi Romano Prodi è tornato sulle sue dichiarazioni che tanto clamore hanno suscitato. ''Non ho mai pensato - ha ribadito - al matrimonio né alle adozioni. Questo è un modo voluto di fraintendere il mio pensiero ed è una cosa per la quale sto soffrendo moltissimo, ma vedo che la gente capisce che stiamo facendo un discorso civile, serio e non confondendo i fondamenti del matrimonio con la necessità di mettere a posto queste situazioni''.
Di ''polverone strumentale'' sul leader dell'Unione parla il segretario dei Ds, Piero Fassino, e difende di nuovo il Professore anche la Margherita, che prende le distanze dall'Udeur. Il capogruppo dei Dielle alla Camera, Pierluigi Castagnetti, conferma che "il problema esiste e occorre dare una risposta. Quella di Prodi ci trova d'accordo" e il coordinatore Dario Franceschini stigmatizza ''l'esagerata aggressione da parte di alcuni partner della coalizione''. Un malcontento che stamattina si sarebbe respirato anche nel corso dell'esecutivo della Margherita dove sarebbe crescente la componente di chi nutre ogni giorno maggiori perplessità verso un'eventuale accordo elettorale con Mastella.
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