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20 ago 2005Il Papa a Colonia, l’incontro con gli 800mila giovani sulla spianata di Marienfeld riuniti per la veglia di preghiera: "Solo dai santi, solo da Dio viene la vera rivoluzione, il cambiamento decisivo del mondo".

COLONIA - (Italia Estera) - Sulla grande spianata di Marienfeld, dove circa 800mila giovani si sono riuniti per la veglia di preghiera, Benedetto XVI è stato accolto  con canti, applausi, inni e dodicimila candele Il momento forse più atteso di questa XX Giornata Mondiale della Gioventu'  Gli 800mila hanno seguito Papa Ratzinger che ha letto il suo discorso  dall'enorme palco montato al centro della spianata di questa ex miniera a cielo aperto.
Il Pontefice ha raggiunto il palco a piedi, dopo aver completato, a bordo della Papamobile,  il giro del grande prato. Appena raggiunta la cattedra preparata per lui, Benedetto XVI e' stato raggiunto dalla croce della Gmg, portata da un gruppo di ragazzi. Poi,  il Papa si e' spostato all'altra estremita' del grande palco per benedire la campana della Gmg intitolata a Giovanni Paolo. Parlando ai giovani il  Papa  ha detto che "Solo dai santi, solo da Dio viene la vera rivoluzione, il cambiamento decisivo del mondo". E' questo il messaggio che Benedetto XVI ha voluto affidare questa sera ai ragazzi, ai quali ha indicato "l'esempio dei santi del nostro tempo: Massimiliano Kolbe, Edith Stein, Madre Teresa, Padre Pio".
Benedetto XVI ha voluto sottolineare che il vero garante della libertà è Dio e solo da lui viene la rivoluzione che cambia il mondo, mentre le ideologie rivoluzionarie che volevano fare a meno di Dio hanno fallito e schiavizzato l'uomo. ''Solo da Dio - ha detto il Pontefice - viene la vera rivoluzione, il cambiamento decisivo del mondo. Nel secolo appena passato abbiamo vissuto le rivoluzioni, il cui programma comune era di non attendere più l'intervento di Dio, ma di prendere totalmente nelle proprie mani il destino del mondo. E abbiamo visto che, con ciò, sempre un punto di vista umano e parziale veniva preso come misura assoluta d'orientamento''.
''L'assolutizzazione di ciò che non è assoluto ma relativo si chiama totalitarismo'', ha affermato il Papa. Quindi ha aggiunto: ''Non libera l'uomo, ma gli toglie la sua dignità e lo schiavizza. Non sono le ideologie che salvano il mondo, ma soltanto il volgersi al Dio vivente, che è il nostro creatore, il garante della nostra libertà, il garante di ciò che è veramente buono e vero''.
Ai giovani raccolti sulla spianata di Marienfeld il Papa ha poi detto che il potere di Dio è quello inerme dell'amore e non quello rumoroso e prepotente di questo mondo. ''Il potere di Dio è diverso dal potere dei potenti del mondo. Il modo di agire di Dio è diverso da come noi lo immaginiamo e da come vorremmo imporlo anche a Lui. Dio in questo mondo non entra in concorrenza con le forme terrene del potere. Non contrappone le sue divisioni ad altre divisioni''. ''A Gesù, nell'Orto degli Ulivi - ha spiegato Benedetto XVI - Dio non manda dodici legioni di angeli per aiutarlo. Egli contrappone al potere rumoroso e prepotente di questo mondo il potere inerme dell'amore, che sulla Croce - e poi sempre di nuovo nel corso della storia - soccombe, e tuttavia costituisce la cosa nuova, divina che poi si oppone all'ingiustizia e instaura il Regno di Dio''.
Nel cuore del suo messaggio Benedetto XVI ha esortato i giovani a non costruirsi ''un Dio privato'' ma a prostrarsi ''davanti a quel Gesù che ci viene mostrato dalle Sacre Scritture e che nella grande processione dei fedeli chiamata Chiesa si rivela vivente, sempre con noi e al tempo stesso sempre davanti a noi''. ''Si può criticare molto la Chiesa'' ha proseguito il Pontefice, ma essa è sempre ''la grande famiglia di Dio''.
Poi il riferimento ai beati e ai santi, ''persone che non hanno cercato ostinatamente la propria felicità, ma semplicemente hanno voluto donarsi, perché sono state raggiunte dalla luce di Cristo. Essi ci indicano così la strada per diventare felici, ci mostrano come si riesce ad essere persone veramente umane''. ''Nelle vicende della storia - ha affermato Benedetto XVI - sono stati essi i veri riformatori che tante volte l'hanno risollevata dalle valli oscure nelle quali è sempre nuovamente in pericolo di sprofondare''.
 
 



 
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