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Il voto degli Italiani all'Estero

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Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
09 ago 2005ITALIANI DI NOME E DI FATTO ++dell'Avv. John Adamo*++

SAN FRANCISCO - (Italia Estera) - A partire dal prossimo anno, e per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana, gli italiani all’estero potranno finalmente eleggere i loro propri rappresentanti. Noi italiani del Nord America, ad esempio, voteremo affinche’ due deputati ed un senatore ci rappresentino al Parlamento ed al Senato italiani. Quel giorno sara’ un momento storico perche’ finalmente saremo italiani non solo di nome ma anche di fatto. Quel giorno segnera’ il trionfo del nostro diritto al voto e di rappresentanza ed un passo avanti verso una democrazia completa e totale.

Quel giorno si vedra’ anche in quale modo gestiremo questo nostro nuovo diritto. Sapremo scegliere i nostri rappresentanti intelligentemente o cadremo vittima dei loro slogan? Offriremo alla Madre Patria candidati unici e significativi o manderemo individui incapaci del ruolo per il quale voteremo? Insomma, sapremo cogliere questa incredibile occasione o la getteremo al vento? E’ un’enorme responsabilita’ quella a cui ci troviamo di fronte e non sara’ facile districarci fra le tante voci e mille promesse che ci passeranno davanti nei mesi a venire. E’ mio parere pero’ che tutti i candidati alla fin fine rientreranno in una delle seguenti tre categorie.

La prima categoria raggruppa tutti coloro interessati a fare piu’ il gioco del partito politico col quale si schiereranno che gli interessi di noi cittadini italiani. Una volta eletto, tale “rappresentante” svanira’ nei meandri dell’apparato partitico, diventandone un altro dei tanti politici di professione, beneficiario di privilegi ed immunita’, e dimenticando le promesse fatte. Insomma, un parassita. Come rinconoscerli? Basta spulciare nel loro passato per scoprire di quale partito politico hanno sempre fatto gli interessi e di cui sono sempre stati obbedienti servitori.

Della seconda categoria fanno parte quei candidati che si dichiarano promotori esclusivamente delle istanze degli italiani all’estero. Per quanto questa possa sembrare in un primo momento la scelta piu’ appropriata, non dimentichiamoci che, una volta a Roma, tale “rappresentante” sara’ tenuto a prendere decisioni e a legiferare anche a favore degli italiani in Italia. Se si dovesse astenere o addirittura rifiutare di adempiere a questo importante dovere, quando sara’ il suo turno, nessuno sara’ disposto as ascoltarlo. Le sue proposte, per quanto giuste, non riceveranno la dovuta attenzione e la sua presenza verra’ accantonata. E noi italiani all’estero ci ritroveremo con l’aver votato un rappresentante inutile. .

Nella terza categoria vi e’ quel candidato che sapra’ non solo offrire una reale alternativa indipendente perche’ libero da vincoli di partito, ma sara’ anche nostro valido portavoce perche’ consapevole degli stretti rapporti che ci uniscono al nostro Paese d’origine. A differenza degli altri due, solo questo sara’ il rappresentante in grado di offrire un contributo vero ed unico perche’ in grado di avvalersi di un patrimonio ricchissimo. Patrimonio composto dalle nostre esperienze di immigranti e di figli di immigranti, da come abbiamo affrontato certe problematiche, dalle soluzioni che abbiamo attuato e dai risultati che abbiamo ottenuto.

E’ tempo che ci rendiamo conto che vi sono competenze nelle quali abbiamo eccelso e che sarebbe nell’interesse dell’Italia adottare o per lo meno prendere in seria considerazione. Allo stesso tempo l’Italia e’ in grado di offrirci alternative e soluzioni altrettanto valide. Ed e’ grazie alle elezioni del 2006 che noi italiani di tutto il mondo potremo finalmente unire il meglio dei Paesi in cui viviamo. E’ nostra responsabilita’
(e dovere) quindi che eleggiamo rappresentanti che facciano da solido ponte fra gli italiani all’estero e gli italiani in Italia, fra le istituzioni pubbliche ed il cittadino privato, fra l’individuo singolo e l’odierno villaggio globale.

Dopo una battaglia durata mezzo secolo per l’ottenimento del diritto al voto, non possiamo permetterci che servilismi politici ed esclusivismi ideologici vincano alle prossime elezioni. Il mio invito e’ che eleggiamo candidati liberi da tali pericolose tendenze, che ci rappresentino onorevolmente e “senatorialmente” al Parlamento e al Senato italiani, e che ci rendano finalemtne italiani di nome e di fatto.

*L’avv. John Adamo e’ Segretario del COM.IT.ES per la circoscrizione consolare di San Francisco. Scrive a titolo personale. Il suo indirizzo e’
http://adamo50@juno.com



 
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