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13 giu 2005Falliti i referendum in Italia , quorum non raggiunto - L'affluenza è stata del 25,9% - All' estero ha votato il 20,28 %

ROMA - (Italia Estera) - I referendum sulla procreazione assistita non hanno raggiunto il quorum. Secondo i dati parziali, a votare sarebbe andato il 25,9% degli aventi diritto nelle 110 province interessate. Al primo quesito l'89,2% degli elettori avrebbe risposto sì e il 10,8% no, al secondo l'88,8% sì e l'11,2% no, al terzo l'86,9% sì e 13,1% no, al quarto il 78% sì e il 22% no. All' estero, secondo quanto reso noto dal Viminale, ha votato il 20,28 per cento degli aventi diritto. Il risultato è distante da quel 30% ritenuto indispensabile dai promotori per richiedere la revisione parlamentare della legge 40.

Una vittoria per il fronte dell'astensione che, contrario alle modifiche e sulla scia dell'appello del presidente dei vescovi italiani Camillo Ruini, ha da mesi invitato gli italiani a non andare a votare per far fallire il referendum. Ma sicuramente anche una sconfitta dello strumento, visto che dal '95 i referendum non riescono a raggiungere il quorum.  

Il premier Silvio Berlusconi ha affermato di essersi astenuto. Ha pure detto di non essere intervenuto nel dibattito e nel voto per il referedum. "Ho taciuto per non dividere il paese su un problema di coscienza e non voglio fare commenti neppure ora, dopo che gli elettori hanno dimostrato anche stavolta di saper giudicare in maniera indipendente. Ha anche detto che l’Italia ha bisogno di unità ed è inutile far finire sempre tutto in politica".
Il ministro per le Pari Opportunità Stefania Prestigiacomo non pensa che questa battaglia possa avere delle conseguenze politiche e sarebbe un errore leggere questo referendum in base al riposizionamento di partiti o leader. "Lo strumento del referendum è morto e – spiega  il ministro - va ripensato" perche' e' difficile "condizionarlo a un 50% di elettorato attivo".

''Abbiamo perso e abbiamo perso pesantemente - ha detto il segretario dei Radicali italiani Daniele Capezzone - Si tratta di un voto che restera' nella storia per qualche decennio, andando ben al di la' delle cronache politiche di giornata. E per questo, occorre prepararsi ad una riflessione critica severa, anche spietata, per capire cosa sia davvero successo nel profondo della societa' italiana''. Anche il segretario di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti invita ad una seria riflessione davanti alla ''sconfitta cocente''. ''E' una sconfitta che brucia e che deve farci interrogare sulla distanza che oggi c'e' tra il mondo reale e la politica con le sue divisioni e le sue crisi''.

Piero Fassino commenta il mancato raggiungimento del quorum sul referendum sulla procreazione assistita così:"Era una battaglia difficile, lo sapevamo, ma ci sono battaglie difficili che vale la pena di combattere, anche se l'esito puo' non essere positivo". Fassino sottolinea che i DS si batteranno per "migliorare la legge in Parlamento".

Il vicepresidente della Camera Alfredo Biondi (Fi)  mette l'accento sulla mancata vittoria delle ''motivazioni liberali'' dello Stato: ''E' una sconfitta delle intepretazioni e delle motivazioni di carattere liberale dei rapporti tra Stato e chiesa, della interpretazione che io do ai diritti''.

Esultano gli astensionisti. ''Ha vinto il Parlamento! - dice il ministro Carlo Giovanardi - Grazie al popolo italiano, cattolici e laici, che hanno confermato una legge dello Stato, frutto di anni di lavoro e di approfondimento da parte di Camera e Senato e grazie ai presidenti Pera e Casini che hanno difeso il lavoro del Parlamento della Repubblica da un attacco demagogico e a tratti addirittura offensivo verso il luogo depositario della sovranita' popolare''.
“La clamorosa sconfitta dei referendari è in linea con l’astensione che avevamo chiesto agli italiani”. dice il senatore Salvatore Lauro, segretario nazionale del partito Casa delle Libertà. “La legge non può essere stravolta con un semplice colpo di penna – ha sottolineato ancora Lauro – senza un’opera di ricerca dei dati medici e scientifici che devono essere trasferiti alle linee guida con ponderazione e moderazione”. Il sen. Lauro ha poi rimarcato con forza che “in ogni caso le eventuali modifiche alle attuali norme dovranno passare per il Parlamento” ed ha concluso esprimendo “soddisfazione per il pronunciamento dei cittadini italiani, che rappresenta una grande prova di maturità e fiducia nelle istituzioni democratiche e parlamentari”.
(Italia Estera) - 

 

 

 




 
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