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20 mag 2005MEDICINA:Verso un vaccino per l’Alzheimer?

ROMA - 20 mag - (Italia Estera) - L’Accademia Nazionale dei Lincei organizza, per il pomeriggio di lunedì 23 maggio – dalle ore 14.30 -, la Giornata Lincea Golgi che quest’anno avrà come tema generale le malattie neurodegenerative, quali il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson, la corea di Hungtinton, la sclerosi amiotrofica laterale e le malattie da prioni (la cosiddetta malattia della mucca pazza), problemi di grande attualità e rilevanza per il loro impatto sociale ed emotivo.
            Complessivamente si stima che sia oggi affetto da demenza circa il 5% della popolazione oltre i 65 anni, e addirittura il 30% degli over 85. Quasi metà delle demenze sono dovute alla malattia di Alzheimer, con una preponderanza di donne. In Italia, circa 700mila persone sono colpite da varie forme di demenza e circa 400mila sono malate di Alzheimer. Per quanto riguarda il Parkinson, si stimano circa 100.000 persone affette in Italia, con lieve preponderanza di uomini.
            Vi sono diverse e articolate cause, di natura genetica e ambientale, all’origine di queste malattie e, negli ultimi due decenni, la ricerca ha identificato una serie di fattori e meccanismi prima insospettati. Insieme alle cause e alle predisposizioni genetiche si è visto che l’aggravamento di queste malattie è dovuto spesso a processi infiammatori, che inizialmente si manifestano come reazioni difensive nei riguardi delle degenerazioni cellulari ma che possono col tempo diventare dannose.
            L’allungamento della vita e le abitudini acquisite con il progresso economico-industriale,  probabilmente facilitano le trasformazioni in senso patogenetico di proteine essenziali per il metabolismo dei neuroni. Così come aumenta il rischio che vadano fuori controllo i meccanismi infiammatori e immunitari che si innescano contro le intossicazioni proteiche.
            Le strategie terapeutiche che si stanno sperimentando cercano di contrastare l’infiammazione, ma anche di stimolare risposte immunitarie che portino all’eliminazione delle proteine tossiche. è già stato sperimentato un vaccino contro l’amiloide beta, la proteina di cui sono fatte le placche nei cervelli colpiti da Alzheimer. Ma i risultati sono stati solo parzialmente positivi.



 
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