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23 giu 2005VOTO ALL’ESTERO: Da Bergamo sì alle liste civiche degli 'Italiani nel mondo'

BERGAMO -(Italia Estera) -  L’idea parte da un osservatorio autorevole, il più autorevole in Lombardia, uno dei più autorevoli a livello nazionale nel vasto campo dell’associazionismo dell’emigrazione. Massimo Fabretti, segretario dell’Ente Bergamaschi nel Mondo, interviene nel dibattito sul voto dei connazionali residenti all’estero e rilancia la proposta di liste civiche.
“Se i partiti ci metteranno mano non si sa quali scelte verranno compiute e gli emigrati corrono il rischio di non essere davvero rappresentati”, dice. “Servono liste civiche degli Italiani nel Mondo, dove le associazioni abbiano la possibilità di avanzare candidature meditate. Se si vuol davvero dare voce ai milioni di connazionali emigrati, bisogna che i partiti lascino fare alle associazioni”.Le parole di Fabretti forse non a caso somigliano molto a quelle di un altro bergamasco, il ministro per gli Italiani nel Mondo Mirko Tremaglia, che da tempo va sostenendo l’idea di candidature slegate dai partiti per le elezioni politiche previste nella
prossima primavera. E dette con la forza di un’organizzazione di cinquantamila iscritti, trenta circoli e venti delegazioni sparse nei cinque continenti fanno capire che Tremaglia non è affatto isolato. Spiega Fabretti: “Bisogna evitare il rischio che le elezioni previste per la primavera 2006 provochino una spaccatura netta nel mondo dell’associazionismo, perché chi potrà contare su almeno un onorevole sarà considerato di serie A, tutti gli altri si sentiranno di serie B. Bisogna che deputati e senatori eletti nella Circoscrizione Estero siano davvero rappresentativi, altrimenti si corre il rischio che, nella migliore delle ipotesi, il centro destra candidi degli imprenditori e il centro sinistra dei sindacalisti, nessuno dei quali però davvero portatore della capacità di rappresentare per intero i problemi di chi vive all’estero, ma conserva la cittadinanza italiana”.
 Da Bergamo dunque parte un appello alla riflessione, alla ragionevolezza ed al confronto. E parte con la forza della prima associazione  dell’emigrazione lombarda, una delle prime dieci a livello nazionale fra le associate all’UNAIE, che può vantare 38 eletti nei Comites e due nel CGIE.
“Il nostro – spiega Fabretti – è un ente morale fondato nel 1967 dalla Banca Popolare di Bergamo e dalla Camera di Commercio della nostra provincia. E’ un ente attivissimo, non meno di un’iniziativa alla settimana in giro per il mondo, che fornisce agli emigrati bergamaschi sostegni concreti sulla base di progetti che la Banca di volta in volta finanzia.
Organizziamo soggiorni a Bergamo, corsi di lingua italiana, inviamo aiuti agli indigenti e abbiamo persino mandato medicinali negli ospedali di Mendoza e Cordoba nei momenti più acuti della crisi che ha sconquassato l’Argentina”.  L’Ente, grazie ad un accordo con il Patronato INAS-CISL, svolge anche assistenza pensionistica e previdenziale, come pure assistenza
burocratica ed amministrativa per le richieste di certificazione e documentazioni varie e le ricerche anagrafiche presso i Comuni, e presso le Parrocchie per le pratiche di riottenimento della cittadinanza.  Fabretti è direttore dell’Ente dal 1990. Guida una rete capillare che prevede delegati di zona in tutta la Bergamasca come interfaccia dei circoli all’estero. Ma la forza della rete che dalla città orobica raggiunge mezzo mondo è data anche dalla stretta collaborazione con i tanti missionari bergamaschi, molti dei quali hanno fondato i circoli che oggi fanno capo all’Ente. “Sono un collante straordinario per le comunità dei nostri emigrati”, spiega il direttore dell’Ente Bergamaschi nel Mondo. Con pieno successo l’Ente guidato da Fabretti ha organizzato a maggio il secondo incontro internazionale dei Bergamaschi nel Mondo, che ha portato alla Fiera della città orobica 1248 emigranti dai cinque continenti (nelle foto). E dalla Provincia ha già avuto l’incarico per organizzare tra due anni la terza edizione dell’evento. L’appuntamento è già fissato per il 26 e 27 maggio 2007. A Bergamo, naturalmente, capitale dell’emigrazione lombarda.
                             Luciano Ghelfi
                        Direttore editoriale di www.lombardinelmondo.org
                        Associazione dei Mantovani nel Mondo



 
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