15 mag 2005 | La 78.esima Adunata Nazionale degli Alpini. Sono 32 le sezioni estere |
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PARMA – (Italia Estera) - La 78esima Adunata Nazionale degli Alpini è già cominciata ieri nell'incontro delle penne nere delle 32 sezioni (più quattro gruppi autonomi) provenienti dall'estero nella sala della Camera di Commercio dove il presidente nazionale dell'Ana, Corrado Perona, e le altre autorità, hanno sottolineato il significato della presenza e della azione degli alpini della «seconda naja» in paesi stranieri. Un amore di patria che si è manifestato in tutta la sua pienezza. È stato il momento (e il luogo) del moto degli affetti e delle dichiarazioni di fedeltà agli ideali. Nel suo intervento, il presidente Perona ha sottolineato come l'Ana lavori in silenzio, all'insegna di un emblematico «io faccio ma non dico: per noi è bello vivere così!». L'Ana dà tanto alla nostra società - è stata la conclusione del presidente - e non vuole ricompense; chiede soltanto un po' di attenzione.
E fra le storie di tanti di alpini convenuti a Parma anche dall'estero, si pensi a quella di Giuseppe Perisan, classe 1931, di S. Vito al Tagliamento, che dopo aver fatto il servizio di leva (Julia, naturalmente) emigrò nel 1956 in Sudafrica, partendo muratore ma creando poi una attivissima impresa edile. E si pensi - su di un altro fronte - all'alpino Aldo, di San Vendemiano (Treviso) titolare di un'azienda di carpenteria che nel 1993 realizzò il parco giochi dell'asilo nido di Rossosch, donato alla popolazione russa, come si ricorderà, quasi in senso di riconoscenza al Signore per il ritorno del padre, cinquant'anni prima, dall'inferno russo. Sono storie, sono memorie, che si ripetono ad ogni adunata nazionale.
L’adunata di oggi è cominciata con la sfilata del Battaglione alpini con bandiera e musica che per la prima volta non aveva uomini di leva.
Dietro di loro gli ex e tra di loro addirittura un vescovo. Una cosa inconsueta. Era mons. Cesare Bonicelli , presule di Parma, bergamasco di origine, già ufficiale degli alpini prima di essere ordinato sacerdote. Il quale, oggi, vi ha partecipato con il suo bel cappello con la penna nera in testa alla lunga marcia di un chilometro e mezzo con gli alpini in fila per dodici fra un tripudio di bandiere tricolori e con le note musicali delle tante fanfare che hanno fatto segnare il passo alle penne nere. Una Adunata nazionale che presenta un altro grado di italianità - per così dire, svolgendosi nella terra di Verdi e di Guareschi, personaggi che testimoniarono con le opere, oltre che col sentimento di unità nazionale, l'amor di Patria.
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