TORONTO -(Italia Estera) - Secca replica del Segretario Politico dell'UDC Canada, Vittorio Coco, alle affermazioni del Responsabile DS in Canada:"Le sue affermazioni, non meriterebbero neanche una risposta, lo facciamo soltanto perché siamo stati chiamati in causa. Noi dell' UDC Canada, abbiamo e, direi con saggezza, seguito le indicazioni venutaci dalla Chiesa e dalla nostra coscienza. Ci siamo astenuti perché ce lo consente la nostra Costituzione.". "E' vero", afferma, ancora, Vittorio Coco, "quando sosteniamo che Bucchino in Canada ha speso decine di migliaia di dollari dei Ds, in propaganda e non informazione (come lui vorrebbe farci credere), per sperare in un miracolo e risalire la china in Canada. Dopo la batosta del Comites di Toronto, che messo la sua lista in minoranza, ha tentato la carta della disperazione, cercando nel Referendum un qualsiasi appiglio per convincere i suoi a Roma che, in Canada, la sinistra conta ancora e che lui rimane il "leader maximo" di una barca in balia delle onde senza il timoniere. Quante bugie.”.
“Non potendo prendersela con i suoi avversari politici”, sostiene ancora Coco, “ha tirato in ballo il Consolato Generale di Toronto e le poste canadesi per il ritardo nella consegna dei plichi referendari. Non sappiamo dove vive Bucchino, ma a noi il plico è arrivato puntualmente. La differenza sta nel fatto che noi ci siamo astenuti e gli elettori ci hanno seguito. Tutto qui.”.
“Non è elegante infierire sull'avversario ferito nell'orgoglio- prosegue Coco - non è nel nostro DNA. Però ci sia consentito il diritto di rispondere adeguatamente a chi un anno fa credeva già di aver vinto le elezioni politiche del 2006, con la sinistra che controllava l'80% dei consensi degli elettori italiani in Canada. La verità (e questo è un dato di fatto) che quell'80 per cento di cui l'amico Bucchino si vantava di avere lo scorso anno, oggi è dalla nostra parte. E non è poco.”.
“Gino Bucchino”, afferma, Coco, “ è troppo intelligente per non capire certe finezze. La lettura che ha voluto dare alla sconfitta del Referendum da parte degli elettori italiani della Circoscrizione Consolare di Toronto, non sta ne in cielo ne in terra. Sarebbe meglio se iniziasse ad essere meno arrogante e più onesto ammettendo il fallimento della politica di sinistra e che le cose in Canada non stanno esattamente come vorrebbe far credere a chi è lontano dalla realtà canadese.”.
“Agli ignari lettori”, conclude,infine, Vittorio Coco, “vorremmo ricordare un episodio che a nostro parere la dice lunga: l' elezione del CGIE e il tradimento dei suoi compagni. Immaginate, il rappresentante di Edmonton con trecento voti del Comites ha ottenuto più voti del dottor Bucchino, superato da cinque lunghezze . Non parliamo poi dal rappresentante Di Trolio di Vancouver, che su un totale di 6 o settemila suffragi della circoscrizione di quella città è stato eletto con il maggior numero dei voti, sfruttando la ingenuità di una parte della destra e tutta la sinistra compreso il buon Bucchino.Se noi fossimo nei panni del rappresentante dei Ds in Canada, inizieremmo seriamente a pensare che quello che sta succedendo in seno alla sinistra in Italia, non si discosta di molto neanche in Canada.”.