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14 giu 2005Berlusconi alla Margherita: ''Venite con noi'' . ''Lasciate una collocazione innaturale''

ROMA - (Italia Estera) - Silvio Berlusconi, intervenendo al convegno del comitato di Todi,  ha rivolto oggi  l’invito ai moderati dell'Unione e in particolare alla Margherita: ''Lasciate una collocazione innaturale e venite con noi nella casa comune dei moderati e dei riformisti''. Berlusconi ha riconosciuto che per compiere questo passo ci vuole molto coraggio, ma ha spiegato che non vi sono grandi alternative per Rutelli, dal momento che ''non mi pare che stia in una compagnia che gli piaccia tanto...''.

Berlusconi ha assicurato che il ''partito nuovo'' si farà e si augura che anche che i suoi alleati, An e Udc, diano l'ok politico alla proposta di casa comune. E' ''un'occasione storica e strategica'', per questo il Cavaliere è ''sicuro che verrà alla luce''. Non un partito unico, spiega, ma un ''partito unitario'' che abbia la parola ''libertà'' in bella evidenza.

Berlusconi ha  anche fissato le tappe del percorso. ''A fine luglio si terrà una grande assemblea del centrodestra di due-tre giorni per proporre al Paese la nostra carta d'identità. Da questa nascerà un ''comitato costituente che avrà il compito di preparare per fine novembre'' il lancio del grande partito nuovo della Cdl. Le adesioni al progetto di questa formazione politica, avverte il Cavaliere, ''dovranno avvenire non oltre l'estate. Vi assicuro fin da adesso l'adesione di Forza Italia''. In vista del ''grande partito nuovo'' del centrodestra per le politiche del 2006 Berlusconi ha proposto di unire a settembre, alla ripresa dei lavori, i gruppi parlamentari di Fi, Udc e An. Il premier infatti parla di puntare a una ''fusione tra i gruppi parlamentari, come una delle tappe fondamentali per arrivare al partito unitario''.

In ogni caso per Berlusconi bisognerà presentarsi ''all'appuntamento elettorale con i simboli dei partiti attuali''. Non farlo, per il premier, significherebbe concedere un vantaggio agli avversari del centrosinistra ''che ormai sembrano orientati a fare lo stesso''. Però, ha chiarito il Cavaliere, serve una ''puntualizzazione della legge elettorale''. ''E non si dica che è un cambiamento di regole in corsa, perché è un fatto necessitato dai cambiamenti che ci sono stati'', ha sottolineato, ricordando il nuovo disegno dei collegi elettorali.

Il leader della Cdl ha poi formalizzato il suo sì ''alle regole di incompatibilità'' tra cariche di governo e cariche del futuro nuovo partito del centrodestra: ''E' un fatto vero di democrazia. Nessuno, pensando a proprie ambizioni personali, si potrà mettere di traverso rispetto alla nascita di questo nuovo progetto''. Al punto da assicurare che se per costruire un soggetto politico unitario e garantire continuità all'esperienza di governo della Cdl ''è meglio fare un passo indietro io lo farò. Io sono pronto a farlo. Per me sarà un passo in avanti''. Infine l'affondo a una sinistra ''rissosa''. ''Cosa accadrebbe se fosse al governo? - osserva -. Anzi, al non governo? Garantirebbe solo litigiosità perché tutte le iniziative sarebbero bloccate dalla sinistra radicale'', ha concluso il premier.

Il Senatore Salvatore Lauro (Cdl) a margine del convegno "Comitato di Todi", ha rilasciato una dichiarazione in cui , tra l’altro afferma che "Dal covegno di oggi sono usciti validi spunti di riflessione che la relazione dell'On. Adornato prima e il dibattito poi hanno valorizzato e che riscuoteranno sicuro interesse da parte delle forze politiche coivolte.
Ritengo comunque auspicabile – prosegue Lauro -  che il movimento dei moderati, che marcia in modo quasi inconsapevole ma naturale, visti gli ultimi risultati referendari, verso il nuovo soggetto politico unitario,  venga interpretato dalla nostra parte come l'occasione di partire dalla base, attraverso il progressivo radicamento sul territorio e non dai vertici.
Mi auguro inoltre che il nuovo soggetto unitario troverà la sua ragion d'essere come ideale risposta alla presa di coscienza dei cittadini italiani moderati, e non come ennesimo soggetto politico che esaurisca le sue radici in un 'Gentleman's Agreement' della classe dirigente attualmente al governo.
In ogni caso - conclude  Lauro - posso annunciare sin da ora che la Cdl , Italia Moderata, Consulta Italia e Mezzogiorno Europeo, aderiranno all'iniziativa del movimento politico unitario".

 Margherita: Ora basta con le sciocchezze

Della nuova casa dei moderati caldeggiatala Berlusconi , la margherita non farà parte. ''Berlusconi si occupi dei problemi del Paese che, da quando è al governo, si sono nettamente aggravati'', replica infatti in maniera secca il portavoce di Francesco Rutelli, Michele Anzaldi al Presidente del Consiglio. ''Quanto alle sue dichiarazioni nei confronti della Margherita - aggiunge l'esponente diellino - hanno la stessa probabilità di realizzarsi che la rielezione a premier di Berlusconi; cioè zero''. Anzaldi taglia corto: ''Ora basta con le sciocchezze''. Rincara la dose il coordinatore della margherita, Dario Franceschini, che dice: ''Berlusconi e' veramente patetico. La nostra scelta di campo è irreversibile. Quello che accade nel centrodestra non ci riguarda e non riguarderà mai''. Secondo Franceschini, inoltre, il leader della Cdl si è rivolto alla Margherita ''in modo strumentale, ben sapendo che moltissimi italiani che avevano in buona fede votato per lui nel 2004 oggi si sentono traditi e guardano a noi con attenzione''. Niente da fare, dunque: ''La nostra scelta di campo è irreversibile''. 

Da parte sua Renzo Lusetti, vicepresidente dei deputati della Margherita, parla di ''penoso tentativo di coprire l'annuncio del fallimento del partito unico della destra con una barzelletta che non fa ridere''. ''Nel momento in cui la sua proposta di partito unico è naufragata definitivamente, impallinata da tutti i partiti della destra - spiega Lusetti - Berlusconi prova a buttarla in caciara per nascondere il suo ennesimo flop''. E all'inquilino di palazzo Chigi manda a dire: ''Si rassegni, la Margherita resta saldamente nel centrosinistra. Saranno invece i suoi elettori delusi e nauseati a venire da noi, come hanno già cominciato a fare alle recenti regionali''.  

Non sta a guardare lo Sdi, che con il presidente Enrico Boselli commenta: ''Solo il presidente del Consiglio assillato dai gravi e irrisolti problemi del Paese può sostenere l'idea che si sia formata una nuova maggioranza politica nel recente referendum. E' una tesi che non regge neppure come trovata pubblicitaria - fa notare l'esponente socialista - perché in questo modo si mischiano mele e pere''. Mentre i Popolari-Udeur declinano l'invito del premier assicurando: ''Noi lavoreremo, se ce lo consentiranno, per costruire un centro più forte, né commerciale né subalterno a chicchessia, sulla linea morotea cui siamo affezionati e che resta la nostra bussola''.

 




 
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