ROMA- Il cardinale Camillo Ruini, presidente della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) , il giorno dopo commenta l'esito del voto sul Referendum. ''Sono rimasto colpito dalla maturità del popolo italiano'' dice. E aggiunge "Spiego il mancato raggiungimento del quorum con la maturità del popolo italiano, che si è rifiutato di pronunciarsi su quesiti tecnici e complessi, che ama la vita e diffida di una scienza che pretende di manipolare la vita". Ruini, che è il vicario generale del Papa per
la Diocesi
di Roma, a Radio Vaticana spiega che ''il cattolicesimo popolare italiano ha dato ottima testimonianza di sé. Il mondo cattolico è stato quanto mai compatto, ha rivelato di comprendere fino in fondo le ragioni per le quali bisognava seguire una linea, che è stata poi quella che si è seguita". ''Dall'altra parte - fa notare Ruini - molti laici, anche assai significativi culturalmente, socialmente e politicamente hanno, a loro volta, condiviso in pieno, anzi hanno portato avanti con grande coraggio la linea della difesa del valore dell'uomo in quanto tale".
Alla domanda della Radio Vaticana se
la Chiesa
ha disturbato la laicità dello Stato, il cardinale Ruini dice che questa idea è "totalmente sbagliata", poiché ''se per laicità dello Stato si intende che
la Chiesa
non può avere una espressione pubblica, allora non si tratta di laicità ma si tratta di un laicismo che fa male allo Stato prima ancora che alla Chiesa. Se, invece, si intende per laicità la libertà di ciascuno e la distinzione dei compiti, questa laicità non è stata in alcun modo toccata''. ''La Chiesa – sottolinea ancora il porporato - in materia di grandissimo rilievo umano e morale, aveva il dovere di esprimere chiaramente la sua voce, una voce che è stata accolta e condivisa da moltissimi cittadini, anche in base alla loro coscienza personale".
Ma cosa succederà ora in Parlamento alla legge sulla procreazione assistita? "Credo - risponde il presidente della Cei - che adesso non succeda niente perché ci vuole tempo per sperimentarla. Poi, se si riterranno opportune potranno essere introdotte piccole, leggere modifiche, ma non certo quegli stravolgimenti che avevano ipotizzato i quesiti referendari. Inoltre, il progetto di Scienza e Vita rimane in piedi ed avra' un grande compito anche per il futuro''. ''D'altronde - conclude Ruini - questo risultato è un'espressione, direi, pubblicamente la più significativa e la più rilevante, del progetto culturale della Chiesa italiana".