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Messaggero di sant'Antonio
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02 giu 2005Voto Ue, Olanda:

ROMA- (Italia Estera) - Dopo la Francia , anche l'Olanda ha respinto la Costituzione europea. I risultati definitivi, anche se non ancora ufficiali, parlano chiaro: il "no" si è imposto nel referendum con una percentuale del 61,7%, mentre i "sì" si sono attestati al 38,3%. Lo ha reso noto la televisione nazionale olandese. No degli olandesi ancora più netto di quello di tre giorni fa dagli elettori francesi, 54,87% dei no.Il "sì" si è fermato al 38,3%, perfino al di sotto di quanto previsto dagli istituti di sondaggio, che lo avevano accreditato al 40-45%. Dopo la Francia , il bis dell'Olanda approfondisce la crisi delle istituzioni europee e compromette fortemente il futuro della carta costituzionale. 
Le dimensioni della sconfitta dello schieramento del sì è resa ancora più netta dall'alta affluenza alle urne. Secondo una prima stima, diffusa dall'istituto Interview/Nss, l'affluenza dei votanti al referendum olandese sulla Costituzione Ue è stata del 62%. Alle ultime elezioni europee, aveva votato il 39,1% degli elettori. La percentuale registrata oggi è considerevolmente alta per l'Olanda e testimonia dell'alta attenzione che gli olandesi hanno riservato alla consultazione popolare.

I commenti

Tremonti -  Il vicepremier italiano Tremonti : ' La Costituzione europea, cosi' come e' stata presentata e gestita, e' finita'. ' La Costituzione , spiega, ha fatto un po' da parafulmine. Fondamentalmente la ragione del voto contrario non e' stata sul testo della Costituzione, ma sulla sostanza'.

Rutelli – Il  presidente della Margherita Rutelli : Il no di due dei sei Paesi fondatori e' un fatto di importanza enorme e di estrema gravita'. Bisogna rimettere su un binario nuovo il progetto europeo'.

Balkenende - Il premier olandese Jan Peter Balkenende si è dichiarato "deluso" dal risultato del referendum olandese sulla Costituzione, vinto dal no con il 63% dei voti. Parlando alla televisione pubblica olandese, poco dopo la diffusione degli exit poll, il primo ministro ha assicurato di volere rispettare l'esito del voto.

Juncker - Commentando i risultati del referendum olandese il primo ministro lussemburghese Jean Cluade Juncker, presidente di turno dell'Unione europea, ha detto: "E' mia opinione che il processo di ratifica debba continuare". Quindi ha aggiunto: "La gente ha diritto di esprimere le proprie opinioni, il dibattito deve proseguire". Quando Juncker ha espresso la sua opinione aveva al suo fianco il presidente del Parlamento europeo Josep Borrell e quello della Commissione José Manuel Barroso.

Borrell - Il Parlamento europeo "avvierà un dibattito sull'esito del referendum e dopo formuleremo la nostra opinione con l'adozione di una risoluzione": lo ha detto il presidente dell'Europarlamento, Josep Borrell, commentando la netta vittoria del no al referendum in Olanda sulla Costituzione europea. "Dobbiamo dare la possibilità anche agli altri cittadini che non hanno votato di esprimere la loro opinione", ha affermato Borrell, sottolineando che "tutti i cittadini europei devono avere l'opportunità di esprimere la loro opinione".

Chirac scrive a capi di stato "L'Ue analizzi il no francese"

A tre giorni dal referendum che in Francia ha sancito il "No" alla ratifica della Costituzione Ue, il presidente Chirac ha scritto a tutti i capi di stato o di governo dei paesi dell'Unione per chiedere  a tutti di "prendersi il tempo necessario per analizzare bene le conseguenze sull'Unione" del voto francese.

Chirac assicura che il voto non ha intaccato assolutamente l'impegno di Parigi a favore dell'Unione. L'esito del referendum, scrive l'inquilino dell'Eliseo, "non mette in alcun modo in discussione lo storico e profondo coinvolgimento della Francia nella costruzione dell'Europa". Parigi, sottolinea, "continuerà a occupare appieno il suo posto, e continuerà a onorare i suoi impegni". Chirac garantisce "personalmente" al riguardo. 

In merito al processo di ratifica della costituzione europea, il leader francese ritiene opportuno che il processo di ratifica venga completato da parte dei paesi che non si sono ancora pronunciati. "Dopo che nove paesi l'hanno già approvata - dichiara - adesso tutti gli altri stati membri devono esprimere le proprie vedute sul trattato".

 

 

Rimane comunque importante per Chirac soffermarsi in una riflessione sulle implicazioni del voto svoltosi in Francia, che dovrà essere estesa eventualmente anche al referendum olandese, in occasione del prossimo vertice europeo, a Bruxelles. "Dobbiamo prendere il tempo necessario per analizzare le conseguenze per l'Unione del voto svoltosi in Francia. Dobbiamo cominciare questa riflessione durante il Consiglio europeo del 16-17 giugno".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




 
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