11 set 2005 | Il Papa all’Angelus : ''Ricordiamo le vittime del terrorismo in tutto il mondo''. |
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''Possa Dio ispirare a uomini e donne di buona volontà di rinunciare all'odio e costruire un mondo di giustizia, di solidarietà e di pace''
CASTEL GANDOLFO - (Italia Estera) - All'Angelus, celebrato questa mattina a Castelgandolfo, Benedetto XVI ha ricordato tutte le vittime del terrorismo in occasione della ricorrenza degli attentati dell'11 settembre negli Stato Uniti. Il Papa ha auspicato che si rinunci all'odio per costruire un mondo di giustizia e solidarietà. Ed ha pronunciato questo passaggio del suo intervento in lingua inglese. ''Do un cordiale benvenuto a tutti i visitatori di lingua inglese convenuti all'Angelus'', ha detto il pontefice, quindi ha aggiunto: ''Oggi 11 settembre ricordiamo le vittime della violenza terroristica in tutto il mondo. Possa Dio ispirare a uomini e donne di buona volontà in ogni luogo di rinunciare all'odio e costruire un mondo di giustizia, di solidarietà e di pace''.
Dopo la preghiera dell'Angelus, Benedetto XVI ha rivolto un appello ai capi di Stato e di governo, affinché il prossimo vertice internazionale delle Nazioni Unite, che si terrà a New York a partire da mercoledì prossimo, prenda impegni concreti per combattere i più urgenti problemi posti dalla povertà, dalle malattie, dalla fame. Il Papa ha sollecitato allo stesso tempo la riforma delle Nazioni Unite.
Il vertice, ha spiegato Ratzinger, ''tratterà importanti temi concernenti la pace mondiale, il rispetto dei diritti umani, la promozione dello sviluppo e il rafforzamento dell'Organizzazione delle Nazioni Unite. Anche la Santa Sede vi è stata invitata come di consueto e il cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, mi rappresenterà. Faccio fervidi voti perché i governanti ivi riuniti trovino soluzioni idonee per raggiungere i grandi scopi prefissi, in spirito di concordia e generosa solidarietà. Auspico in particolare successo nel mettere in opera efficaci misure concrete per rispondere ai più urgenti problemi posti dall'estrema povertà, dalle malattie e dalla fame, che affliggono tanti popoli''.
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