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03 lug 2005Udc, Follini confermato segretario per acclamazione - Casini: ''Senza Berlusconi il centrodestra non sarebbe esistito''.

ROMA - (Italia Estera) - Marco Follini è stato confermato per acclamazione segretario dell'Udc  ed è stato nominato anche il nuovo Consiglio nazionale. Così si chiude il secondo congresso dei centristi. Follini coglie l'occasione per replicare ad alcune delle critiche mosse al suo intervento di venerdì. Tra quelle ''più vicine a noi'', ''una sola critica rifiuto con sdegno, è quella che noi avremmo messo nel conto la sconfitta elettorale. Noi siamo qui per vincere'', sottolinea il leader dell'Udc. E spiega :''Abbiamo avuto qualche apprezzamento e qualche critica. Terrò in grande conto le critiche dei delegati. Poi ci sono le critiche degli avversari, del centrosinistra. Ed è giusto che ci siano perché noi siamo dall'altra parte e siamo l'ostacolo più grande per la loro vittoria''. Per quel che riguarda le ''critiche più vicine a noi, fanno parte del confronto politico, sono da accettare serenamente''. Tutte meno una.

 

Per il futuro, il segretario si propone di affrontare ''un difetto di democrazia'' che c'è nei partiti e ''che riguarda anche noi''. ''So che la domanda del congresso è di risolvere questo problema, sarà la priorità del lavoro politico dei prossimi mesi''. Il segretario lancia anche la proposta di tenere in autunno ''una assemblea progettuale ampia, con tutti gli amici che vogliono fare con noi un lungo tratto di strada''. Poi ammette: ''Io ho un brutto carattere, lo sa Pier Ferdinando Casini che mi sopporta amichevolmente da 30 anni. Ma politicamente ho il carattere dell'Udc: leale, orgoglioso, libero e forte''.

 

 

Il discorso del presidente della Camera Pier Ferdinando Casini

 

Politica interna ed estera, Europa e valori cattolici.

Il discorso del presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, accolto da una standing ovation alla giornata di chiusura del congresso Udc, è a 360 gradi. Per Casini, il partito nazionale dei moderati, proposto dal premier Silvio Berlusconi, è una ''prospettiva seria'': "E' per noi una sfida, un traguardo per allargare i nostri confini e non spegnere le speranze dei moderati italiani", dice sottolineando poi l'importanza del presidente del consiglio nell'alleanza: "Sappiamo che dal 1994 senza Berlusconi il centrodestra non sarebbe esistito e sapevamo prima chi era Berlusconi". Quanto al ruolo dell'Udc, si dice certo che il partito ''oggi è e sarà protagonista". Quindi rivendica la disponibilità dimostrata nei confronti degli alleati: ''Noi non abbiamo mai coltivato il germe dell'egoismo: noi abbiamo facilitato l'approdo di Forza Italia nel Ppe''. Casini non manca di affrontare il nodo delle recenti sconfitte elettorali. ''Il centrodestra -osserva- ha perso con continuità impressionante. E' inutile far finta di niente o alzare le spalle, o trovare delle scuse di comodo''. Per Casini la responsabilità non va né a Fini né a Follini ma nemmeno a Berlusconi. "Serve un esame di coscienza sereno e attento, senza escamotage o finzioni, senza furbizie o riserve mentali. E senza gli schematismi del passato", dice.

 

Il presidente della Camera torna anche sul dibattito che si è animato in occasione del referendum sulla fecondazione assistita. ''Siamo cattolici adulti, non abbiamo bisogno di prediche, e siamo tutti laicamente impegnati nella vita pubblica. Non è in discussione la laicità dello Stato, ma il tentativo di costruire un laicismo di Stato, uno Stato senza Dio né religione''. Dal palco, l'esponente dell'Udc ha quindi ricordato, commosso, la figura di Giovanni Paolo II che ''ci ha invitato a non avere paura''. 

 

Quindi, l'attacco alle unioni gay recentemente approvate in Spagna. Le leggi spagnole sui matrimoni tra omosessuali sono "reazionarie e conservatrici", afferma spiegando che prevedono ''la prevalenza del diritto del più forte sul più debole: sono le leggi che danno la prevalenza di due omosessuali, che sarebbero naturalmente privati della paternità o della maternità, ma non tutelano il diritto del minore o del neonato ad una sfera di affettività paterna e materna".

 

 

Non manca una riflessione sulla crisi che sta attraversando l'Europa dopo i 'no' di Francia e Olanda ed il fallito vertice di Bruxelles sul bilancio. "Alla crisi dell'Europa non si può rispondere con un eurottimismo di maniera che ha fatto il suo tempo", avverte. "Non era difficile immaginare che la Costituzione non avrebbe scaldato i cuori. Troppo debole, troppo fragile", un testo "che non ha avuto il coraggio di dire chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo".

 

 

Tornando alla politica interna, Casini esprime rammarico per ''l'occasione persa'' in tema di riforme. ''Avrei preferito un approccio diverso, non mi piacciono le riforme a maggioranza'', chiarisce. ''Avrei preferito approvare il federalismo e poi fare una Assemblea costituente sugli altri temi''. Poi l'attacco al leader dell'Unione Romano Prodi. La terza carica dello Stato si dice ''allibito'' in particolare riguardo alla polemica sollevata dall'opposizione sulla presunta figura di un premier ''tiranno''. ''Vedo che in fondo le stesse garanzie le chiede però il candidato del centrosinistra. Ma quale coerenza è questa?'', si chiede il presidente della Camera. ''Al bipolarismo serve una competizione vera, non finta'', aggiunge parlando anche di riforme elettorali. ''Questo partito propone il ritorno al proporzionale, è la strada giusta. Ma temo non sia percorribile in questa legislatura, perché i guardiani di questo bipolarimo non hanno convenienza a cambiare: sono i Ds, perché dovrebbero cambiare il sistema elettorale?''.

 

 

In Italia, aggiunge, c'è un ''gigantesco processo di trasferimento di responsabilità''. ''L'economia va male? Meglio puntare il dito contro il governo. Ma la grande crisi che attraversiamo è figlia di scelte, anche quella di portare utili al riparo, salvo poi chiedere rottamazioni e condoni''. Anche euro e Cina, per Casini, spesso sono utilizzati come ''colpevoli di comodo''. Il fatto, prosegue il presidente della Camera, è che c'è un ''gigantesco processo di trasferimento di responsabilità che riguarda anche noi, anche la politica e quei parlamentari assenteisti che arrivano il lunedì al lavoro e il giovedì pomeriggio sono già a casa''. In tema di giustizia, poi, "mi dispiace che ci sia uno sciopero che colloca i magistrati su un terreno improprio".

 

 

 




 
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