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Italiani d'Argentina
  
14 lug 2005Gian Luigi Ferretti (CTIM/AN) sbarca a Buenos Aires per consegnare 1450 tonnellate di fiocchi di patate per i poveri - E' già campagna elettorale: Pallaro, Merlo ed Angelis i candidati

BUENOS AIRES - (Italia Estera) - "Luigi Pallaro é candidato a senatore e Riccardo Merlo a deputato insieme ad Angelis di Rosario per una lista che fará riferimento agli italiani nel mondo, ma che ancora deve decidere il suo nome". Lo ha ha detto, Gian Luigi Ferretti, uno dei ventinove consiglieri  di nomina governativa e membro del Comitato di Presidenza del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero (CGIE)  collaboratore diretto di Mirko Tremaglia il Ministro per gli italiani nel mondo, e segretario generale del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo (CTIM).
Ferretti é in visita ufficiale in Argentina per la consegna di 1450 tonnellate di fiocchi di patate alle autorità responsabili dell'alimentazione di persone in gravi difficoltà economiche come mense popolari, Caritas o patronati. Ferretti è a Buenos Aires in compagnia di Antonio Bonfiglio, Presidente dell'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA), un'istituzione che distribuisce aiuti umanitari con il coordinamento del Ministero dell'Agricoltura a cui fa capo il ministro Giovanni Alemanno.
Ferretti ha ricordato che "É un aiuto umanitario, il secondo in realtà. Regalare fiocchi di patate è stata una decisione presa da alcuni politici italiani che hanno voluto aiutare l’Argentina dopo la crisi del 2001". "Allora, 1000 tonnellate andarono ai più bisognosi. Per il contenuto di latte e sali minerali sono un grande contributo alimentare, anche piacevole da mangiare. Adesso ne abbiamo portato 1450 tonnellate", sottolinea Ferretti.
Ieri, in un incontro con il sottosegretario agli esteri argentino e attraverso il progetto Redes a cui fa capo la Aurora "Chiche" Duhalde, gli italiani hanno consegnato ufficialmente gli aiuti.. E pare che il progetto continuerà perché le autorità locali hanno chiesto di ripetere l'iniziativa con la consegna di riso e pasta.
Ma la visita di Ferretti non é solo umanitaria é anche politica. "É noto – ha commentato il componente del Comitato di Presidenza del Cgie - che Buenos Aires é la città dove vivono più italiani in tutto il mondo e quindi alcuni dei candidati nelle elezioni politiche italiane dell'anno prossimo, quando gli italiani residenti all'estero voteranno per la prima volta grazie a Tremaglia, verranno da Buenos Aires. Dopo le elezioni dei Comites di marzo 2004, dove Luigi Pallaro e Riccardo Merlo sono stati in assoluto i candidati piú votati, siamo arrivati ad un accordo con loro, Senz’altro, saranno i nostri candidati. Angelis di Rosario si aggiunge alla lista", afferma Ferretti.
Il Segretario dei CTIM, in linea con quanto più volte affermato da Tremaglia sulla questione non partitica dei candidati degli italiani all'estero "perché le loro necessità sono diverse da quelle degli italiani residenti in Italia", é convinto che questa lista sarà la vincente perché, ha spiegato, "sia Pallaro, che Merlo che Angelis, sono stati i più votati dall'associazionismo italiano all'estero".
"Associazioni e federazioni degli italiani nel mondo" potrebbe essere il nome della lista a cui faranno capo i tre candidati argentini, ma non si ancora il nome definitivo. "Il sogno di Tremaglia – ha proseguito Ferretti - non é che i candidati degli italiani all'estero appartengano ad un partito, ma che siano un gruppo autonomo come, attualmente in Italia nel nostro parlamento, ci sono i Valdostani o gli Altoatesini. Sarebbe bellissimo per promuovere gli interessi degli italiani nel mondo".
Polemico con l'opposizione, Ferretti ha aggiunto che "i candidati dell'Unione purtroppo andranno a far parte del proprio gruppo parlamentare e quindi i rappresentati degli italiani all'estero non potranno far più di tanto".
Ferretti, calandosi nella realtà ha affermato che non si potranno risolvere tutti i problemi degli italiani nel mondo, ma ha assicurato che i candidati proposti dal CTIM si occuperanno per prima cosa degli italiani più poveri, come quelli che vivono anche a Buenos Aires. Quindi priorità per "sanità e pensione". ma non solo perché il voto è legato a una cultura e quindi a una lingua, per cui la sfida di questa lista sarà anche quella di promuovere l’insegnamento dell’italiano. “In Argentina studia italiano soltanto chi puoi pagarsi un corso, quindi dovremo trovare il modo, e in questo i nostri rappresentanti alla Camera e al Senato saranno fondamentali, per consolidare accordi con lo Stato argentino e riuscire a insegnare l'italiano nella scuola pubblica", ha aggiunto Ferretti.
Intanto, nel Cgie si comincia a parlare di una cambiamento di ruolo dopo le elezioni. Forse diventeràun’organismo tecnico, visto che i rappresentanti degli italiani nel mondo siederanno al Senato e alla Camera.
"É vero, il ruolo del CGIE dovrá senz'altro cambiare" ha affermato Ferretti. "Adesso il CGIE soffre di febbre elettorale. Tutti sono candidati, o meglio tutti sono convinti di essere eletti. Oggi il Consiglio é un teatro, lo spazio di lotta politica degli italiani all'estero. Ma il CGIE è anche un’istituzione stanca che va ripensata e che deve fare un salto di qualità".
Quale ruolo aspetta, invece, ai Comites? "Sono come i comuni – ha risposto Ferretti. "Ogni Comites risolverà le questioni che riguardano gli italiani della propria circoscrizione consolare. Mentre i senatori e i deputati lavoreranno per le circoscrizioni in cui sono stati votati".
Per quanto riguarda le voci circolate all'interno della comunità italiana all'estero sul che voto sarebbe stato sospeso, Ferretti é convinto che "é stata un'operazione di mala fede per confondere le nostre comunità. Così come lo è stata quella che ha visto i senatori impegnati in una recente visita in America Latina, a spese nostre, e cioè dei contribuenti dello Stato, affermare che gli italiani del Canada non vogliono votare. Ma come si permettono di dire quello – si è chiesto Ferretti - quando solo una persona ha accennato a tale questione? Non si sono resi conto che hanno messo in ansia tanti italiani che hanno lottato per votare?".
Ma Ferretti é anche ottimista "anche se voci come queste riappariranno sulla scena politica, gli italiani all'estero voteranno l'anno prossimo".
Una delle questioni discusse nell'occasione della visita dei senatori é stata quella del voto per corrispondenza, in particolare per il problema della sicurezza con cui i voti arriveranno a destinazione. "Questo é un problema, ma come facciamo per far votare a tanti italiani lontani dai consolati? In Svizzera – ha aggiunto il Consigliere del Cgie - la questione sarebbe piú facile, ma qui, come facciamo per fare votare persone che vivono a seicento chilometri da un consolato? Questa sarà una prova pilota che si potrà migliorare man mano che il processo si sviluppa. Vedremo poi dai risultati".
A questo punto, cosa dicono gli italiani residenti in Italia sul voto degli italiani nel mondo? "Veramente non c'é un opinione pubblica sulla questione" ha commentato Ferretti. "Ma devono tenere presente che con le loro rimesse gli italiani emigrati hanno salvato l'Italia e gli italiani. Sono stati una grande industria per noi. E lo sono tuttora. Pensiamo alle grandi aziende italiane come la Barilla, la De Cecco, e tante altre che vanno all'estero, per vendere pasta che mangiano gli italiani oppure i loro discendenti".
Su questo punto Ferretti si é detto convinto del fatto che gli italiani in patria non sanno approfittare della risorsa-italiani all’estero. "Se altri paesi avessero questa ricchezza in qualche modo la utilizzerebbero molto meglio di noi",ha concluso Ferretti, che rimarrà ancora a Buenos Aires per coordinare i dettagli della campagna elettorale che, di fatto, é già cominciata.





 
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