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11 giu 2005Celebrata a Napoli la Festa della Marina alla Presenza del Presidente della Repubblica

NAPOLI - La festa della Marina militare si è celebrata nel golfo di Napoli alla presenza del Capo dello stato.
La festa della Marina ricorre nell'anniversario della gloriosa impresa del 10 giugno 1918, quando, nel corso della prima guerra mondiale, l'allora capitano di corvetta Luigi Rizzo ed il guardiamarina Giuseppe Aonzo, al comando dei famosi mezzi d'assalto"MAS 15" e "MAS 21", attaccarono una formazione navale nemica nelle acque antistanti Premuda (costa dalmata), provocando l'affondamento della corazzata austriaca "Santo Stefano" ed il danneggiamento di un'altra unità. Nella ricorrenza  per  la prima volta ha avuto luogo  una parata navale in Italia. Qualcosa di simile, sempre a Napoli ebbe luogo nel 1888.
Le navi  in formazione che vi hanno preso parte sono undici. La nave ammiraglia Garibaldi, il cacciatorpediniere Mambelli, la fregata Espero, il pattugliatore Artigliere, la nave di soccorso subacqueo Anteo, l’unità invisibile da pattugliamento Bettica, la nave cartografica Ammiraglio Magnaghi, il cacciamine in vetroresina Mumana , il pattugliatore Fiorillo, l’unità presidenziale Argo ed il sommergibile Da Vinci.
Alla fonda il bellissimo veliero  Palinuro che è di base a La Maddalena,. Una nave-scuola utilizzata per la formazione  di sottufficiali motoristi e meccanici nonchè nocchieri. Il veliero fu varato in Francia nel 1934 e acquistato dalla Marina italiana nel 1950. Il "Palinuro" effettua ogni estate una campagna addestrativa nel Mediterraneo e in Nord Europa.
. Arriva Carlo Azeglio Ciampi scortato dai corazzieri motociclisti e con la Polizia stradale che gli fa da apripista. Quando il Presidente della Repubblica guadagna gli spalti di Castel dell’Ovo,cominciano ad avanzare le navi in formazione. È un rito struggente. 21 Colpi di cannone, tutti gli equipaggi sono schierati in coperta. Un brivido si affaccia sul mare quando al saluto alla voce “per l’Italia” per ben tre volte gli equipaggi abbassano il cappello e gridano Hurrà, hurrà, hurrà  dinanzi al Presidente della Repubblica. Ciampi saluta compiaciuto con la mano gli uomini di ogni unità. Nello specchio d’acqua che va da Posillipo al Borgo Marinari, sfilano le navi in formazione. Le unità scivolano sulle onde come canoe, avanzano in fila indiana, si piegano in una curva che le porterà a sfiorare il castello. In testa la portaerei «Garibaldi», ammiraglia della flotta, i suoi eroi schierati sul ponte di volo.
 È la festa dei marinai d’Italia, ma diventa subito anche una festa di popolo. Folla dovunque. La città monta lesta sugli spalti del lungomare Caracciolo, ma anche da ogni altra terrazza naturale che offra la città, dal corso Vittorio Emanuele a via Aniello Falcone, dalla scogliera di Mergellina a via Orazio. Entusiasmo e allegria,
 Due palchi d’onore davanti alla Rotonda Diaz la parata  e la consegna delle onorificenze, una al reparto subacquei ed incursori e l’altra al comando delle forze aeree della Marina. Dapprima La consegna da parte di Ciampi della bandiera di guerra agli avieri di marina . Schierati in grande uniforme la banda musicale, il battaglione San Marco, gli incursori, gli ufficiali, i sottufficiali e i marinai. Arriva, passa in rassegna i reparti e, camminando su un tappeto rosso, rende omaggio alla Bandiera. Due schermi giganti rimandano in diretta le immagini della terrazza del Centauro, dove Ciampi poco prima aveva ricevuto il tradizionale "saluto alla voce" da parte degli equipaggi delle navi in parata davanti al castello.  All’arrivo del Presidente alla Rotonda Armando Diaz   parlano  i capi di stato maggiore della Marina e della Difesa, ammiragli Sergio Biraghi e Giampaolo Di Paola, parlerà, infine, il ministro della Difesa, Antonio Martino, e tutti sottolineeranno i valori secolari dei nostri marinai. Il sindaco Iervolino, nel suo saluto a Ciampi, richiamerà le tradizioni marinare della città e ricorderà il suo antico legame con la Marina.
La cerimonia è solenne, ma è anche uno spettacolo sul mare. Perfino i paracadutisti. Quando lo speaker li annuncia, la folla fa fatica a ritrovarli in cielo. Marinai del reparto incursori, un nucleo ad altissima specializzazione. Ancora lo speaker. Due minuti al lancio, un minuto, dieci secondi. Fuori il primo, fuori tutti, la folla il naso all’insù. Sguardi rapiti sia il ragazzetto sugli scogli sia il Presidente nel suo palco d’onore. Quei marinai, puntini nel cielo. Fiato sospeso solo a vederli, giù da tremila metri, caduta libera, il paracadute come un’ala di aereo, lo aprono quando gli pare e lo orientano tirando una cordicella, si girano, rallentano, accelerano e con un fumogeno attaccato alle gambe disegnano ardite figure con i colori del Tricolore. Due paracadutisti si legano in volo. Bravissimi. Planano insieme per separarsi solo un attimo prima dell’ammaraggio. Intanto, una squadriglia di 16 aerei a decollo verticale sorvola le tribune in formazione-rombo. Bravissimi anche i piloti. Applausi. La banda suona l’inno di Mameli. E suona la marcia della Marina quando mons. Bagnasco, l’Ordinario militare, benedice la Bandiera di guerra del Comando delle Forze Aeree della Marina Militare che è stata donata loro dall’ing. De Giorgio figlio del primo marinaio che conseguì sull’aeroporto di Centocelle a Roma il brevetto di pilota nientemeno che con i fratelli Wright.  Ciampi la consegna al reparto. Poi conferisce la croce di cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia alla Bandiera di Guerra del Comando Subacqueo Incursori . L’emozione corre sugli spalti e lungo le transenne.I fucilieri di marina sparano con i loro fucili a salve per festeggiare l’evento nell’evento. L’idea di patria può ancora mettere i brividi.
* * *
 Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha inviato all'Ammiraglio di Squadra Sergio Biraghi, Capo di Stato Maggiore della Marina, il seguente messaggio:
La Marina Militare celebra oggi la sua festa, nella ricorrenza dell'eroica e leggendaria impresa di Premuda del 10 giugno 1918. 
    Alla nobile figura del Comandante Luigi Rizzo e a tutti i marinai che, come lui, hanno difeso e servito strenuamente la Patria , con alto senso del dovere e con spirito di sacrificio sino ad immolarsi per essa, va, in questo particolare momento, il mio riverente pensiero.     Questi valori di attaccamento alla propria Forza Armata, alla Nazione ed alle istituzioni si ritrovano nel comportamento dei marinai di oggi e sono di esempio per tutti. 
    La Marina Militare è impegnata, con i suoi mezzi aeronavali ed il suo personale, sia in mare che a terra, alla tutela della sicurezza del territorio e della sovranità dell'Italia, alle attività di salvaguardia ambientale, di ricerca, soccorso e di protezione civile e contribuisce, con efficacia e professionalità, in seno alle più importanti organizzazioni internazionali, al ristabilimento delle condizioni di pace e di stabilità nelle aree più martoriate del mondo ed al contrasto del terrorismo internazionale. 
    A nome mio personale e di tutta la Nazione giungano a Lei, Ammiraglio, e a tutto il personale militare e civile della Marina in servizio ed in congedo, ed a tutti i familiari i sentimenti di apprezzamento e di stima ed un sentito e affettuoso augurio.

     Roma, 10 giugno 2005

 

 

 




 
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