Fondato nel 2000 Direttore Responsabile Giuseppe Maria Pisani                  
HomeArgomentiArchivioNewsletter gratuitaChi siamoI nostri serviziContattiSegnala il sito
 
Cerca nel sito
»www.ItaliaEstera.tv
»Paolo Gentiloni é il Ministro degli Esteri italiano
»Emigrazione: Note storiche per non dimenticare - Quanti sono gli italiani all'estero?
»Direzione Generale per gli Italiani all'Estero
»Rappresentanze Diplomatiche - in aggiornamento
»AIRE Anagrafe degli Italiani all'Estero
»Servizi Consolari per gli italiani all'estero
»Autocertificazione
»Patronati italiani all'estero
»Cittadinanza Italiana all'Estero
»Il voto degli italiani all’estero
»COMITES
»CGIE Consiglio Generale degli Italiani all'Estero
»Assessorati Regionali con Delega all'Emigrazione e all'Immigrazione
»IL PASSAPORTO ELETTRONICO
»Viaggi Usa, comunicare i dati in anticipo - Registrazione anche da turisti italiani
»STAMPA ITALIANA ALL'ESTERO: quanta, dove, quanti fondi, chi li prende
»LA CONVENZIONE ITALIA-STATI UNITI PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI FISCALI
»La convenzione Italia-Canada per evitare le doppie imposizioni fiscali
»Ascolta la radio di New York: ICN
RomaneapoliS
www.romaneapolis.tv


Il voto degli Italiani all'Estero

Elezioni Politiche 2008

Elezioni Politiche 2006


Infocity
Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
07 lug 2005II CONGRESSO FIEI, L'INTERVENTO DI DANIELE MARCONCINI: REGOLE CHIARE PER LE ASSOCIAZIONI ITALIANE ALL’ESTERO E RUOLO DINAMICO PER LE CONSULTE:

CITTA' SANT'ANGELO - (Italia Estera) - Definire il ruolo dell’associazionismo italiano all’estero e regole chiare che indichino a tutti una strada comune da seguire, focalizzare l’attenzione sui giovani e rendere operative le consulte per l’emigrazione. Queste le priorità indicate da Daniele Marconcini, presidente dell’Associazione Mantovani nel Mondo e membro della Consulta per l’emigrazione della Regione Lombardia, al II Congresso della Fiei svoltosi il 1° e il 2 luglio scorsi a Città Sant’Angelo.
Sottolineando quanto sia variegato e multiforme il mondo delle associazioni italiane all’estero, il presidente dell’Amm ha indicato nella "Carta dei valori comuni" il trait d’union che garantisca la chiarezza sui compiti delle associazioni e sul modo di svolgerli.
In Italia, ha commentato Marconcini, le associazioni di volontariato devono garantire, tra le altre cose, l'elezione degli organismi dirigenti tramite un'assemblea, la gratuità della prestazione, il mantenimento di una forma libera e democratica e anche la totale indipendenza dai partiti, che, invece, all’estero molte volte è disattesa. "Abbiamo riconosciuto il diritto di voto con 50 anni di ritardo ad un’emigrazione cambiata, invecchiata, che ha già costruito quello che doveva costruire" ha continuato ribadendo come la priorità debba essere agganciare i giovani che "nel frattempo hanno acquisito una cultura diversa dai loro genitori che, nati in Italia, hanno mantenuto una fortissima identità". "Le giovani generazioni, specialmente in paesi dove non vi è un'emergenza sociale, - ha
spiegato Marconcini riferendosi anche alle ultime ricerche in materia - non sono interessati all'esercizio del diritto al voto, ma chiedono di manifestare la propria italianità legandosi a determinate opportunità soprattutto occupazionali, formative e culturali". Se non ci si muove in questa direzione, "tra 20 anni avremo una platea di elettori totalmente slegati dall'Italia" anche perché il nostro Paese non fornisce percorsi strutturali alla riscoperta delle origini come invece fanno Paesi con passato coloniale e rapporti internazionali. "Noi – ha spiegato il presidente dell’AMM - abbiamo il giovane che reinterpreta la sua italianità in modo individuale".
Per colmare queste lacune "si devono allargare le opportunità" consapevoli da un lato che le Regioni hanno già le deleghe all’università, alla formazione professionale o al credito regionale, e dall’altro, che serve una sede appropriata per discuterne visto che "il Cgie è formato prevalentemente da persone residenti all'estero e non vi è una partecipazione nè delle associazioni nè delle regioni che vengono chiamate solo ogni due anni nella Conferenza Stato-Regioni-Cgie".Senza contare la nuova mobilità delle persone. "Noi abbiamo imprenditori lombardi, che rappresentano il 30% del totale, che risiedono prevalentemente all'estero senza prendervi la residenza" ha spiegato Marconcini. "L'Aire non è più un elemento che può dare l’indice della presenza italiana nel mondo. In Costarica, ad esempio, – ha aggiunto - abbiamo 3000 residenti ufficiali, ma 20 mila imprenditori che operano". Persone che vogliono un legame con l'Italia e che, invece, sono "paradossalmente più esposte".
Le Regioni, ad esempio, potrebbero occuparsi di formazione di italiani all'estero "evitando i bandi megalitici del Ministero del Lavoro, che oggi ha 560 progetti da valutare". L'accesso alle università italiane è "estremamente interdetto" per i giovani italiani all’estero, tanto che "da 60 mila studenti stranieri che studiano in Italia siamo arrivati ad averne appena 6 mila : è quasi impossibile per un ragazzo latino americano studiare in Italia perché - ha spiegato il Presidente dell’Amm - non ci
sono forme di incentivazione".
Le Regioni, dunque, hanno bisogno di un atto di indirizzo cioè di "una volontà politica che punti ad attuare queste priorità e che eviti una collisione tra le competenze dello Stato e quelle regionali". Una svolta che oggi, avverte Marconcini, richiede uno sforzo ancora maggiore visto che abbiamo un
governo di centro destra e la maggior parte delle regioni di centro sinistra. Nonostante ciò, "la politica per gli italiani all'estero deve essere esemplificata dalla volontà di un comune intento".
E poi "il legame con il territorio si esprime con le associazioni che sono rappresentate nelle Consulte che però non funzionano, perchè non vengono convocate, quindi non vi è elaborazione. E soprattutto non è chiaro in molte regioni la competenza nei confronti dell'emigrazione nè è scontato che vi
siano all'interno delle Consulte i cosiddetti dei consultori all'estero".
Per questo l’Unaie, nel congresso di Treviso, ha lanciato una proposta "per creare una Carta di valori e un decentramento di competenze che comportino il riconoscimento di diritti".
Associazioni che, sicuramente, verranno coinvolte anche per il prossimo voto all’estero. "Tutti parlano di diritto al voto ma nessuno del diritto del singolo cittadino di potersi candidare" ha annotato Marconcini. "Visto che ci sono collegi enormi – ha aggiunto - mi piacerebbe che venissero
stabilite, così come accade in Italia, delle regole sull'uso delle televisioni, degli sponsor e sulla capacità di chiedere finanziamenti".
"L'atteggiamento – ha concluso Marconcini - deve essere sempre istituzionale e deve pretendere risposte istituzionali".




 
Opzioni


Stampa  Stampa

Invia ad un Amico  Invia ad un Amico


Copyright © Italia Estera 2001- 2014. Tutti i diritti riservati