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Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
28 nov 2002Consegnata dall’ambasciatore Matarazzo al Ministro Tremaglia la più alta onorif

- ROMA – Il Ministro per gli Italiani nel Mondo, On. Mirko Tremaglia, ha ottenuto la «Cruzeiro do Sul», la più alta onorificenza che un cittadino straniero possa ricevere dallo Stato del Brasile. La cerimonia di consegna si è svolta durante una grande serata di gala presso l’Ambasciata del Brasile. Il conferimento, come si legge nella motivazione ufficiale, è stato deciso «in riconoscimento dell’opera svolta in favore dei compatrioti che vivono all’estero, che in Brasile sono 25 milioni» ed è avvenuto per mano dell’Ambasciatore, Andrea Matarazzo.
«Le siamo grati – ha affermato l’Ambasciatore rivolgendosi a Tremaglia – per la passione con cui, in trent’anni di vita parlamentare, si è impegnato per promuovere e tutelare i diritti degli Italiani nel mondo. Grazie alla sua opera alla guida del Ministero, sta riscrivendo i rapporti fra il suo Paese natale, l’Italia, e i suoi innumerevoli figli sparsi nei cinque continenti, in particolare nelle Americhe e principalmente in Brasile. Essa è fondamentale per gli Italiani emigrati e per i loro discendenti, questi sì i grandi, veri eroi contemporanei di questa nazione senza frontiere». «L’onorevole Tremaglia, il polico con il cuore – ha concluso l’Ambasciatore – è stato l’unico parlamentare italiano che è riuscito a cambiare due volte la Costituzione e la sua lotta a favore degli Italiani che vivono fuori dalla Penisola è stata a ragione definita “battaglia di civiltà”».
Parole che il Ministro, visibilmente emozionato, ha accolto esprimendo un sincero sentimento di gratitudine nei confronti delle autorità brasiliane che hanno deciso la consegna dell’onorificenza: «E’ un onore – ha detto Tremaglia – che non mi sarei mai aspettato di ricevere. Mi emoziona e mi commuove pensare, in questo momento così solenne, ai milioni di italiani che vivono in Brasile e che desidero poter presto incontrare durante un viaggio a cui sto già lavorando. Come nel resto del Sud America e del mondo, essi sono amati e apprezzati per quanto hanno saputo fare, pagando il prezzo di enormi sacrifici, costruendo ovunque strade, scuole e ospedali e portando progresso e civiltà». «A loro – ha aggiunto il Ministro – ho dedicato tutta la mia vita; loro sono stati i protagonisti di tante battaglie, spesso amare e difficili, ma di fronte alle quali non mi sono mai arreso, perché bisogna credere e lottare fino in fondo». Poi il pensiero di Tremaglia è andato alla «storica vittoria» del 20 dicembre 2001, con la definitiva approvazione, dopo un iter durato 46 anni, della legge costituzionale sull’esercizio del diritto di voto degli Italiani all’estero. «Da allora i nostri connazionali hanno gli stessi diritti degli italiani in Patria. La classe politica, che per decenni li ha snobbati, deve ora fare i conti con questa realtà».
«Gli Italiani nel mondo – ha concluso il Ministro – sono la mia famiglia. Ho dedicato loro tante fatiche, ma da essi continuo a ricevere incredibili attestati d’affetto. A loro devo tutto, e li ringrazio dal profondo del cuore».

Ad applaudire Tremaglia, tra i tantissimi invitati, il Ministro della Salute, Girolamo Sirchia; dell’Ambiente, Altero Matteoli; il Mininistro Plenipotenziario Carlo Marsili, Direttore Generale per il Personale del Ministero Affari Esteri; Mons. Rino Fisichella; Giuseppe Zamberletti; Donna Assunta Almirante; Katia Ricciarelli; Gigi D’Alessio; Lando Buzzanca; Clarissa Burt e Paola Saluzzi.






 
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