MONTREAL - 18 ago - (Italia Estera) - Viva soddisfazione nella comunità italiana del Canada per la conclusione dell’accordo tra Rai Internazionale e due dei maggiori distributori via satellite: Bell ExpressVU e Star Choice. In particolare a Montreal dove si stima che il 40% dei nostri connazionali sono abbonati ai due distributori e che dal 5 giugno, giorno del lancio ufficiale del canale Rai in Canada, erano tagliati fuori dal segnale.
Oggi leggo una nota di Carlo Consiglio, rappresentante di Alleanza Nazionale nel CGIE, visto che la comunità in Canada non lo ha eletto, a dire il vero anche maestro nella simulazione del pesce in barile, considerato che non si e’ mai esposto nella battaglia per consentire la venuta della Rai in Canada, salvo poi saltare sul carro dei vincitori al momento buono. Come non ha perso l’occasione per uscire fuori oggi per evidenti interessi del suo partito.
Ma restiamo ai fatti. Durante tutta la battaglia pro-Rai, in cui Carlo Consiglio, come pure qualche altra cornacchia che scrive come lui, ha brillato per la sua assenza, i responsabili di Rai Internazionale ci hanno sempre dato l’assicurazione che il segnale sarebbe dato a tutti i distributori, sia a quelli via cavo, sia a quelli via satellite. Il 5 giugno in televisione il Direttore di Rai Internazionale ha detto che, durante al sua permanenza in Canada, avrebbe concluso gli accordi con gli altri distributori. Il 16 giugno abbiamo ricevuto il Vice-Presidente di Bell Express Vu, il quale ci ha chiesto di aiutarli ad entrare in contatto con la Rai, perché loro avevano difficoltà a farlo. In tutta buona fede ho chiamato Massimo Magliaro per informarlo che i rappresentanti di Bell erano pronti a partire per Roma, subito. Ho parlato anche con il legale della Rai. Dalle risposte che mi hanno dato, non ho avuto difficoltà a capire che Rai Internazionale non era interessata a farsi contattare ed era invece intenzionata a prendere tempo, più tempo possibile, prima di chiudere il contratto con altri distributori. Intanto nella comunità cominciava a circolare il sospetto che gli amici di Rai Internazionale in Canada, quelli che si sono esposti per avere la Rai in Canada, avessero fatto questa battaglia per gli interessi dei distributori via cavo. Poiché questo non corrisponde al vero e ci teniamo ad essere leali con tutti. Abbiamo preso posizione, perché non sono stati rispettati i patti con la comunità! Ora chi tiene a cuore gli interessi della comunità che lo ha eletto, manifesta il proprio dissenso per gli interessi della comunità davanti a tutto e davanti a tutti. Chi invece, dalla comunità non è stato eletto, difende gli interessi del proprio partito che lo ha nominato.
Immaginate che, chi mi accusa di fare i miei interessi personali, francamente non ho ancora capito quali, quando era rappresentante eletto al CGIE, si faceva intervistare in Radio ed offriva i suoi servizi agli ascoltatori che avessero qualche pratica da sbrigare in Italia, di pensione, di successione ecc…. e che in qualità di membro del CGIE aveva facilità di accesso ai documenti della Pubblica Amministrazione.
Ecco come stanno le cose!
La verità è che, il sottoscritto, non si è mai servito della propria carica istituzionale per fare i propri affari, per aprire un Patronato o per chiedere favori personali a nessuno. Non ha mai barattato gli interessi della comunità italiana con qualche spot in più in televisione ed è per questo che può permettersi di prendere posizione e difenderla, come ha già fatto, e come farà sempre, ogni qualvolta c’è ne sarà bisogno, liberamente e senza condizionamenti, nel solo interesse dalla comunità italiana. Come pure non ha mai lesinato ringraziamenti e apprezzamenti a Massimo Magliaro e a Cristiano de Florentiits, ma sempre liberamente e senza condizionamenti, così come continuerà a collaborare con chiunque condivida l’interesse della comunità italiana e degli italiani nel mondo, che devono rimanere il nostro punto di riferimento principale.
Giovanni Rapana` CGIE Canada 12 ago. 05