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07 set 2005FAZIO: CIAMPI RICEVE BERLUSCONI, FOLLINI E FASSINO

ROMA - (Italia Estera) - I temi di una serie di incontri che Ciampi ha avuto con Berlusconi, Follini e Fassino a partire dalle 16,30: Bankitalia, dimissioni di Fazio ed eventuali modifiche in senso proporzionale alla legge elettorale,dimostrano ancora una volta che il  Quirinale é attivissimo sui punti caldi della politica e dell'economia del nostro Paese. 
. Il primo a salire al Quirinale è stato il segretario dell'Udc Marco Follini. Poco più tardi è stata la volta del segretario ds, Piero Fassino. Infine, il presidente ha ricevuto Berlusconi accompagnato da Gianni Letta. L'incontro col premier è stato piuttosto lungo: è durato un'ora e 40 minuti. Ovviamente, non sono filtrate indiscrezioni, ma sono chiare le questioni affrontate ed è altrettanto chiaro che la pressione su Fazio  si fa sempre più forte. Dopo il vertice di Arcore di ieri sera, il governatore sembrava aver ritrovato il sostegno della Lega anche in chiave anti Siniscalco. Ma oggi, la situazione è di nuovo precipitata. Pare che Siniscalco si sia recato da Berlusconi e gli abbia addirittura presentato le sue dimissioni: "O se ne va il governatore, o me ne vado io" sembra sia stato l'aut-aut del ministro dell'Economia. Da qui la successiva e netta presa di posizione del vicepremier Gianfranco Fini: "Le dimissioni, per il governatore, sono un dovere istituzionale". Poi le visite al Quirinale del premier e dei leader di Udc e Ds, che erano già in programma ma hanno assunto nuovi significati.
L'unico commento del governo è arrivato dal vicepremier Gianfranco Fini che ha confermato la sua richiesta di dimissioni: "Sapevo che il presidente Berlusconi si sarebbe recato al Quirinale. Ribadisco quello che ho detto: il parere dei ministri di An è quello del ministro Siniscalco e anche quello espresso chiaramente dal presidente del Consiglio". Dopo l'incontro con Ciampi, anche Fassino ha ribadito il punto di vista del centrosinistra: "Su Bankitalia bisogna arrivare rapidamente ad una soluzione che faccia uscire l'istituto da questa situazione imbarazzante che ne riduce il prestigio e la credibilità. Questa situazione crea seri problemi sia all'immagine del Paese sia alla stabilità del sistema bancario e finanziario italiano".
 Il vicepremier Gianfranco Fini prosegue nel suo intervento in maniera secca sul 'caso Bankitalia'. ''Il rigore morale e anche l'onesta' intellettuale di Fazio non sono mai stati messi in discussione - dice il ministro degli Esteri - almeno da parte nostra e credo che nessuno possa farlo. Ma Fazio e' un uomo delle istituzioni, un servitore dello Stato nel senso nobile del termine, proprio per questo ci auguriamo che il governatore prenda atto del dovere istituzionale di dimettersi''. Per il leader di Alleanza Nazionale ''con l'ostinazione del governatore a rimanere al suo posto, Bankitalia rischia di perdere agli occhi della comunita' internazionale la sua credibilita'''
A chi gli ha chiesto quali passi dovrebbe fare l’esecutivo per risolvere la situazione, il titolare della Farnesina ha risposto: ''Sapete benissimo cosa dice la legge -ha affermato Fini- dovrebbe essere piu' che sufficiente che lo dica il vicepremier, unito al fatto che lo dica anche il ministro dell'Economia, confortato dal parere, che a me sembra esplicito, del presidente del Consiglio: tutto cio' dovrebbe essere sufficiente ad indurre il governatore a ressegnare le dimissioni''.
 
Intanto il premier Silvio Berlusconi, accompagnato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, come dicevamo,  si è recato al Quirinale per un colloquio con il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Il colloquio è durato quasi due ore.
In mattinata il vertice a Palazzo Grazioli tra Domenico Siniscalco e Silvio Berlusconi. Dopo circa un'ora di colloquio con il premier, il ministro dell'Economia ha lasciato via del Plebiscito. A bordo della sua auto c'era anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, che in questi giorni e' stato il mediatore tra il governo e Palazzo Koch sulla vicenda Bankitalia.
Sul tavolo del summit, molto probabilmente, lo stallo di quello che ormai è diventato il 'caso Fazio'. Il governatore, infatti, resiste alle pressioni tese alle sue dimissioni. La 'missione' di ieri del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta si è conclusa con un nulla di fatto. Il Governatore avrebbe ribadito la sua intenzione a non dimettersi.
 
Dall'interno di Palazzo Koch non si profila nessun aiuto. All'orizzonte non c'è, né sembra ci sarà, alcuna convocazione del Consiglio Superiore della Banca d'Italia, unico organo deputato giuridicamente a revocare il Governatore. ''Non ci sono le condizioni per la convocazione del Consiglio Superiore'', ha detto il membro anziano del Consiglio, Paolo Emilio Ferreri, raccolta dal Wall Street Journal Europe. Il quotidiano precisa che Ferreri non ha voluto rilasciare altri commenti.
 
La Lega, intanto, non molla il banchiere di Alvito. Nella cena di Arcore di ieri, Umberto Bossi ha puntualizzato che da parte del Carroccio non c'è alcun via libera alla sfiducia a Fazio.
 
Il 'caso Bankitalia' approderà, seppure informalmente, anche sul tavolo dell'Ecofin di Manchester, in programma venerdi' e sabato prossimo. E non manchera' chi, tra i ministri delle Finanze europei, esprimera' solidarieta' al collega Domenico Siniscalco. Tra questi, dovrebbe esserci l'olandese Gerrit Zalm. ''Zalm in molte occasioni ha espresso la propria fiducia sul modo in cui il ministro Siniscalco gestisce le situazioni'' ha detto William Lelieveldt, portavoce del ministro olandese, senza tuttavia voler entrare nel merito dei casi specifici delle opa bancarie in Italia.



 
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