Fondato nel 2000 Direttore Responsabile Giuseppe Maria Pisani                  
HomeArgomentiArchivioNewsletter gratuitaChi siamoI nostri serviziContattiSegnala il sito
 
Cerca nel sito
»www.ItaliaEstera.tv
»Paolo Gentiloni é il Ministro degli Esteri italiano
»Emigrazione: Note storiche per non dimenticare - Quanti sono gli italiani all'estero?
»Direzione Generale per gli Italiani all'Estero
»Rappresentanze Diplomatiche - in aggiornamento
»AIRE Anagrafe degli Italiani all'Estero
»Servizi Consolari per gli italiani all'estero
»Autocertificazione
»Patronati italiani all'estero
»Cittadinanza Italiana all'Estero
»Il voto degli italiani all’estero
»COMITES
»CGIE Consiglio Generale degli Italiani all'Estero
»Assessorati Regionali con Delega all'Emigrazione e all'Immigrazione
»IL PASSAPORTO ELETTRONICO
»Viaggi Usa, comunicare i dati in anticipo - Registrazione anche da turisti italiani
»STAMPA ITALIANA ALL'ESTERO: quanta, dove, quanti fondi, chi li prende
»LA CONVENZIONE ITALIA-STATI UNITI PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI FISCALI
»La convenzione Italia-Canada per evitare le doppie imposizioni fiscali
»Ascolta la radio di New York: ICN
RomaneapoliS
www.romaneapolis.tv


Il voto degli Italiani all'Estero

Elezioni Politiche 2008

Elezioni Politiche 2006


Infocity
Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
13 lug 2005CORRISPONDENZA ITALIA:Congresso della Cisl, le inquietudini sociali nel mondo e il metodo che proponiamo


ROMA - (Italia Estera) - Pubblichiamo qui di seguito l’ultimo numero del notiziario di Corrispondenza Italia a cura dell’Istituto Nazionale per l’Assistenza Sociale (INAS) ente di patronato della Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori (CISL):

Rispetto a un avvenimento denso e complesso come il XV congresso nazionale della Cisl è certamente opportuno per noi focalizzare un solo, specifico aspetto, che sia in grado di dare il senso generale di un dibattito e di una ricerca coraggiosamente tesi a trovare risposte valide per la “gente del lavoro” in una fase storica che per molti aspetti è ancora indecifrabile nelle sue traiettorie. E questo aspetto specifico non può che riguardare l’attenzione ai versanti e alle dinamiche internazionali ed europei.
Già nei giorni immediatamente precedenti il congresso, al Centro Studi Cisl di Firenze, Savino Pezzotta aveva fatto gli onori di casa a una riunione di dirigenti della Confederazione europea dei sindacati, Ces, indicando l’obiettivo di “una stagione innovativa dei valori di democrazia, giustizia ed uguaglianza per migliorare l’esistenza di lavoratori e cittadini europei”. Ma il leader della Cisl non si è limitato all’enunciazione di principio ed ha insistito sul ruolo negoziale del sindacato europeo, chiedendosi, ad esempio, per quale ragione la “vexata quaestio” dell’armonizzazione dei servizi nell’Ue non debba essere messa sui binari della contrattazione.
Ecco dunque, ancora una volta, il cuore del modo Cisl di concepire la funzione moderna del sindacato così come quella del patronato Inas. La crisi del tradizionale progetto-Europa dopo i referendum popolari di Francia e Olanda; la crisi derivante dalla dilatazione globale del mondo che, ancora pochi anni fa si restringeva di fatto al nostro continente, al Nord-Atlantico e (per il patronato) ai paesi ospitanti le comunità dei connazionali; la crisi degli apparati produttivi dei paesi avanzati; la crisi del welfare europeo creato dal pensiero politico socialdemocratico e cristiano-sociale… Si tratta di elementi parziali ma interconnessi di un quadro caratterizzato dal venir meno delle ideologie, delle grandi visioni teorizzate del mondo: non solo comunismo e socialismo ma anche liberalismo e capitalismo. Siamo entrati cioè in un mondo dinamizzato, scongelato, destrutturato nel quale non è più rigida né tanto meno eterna la Legge o la Norma, la Nazione o lo Stato, la Classe o lo stesso datore di lavoro. Come meravigliarsi perciò della freddezza scettica con cui i cittadini europei hanno accolto la cosiddetta Costituzione della Ue? E come non comprendere la delusione degli elettori per le mancate risposte concrete alla crisi degli assetti sociali, della sicurezza collettiva, delle prospettive occupazionali, della tenuta dei redditi, della perdita di coesione sociale?
Sarebbe ridicolo per noi della Cisl e del patronato Inas affermare che abbiamo in tasca la risposta giusta ai drammi del nostro tempo. Ma non è invece affatto presuntuoso dire che ci sentiamo dentro il flusso degli avvenimenti, dentro lo spirito delle cose che avvengono attorno a noi. E questo grazie ai sensori che la nostra organizzazione ha sul territorio, sui posti di lavoro, tra i connazionali che vivono il mondo. Sensori che ci rimandano continuamente la radiografia dei bisogni, delle attese, dei progetti personali, familiari e collettivi della gente che rappresentiamo. E’ questo capitale di conoscenza che ci permette di pensare a soluzioni non rigide dei problemi posti dalla modernità bensì a soluzioni duttili, flessibili e mutevoli che possono essere raggiunte col il confronto tra le organizzazioni sindacali, quelle dei datori di lavoro e le istituzioni pubbliche, sia ai livelli locali che a quelli nazionali e sopranazionali. Di qui l’insistenza del congresso della Cisl sulla contrattazione, sul metodo negoziale, sulla gestione negoziata e concordata delle tematiche sociali. Una linea su cui, ai congressisti della Cisl è giunto l’autorevole avallo degli ospiti che hanno preso la parola nel corso dei lavori: dal segretario della Ces Jhon Monks al leader dell’Icftu Guy Ryder, all’amico Willy This, segretario di quella Cmt che presto confluirà nell’alveo unitario del libero sindacalismo democratico mondiale.
Chi segue più da vicino le vicende e l’azione del patronato Inas conosce il nostro impegno progettuale e pratico in direzione di una rete di tutela e di patrocinio a raggio europeo: un dossier che si precisa sempre meglio nel dibattito con le altre organizzazioni consorelle nell’ambito della Ces, a cominciare dalle strutture dei paesi nei quali la nostra emigrazione ci ha dato modo di coltivare e sviluppare rapporti che sono diventati ormai fraterni, oltre che storici, parimenti a quelli che abbiamo con le altre centrali della Cisl internazionale. E’ il nostro modo di fare, con tenace determinazione, la parte che ci compete.










 
Opzioni


Stampa  Stampa

Invia ad un Amico  Invia ad un Amico


Copyright © Italia Estera 2001- 2014. Tutti i diritti riservati