In Palazzo Bastogi l’incontro con il vicepresidente vicario del Cte Lorenzo Murgia
FIRENZE Brasiliani e argentini, venezuelani e cileni, uruguayani e statunitensi, canadesi e scozzesi, ma tutti quanti anche toscani. Sono i 54 giovani, figli o nipoti di emigrati toscani, che frequentano i corsi di lingua e cultura italiana organizzati dalla Regione a Viareggio, in collaborazione con l’Università di Pisa, e presso l’Università per stranieri di Siena. Tutti insieme, accompagnati dai loro tutor, si sono ritrovati a Palazzo Bastogi, dove si sono incontrati con il vicepresidente vicario del Consiglio dei Toscani all’estero (Cte), Lorenzo Murgia. “C’è una novità importante da quest’anno – ha detto ai ragazzi Murgia – Dopo la sua rielezione, nel maggio scorso, il presidente Martini, accogliendo il suggerimento dell’assessore Zoppi, ha deciso di seguire personalmente i rapporti con le comunità toscane all’estero. E’ un segnale ulteriore dell’attenzione sempre più forte che la Regione intende dedicare al rapporto con i suoi corregionali nel mondo. E le iniziative nei confronti dei giovani, come questi corsi di lingua, sono il cuore di questa attenzione, che vuole aiutarvi a sentire l’orgoglio delle vostre origini”. Murgia ha inoltre ricordato alcune delle novità contenute nello Statuto della Regione: “Nella sua nuova Carta fondamentale – ha spiegato – la Toscana ha voluto inserire un riferimento puntuale ai diritti di partecipazione dei suoi cittadini che vivono all’estero, così come ha previsto di promuovere l’estensione del diritto di voto agli immigrati. Quello stesso diritto – ha sottolineato il vicepresidente del Cte – che i vostri nonni e genitori hanno chiesto nei paesi che li hanno accolti”.
La parola è passata poi ai ragazzi. “Abbiamo la possibilità di fare un’esperienza straordinaria – ha detto Elisa, venezuelana – Non impariamo soltanto una bellissima lingua, ma anche ad interagire con altre culture. Nel momento in cui nel mondo si alzano nuove barriere è importante che la Toscana offra queste opportunità di incontro a giovani che vengono da tutto il mondo”. “Dico grazie alla Regione – è Cristiano, brasiliano, che parla – per questi corsi che ci consentono di vivere pienamente il legame con la terra delle nostre origini”. E di “giornate indimenticabili”, “desiderio di rapporti sempre più stretti con la Toscana”, “sorpresa per la ricchezza storica, artistica, culturale di questa regione” hanno parlato Robero, statunitense, Carolina, uruguayana, Bruno, argentino.
Alla fine dell’incontro, appuntamento per tutti a San Marcello Pistoiese, dove sabato 30 luglio si terrà la seconda Giornata dei Toscani all’estero.
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Palazzo Bastogi, così chiamato dal nome degli ultimi proprietari, è oggi sede dell’Archivio Storico del Comune di Firenze.
La sua costruzione risale alla metà del Settecento, epoca in cui i Bargilli Sarchi acquistarono alcune case, già di proprietà dei Pazzi, dai monasteri di Santa Felicita e di San Salvi.
Si deve, dunque, ai Bargilli la costruzione del bel palazzo di via dell’Oriuolo, la cui facciata, pur rivelando rifacimenti successivi, si presenta interessante per gli ornati e per l’esempio - raro per Firenze - di doppio portale affiancato da mezze colonne e sovrastato da un elegante terrazzino.
La sala di consultazione dell’Archivio, ricca di stucchi e di dipinti murali, è una raffinata realizzazione di decorazione in stile neoclassico dei primi anni dell’Ottocento.
Nel 1938 il Comune di Firenze ha acquistato il palazzo dalla famiglia Bastogi.