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20 lug 2005FARNESINA: IL CONVENTO È POVERO MA I PRIORI……. ++di Dino Nardi++

ZURIGO - (Italia Estera) - È ormai notorio, quantomeno, nel mondo degli italiani all’estero che la rete diplomatico-consolare italiana è quasi ovunque al collasso.
Infatti i continui tagli al bilancio del MAE degli ultimi anni hanno portato innanzitutto ad una riduzione del personale con ripercussioni negative, oltre che nell’erogazione dei servizi, anche sullo stato delle anagrafi consolari e dell’AIRE il cui allineamento, a quasi quattro anni dall’entrata in vigore della legge sul voto all’estero, sembra stranamente irrangiungibile nonostante l’impiego dei digitatori, appositivamente assunti, i cui contratti di lavoro interinale, in alcuni casi, sono peraltro già terminati oppure in scadenza, in altri casi. Per di più, malgrado questa drammatica situazione, non si ha alcuna notizia dello stanziamento integrativo di 2,8 milioni di euro a favore del Capitolo 3092/2005, sollecitato dal Cgie, che avrebbe consentito di prolungare i contratti di lavoro ai digitatori.
In secondo luogo, il collasso è dovuto pure alle scarsissime risorse finanziarie di cui dispone la rete diplomatico-consolare per far fronte alle spese correnti di gestione. Infatti si hanno notizie di luci che non si possono accendere per risparmiare sulla corrente elettrica, di impianti di climatizzazione spenti, di telefoni chiusi, di invii postali ridotti all’essenziale, di penne ed altro materiale di cancelleria ed igienico-sanitario che gli impiegati debbono portarsi da casa. A titolo di esempio, basti pensare all’appello lanciato, proprio in questi giorni, dal presidente del Comites di Wettingen (Svizzera) sulla drammatica situazione in cui versa la locale Agenzia Consolare che, a parte i problemi di personale che ne mettono a rischio la stessa esistenza, ha in cassa per spese di funzionamento e postali nientepopodimenoche 25 franchi svizzeri per arrivare a fine anno!

Ebbene, mentre l’associazionismo italiano nel mondo, i patronati, i Comites e lo stesso Cgie stanno denunciando da tempo questa incredibile situazione “fantozziana” in cui si trova la rete diplomatico-consolare (altro che “Sistema Italia” nel mondo!), apprendiamo ora dai Sindacati CGIL-CISL-UIL del MAE che, all’interno di un Decreto Legge in corso di conversione al Senato riguardante “Misure per il Pubblico Impiego”, sono presenti due articoli che, giustamente, hanno suscitato la protesta dei sindacati confederali e che sconcertano anche noi.
Il primo riguarda uno stanziamento di 12 milioni di euro per il rinnovo del contratto della Carriera Diplomatica in aggiunta ai 3 milioni di euro già stanziati dalla Finanziaria 2005, per cui dividendo i 15 milioni di euro per il numero, sia pure approssimato, dei diplomatici in servizio (circa 1'000) si arriva ad un aumento di 15 mila euro lordi per ciascun diplomatico, con il risultato, come denunciato dai sindacati, di dilatare ulteriormente la disparità di trattamento economico con il personale non di carriera diplomatica del MAE. Il secondo articolo riguarda, invece, l’aumento di 6 posti in organico nel grado di Ambasciatore e di 10 posti in quello di Consigliere d’Ambasciata, questo mentre il personale di ruolo ha subito recentemente una riduzione del 5% dei propri organici e continua a subirne.

Che dire di tutto questo? Innanzitutto sarebbe opportuno sentire cosa ne pensa il governo ed in particolare il Ministro degli Esteri, il Ministro per gli Italiani nel Mondo e, magari, anche quelli della Funzione Pubblica, del Lavoro e dell’Economia. Mentre da parte nostra, di fronte a questa situazione e dopo quest’ultime notizie, ci limitiamo a constatare, ancora una volta, che evidentemente le risorse finanziarie, quando e per chi si vuole, il governo e questa maggioranza riescono sempre a trovarle indipendentemente dal Pil, dal debito pubblico, dai vincoli di Bruxelles e quant’altro!


Dino Nardi
Presidente ITAL Svizzera e membro CGIE



Zurigo, 20.7.2005



 
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