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12 mag 2005EDITORIA: Bonaiuti accoglie la proposta di Giulietti: comitato ristretto per approvare la legge

ROMA - 12 MAG - (Italia Estera) - L’editoria  e le nuove tecnologie. La (scarsa) diffusione dei quotidiani italiani e il fenomeno dei gadget. Ma anche 'l'aiuto di Stato' ai mezzi d'informazione, tra assistenzialismo “vecchia maniera” e necessità di proteggere i prodotti qualitativamente meritevoli. La 'legge Bonaiuti' e la volontà di estendere la responsabilità dei reati a mezzo stampa anche ai siti Internet. Questi i temi che hanno animato il dibattito a margine della presentazione del volume 'Normativa per l'editoria' che si è svolta questa mattina al Forum della P.A. a Roma. Intorno allo stesso tavolo Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Mauro Masi, capo del Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria di palazzo Chigi, Giuseppe Giulietti, capogruppo Ds in commissione di Vigilanza, Antonio Calabrò, direttore di Apcom e Enrico Manca, presidente dell'Istituto per lo Studio dell’Innovazione nei Media e per la Multimedialità.

Il volume, realizzato dal Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio, raccoglie le 36 leggi e i 27 regolamenti, dal 1948 ad oggi, che regolamentano il settore.

 

"La normativa sull'editoria - ha dichiarato Masi in apertura del dibattito -  è

importante ma ridondante. Occorre razionalizzarla e integrarla. Lo sta facendo in un aspetto importante la legge Bonaiuti, attualmente in discussione in Parlamento, ma  forse  è necessario intervenire con un testo unico". Obiettivo che a suo giudizio è  possibile raggiungere in questa legislatura.

 

"Occorre seguire i nuovi mercati,  puntare sull'editoria multimediale, ma non con un sistema selvaggio, bensì con regole il più possibile condivise - ha aggiunto Masi – Il mercato spinge oggi verso la convergenza dei media e il futuro sara' dominato dalla figura dell'imprenditore multimediale. La multimedializzazione del sistema editoriale in Italia sta procedendo a livelli uguali o addirittura superiori a quelli di altri paesi europei. L'intervento pubblico deve assecondare questo sistema che e' trainato dalla tecnologia".

 

“Due le linee di tendenza imprescindibili dell'informazione: multimedialità e convergenza “ ha affermato Calabrò, proponendo la sua ricetta per risanare il settore:  " più mercato, più competizione, meno assistenzialismo e protezione".

 

 Dal dibattito  è emersa una proposta lanciata a Bonaiuti dal deputato diessino Giulietti, quella di nominare un Comitato ristretto per "approvare nei tempi più brevi possibili una legge sull'editoria che consenta alle agenzie, ai quotidiani e ai periodici di potersi sviluppare". In questo senso, "i Ds e la sinistra voteranno rapidamente questa legge, con gli opportuni emendamenti e integrazioni. La appoggeremo - ha detto – così come appoggeremo qualunque cosa che riduca i danni provocati in Italia al sistema imprese dal duopolio Rai-Mediaset ". Per l'esponente dei Ds, infatti, "il problema non è solo politico, ma anche industriale".

 

 Proposta accolta da Bonaiuti: "Andiamo avanti con il Comitato ristretto, se lo vogliamo, ma - ha aggiunto - atteniamoci alle norme già inserite". Per il sottosegretario, inoltre, il "principio di fondo del ddl non è derogabile. Occorre procedere al di sopra delle parti, la diffusione della cultura è un'esigenza pubblica che ha bisogno di un accordo

largamente condiviso".




 
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