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09 ago 2005Il Comites di Toronto onora la memoria degli Italiani nel mondo caduti sul lavoro

 
TORONTO – (Italia Estera) - Nella Giornata del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo il Comites di Toronto ha voluto onorare la memoria degli Italiani che, dovunque, hanno perso quella vita che stavano tentando faticosamente di costruirsi.
La cerimonia si è svolta a Woodbridge, nucleo per eccellenza della City di Vaughan, nell’hinterland di Toronto, ai piedi del Monumento all’Italiano caduto sul lavoro, in coincidenza con la commemorazione tenutasi a Marcinelle, dove è intervenuto, come sempre, il Ministro per gli Italiani nel Mondo e promotore della Giornata, Mirko Tremaglia, il quale ha inviato al Comites di Toronto un suo messaggio personale. A Marcinelle, luogo eletto a tragedia-simbolo di tutte le tragedie del lavoro, nelle visceri del Bois du Cazier, quarantanove anni fa perirono 262 minatori, 136 dei quali italiani provenienti da tredici regioni. L’Abruzzo, con sessanta vittime, pagò il prezzo più alto.
Alla presenza dei picchetti d’onore di tutte le Armi, schierati in grande uniforme, il presidente della Commissione Pubbliche Relazioni ed Eventi Speciali del Comites, Sam Ciccolini, ha diretto lo svolgimento della manifestazione, porgendo il benvenuto ai picchetti d’Arma, alle Autorità, agli intervenuti. Il trombettiere Ezio Ricci ha quindi eseguito gli inni canadese e italiano, dopo di che è seguito il saluto del Consultore della Regione Abruzzo Ivana Fracasso, che ha letto un messaggio inviato per l’occasione dal Presidente del Consiglio Regionale Marino Roselli. Questi, fra l’altro, ha messo in risalto come l’emigrazione verso il Belgio di tanti minatori non fu il frutto di una scelta libera, ma di una situazione di povertà e bisogno da cui scaturì il baratto “uomo-carbone”. A questo proposito – si legge nel messaggio – la Regione Abruzzo si propone di perseguire “l’obiettivo di assicurare che il movimento migratorio dei lavoratori si realizzi come libera scelta”. E prosegue: “Libera scelta, appunto: qualcosa che quanti partirono per le miniere del Belgio quasi cinquant’anni fa, di fatto non ebbero”.
È seguito il discorso del Console Generale, Ministro Plenipotenziario Luca Brofferio, il quale ha ricordato come il lavoro sia elemento cardine di ogni società civile che trova “menzione solenne nel preambolo della costituzione repubblicana”. Brofferio, dopo aver constato che è occorso quasi mezzo secolo per giungere alla celebrazione della Giornata, ne ha attribuito l’istituzione alla “maturazione della consapevolezza collettiva ed una più profonda sensibilità delle forze politiche”. Questi fattori hanno indotto il Governo italiano “ad istituire questa commemorazione proprio per onorare le migliaia e migliaia di Italiani che hanno perso la vita nell’adempimento di un altissimo dovere civico che accomuna tutto il popolo italiano”.
Il Sindaco della città ospite di Vaughan Michael Di Biase, molisano e quindi rappresentante di quella che, all’epoca, era la Regione Abruzzi e Molise (lo stesso Molise, ricordiamo, pagò un cospicuo contributo a Marcinelle), a nome proprio e del Consiglio comunale ha reso omaggio alla laboriosità degli immigrati italiani (il 65% della popolazione di Vaughan, ha sottolineato, è di origine italiana ) e a tutte le vittime del lavoro nel mondo, accomunando i morti di Marcinelle a quelli del budello di Hogs Hollow, nel centro di Toronto – era il 1960 – e a quelli di tanti altri cantieri.
Anche il Presidente del Comites di Toronto Gino Cucchi ha parlato ai piedi del monumento eretto a memoria del sacrificio di tanti lavoratori italocanadesi, che ha voluto ricordare e ringraziare perchè hanno spianato la strada dell’odierno benessere. Ed ha aggiunto che se l’immane tragedia di Marcinelle è stata eletta a simbolo del sangue versato sul lavoro, è anche vero che questa giornata serve a commemorare tutte le vittime in qualsiasi parte del mondo, da Monongah, negli Stati Uniti, al tunnel di Hogs Hollow, in piena Toronto, a Echo Lake, qui in Ontario.
Cucchi ha sottolinreato , poi, che “il lavoro italiano ha contribuito enormemente a fare del Canada il Paese che tutti, oggi, abbiamo sotto i nostri occhi, ammiriamo e amiamo“. “Senza il lavoro italiano lo skyline di Toronto non sarebbe assolutamente lo stesso. Ma, al di là dei confini canadesi - ha proseguito . , sempre e dovunque. nel mondo, il lavoratore italiano si è distinto nel contribuire alla realizzazione di grandi opere, dalle maestose dighe alle ferrovie, da intere città a infrastrutture di altissimo prestigio.”
Cucchi ha voluto ricordare che”il Comites di Toronto ha espresso in varie occasioni il suo intento programmatico di rivolgersi ai giovani, perché è solo tramite loro che il nostro contributo di cultura, di civiltà, di lavoro duro e onesto, può essere tramandato. Ma è dal sacrificio di chi ha preceduto noi e loro che i giovani devono trarre gli auspici. “
Cucchui ha concluso affermando “ Che il sangue versato dai nostri connazionali, quindi, sia di sprone e di esempio ai nostri giovani, così come lo è per noi che, umilmente, ci inginocchiamo idealmente dinanzi ai nostri caduti. Oggi, tutti uniti in preghiera, esprimiamo loro la nostra gratitudine per il loro eroismo, vissuto giorno per giorno, in silenzio, senza clamori e, spesso, senza riconoscimenti, talora senza sepoltura e senza un nome.”
Il Messaggio del Ministro per gli Italiani nel Mondo, On. Mirko Tremaglia
 
Cari Connazionali,
 
non sono in grado di essere presente fisicamente alla cerimonia di celebrazione presso il “Monumento all’Italiano caduto sul Lavoro” perché, come sapete, mi trovo a Marcinelle per rendere omaggio ai caduti della miniera belga, ma con il cuore sono accanto a Voi in questa commovente giornata che ricorda il sacrificio di tutti gli Italiani che in Canada hanno trovato la morte.
 
Plaudo con entusiasmo alla Vostra iniziativa, convinto come sono della necessità di tenere sempre viva la memoria della tragedia degli italiani morti sul lavoro lontani dalla Madre Patria perché il loro esempio, il loro sacrificio estremo rimangano faro illuminante del nostro percorso.
 
Non dimentichiamo mai la nostra storia fatta di emigrazione, che durante l’ultimo secolo ha subito violenze, insulti, umiliazioni e che ha pagato con il sangue le tante ingiustizie e discriminazioni.
 
È nella valorizzazione del ricordo, che noi celebriamo l’8 agosto con la Giornata del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo da me voluta. Con l’occasione a mezzogiorno saremo tutti idealmente uniti osservando un minuto di silenzio in loro memoria.
 
In questo modo trasmetteremo alle nuove generazioni il messaggio che viene dal passato perché un popolo senza memoria non può avere un futuro.
 
Con questi sentimenti, Vi ringrazio per tutto quello che avete fatto per portare lustro alla Vostra amata Patria Italia.
 
Vi abbraccio con l’affetto che mi lega a Voi da sempre.
 
On. Mirko Tremaglia



 
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