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29 mag 2005Benedetto XVI a Bari: alla messa conclusiva del XXIV Congresso eucaristico nazionale

BARI - In centocinquantamila, secondo gli organizzatori del XXIV Congresso eucaristico nazionale, hanno gremito questa mattina sotto un sole cocente la spianata dell'ansa di Marisabella nel porto di Bari, per ascoltare le parole del Papa. Acclamato e applaudito dai molti giovani presenti, Benedetto XVI ha celebrato la messa conclusiva del congresso. Nell'omelia il papa ha spiegato come sia particolarmente difficile per i cristiani vivere in un mondo segnato dal progresso del secolarismo e quindi da forme di ''indifferenza religiosa'' e dal diffondersi di un ''consumismo sfrenato''.
 
Benedetto XVI ha ricordato il sacrificio dei martiri cristiani di Abitene, città della Tunisia, che furono uccisi nell'anno 304 per aver violato il divieto imperiale imposto da Diocleziano di possedere le Scritture e di celebrare la domenica. E proprio la domenica, il senso della festa cristiana, l'eucaristia come sacramento fondante della fede, sono stati al centro della manifestazione che si è tenuta nel capoluogo pugliese.
 
''E' un'esperienza, quella dei martiri di Abitene - ha detto Benedetto XVI nel corso dell'omelia - sulla quale dobbiamo riflettere anche noi, cristiani del ventunesimo secolo. Neppure per noi è facile vivere da cristiani. Da un punto di vista spirituale, il mondo in cui ci troviamo, segnato spesso dal consumismo sfrenato, dall'indifferenza religiosa, da un secolarismo chiuso alla trascendenza, può apparire un deserto non meno aspro di quello 'grande e spaventoso' di cui ci ha parlato la prima lettura, tratta dal Libro del Deuteronomio. Al popolo ebreo in difficolta' Dio venne in aiuto col dono della manna, per fargli capire che ''l'uomo non vive soltanto di pane, ma che l'uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore''.
 
Tra gli applausi dei fedeli Benedetto XVI ha ribadito il suo impegno concreto per l'unità di tutti i cristiani. ''Proprio qui, a Bari, città che custodisce le ossa di San Nicola, terra di incontro e di dialogo con i fratelli cristiani dell'Oriente, vorrei ribadire la mia volontà di assumere come impegno fondamentale quello di lavorare con tutte le energie alla ricostituzione della piena e visibile unità di tutti i seguaci di Cristo''.



 
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