La delegazione che ha accompagnato Fini era composta si soli diplomatici: il Capo di gabinetto del Ministro Giampiero Massolo e il Direttore generale per il Medio Oriente e il Mediterraneo, Riccardo Sessa.
Nel pomeriggio é andato a Nassiriya in visita ai soldati italiani. Il 7 febbraio dello scorso anno Fini - che era già Vice presidente del Consiglio, ma non ancora ministro degli esteri – effettuò un’analoga missione. In quell’occasione gli fu sconsigliato di visitare il luogo della strage del 12 novembre, dove Fini avrebbe voluto recarsi per rendere omaggio alle 19 vittime italiane dell’attentato.
Sui colloqui con il governo iracheno, “la presenza delle truppe italiane dipenderà unicamente dalle richieste delle autorità irachene e dalle decisioni che prenderanno le forze della coalizione”, ha dichiarato Fini nella conferenza stampa congiunta con il Ministro al Zibari. Fini ha aggiunto che la permanenza delle truppe italiane è ‘‘strettamente collegata al processo politico in corso’’. Un processo politico che ‘‘presuppone condizioni di sicurezza che, pur faticosamente, si stanno costruendo’’.
Fini ha ricordato , infine, che la presenza italiana si colloca nel quadro della risoluzione 1546 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. E che pertanto ogni decisione sarà presa ‘‘d’intesa con le autorità irachene e con gli alleati’’.