ROMA - (Italia Estera) - "Sport Senza Confini" è l'iniziativa dedicata ai giovani sportivi di origine italiana che vivono all'estero. L'iniziativa, organizzata da Alleanza Sportiva Italiana, in collaborazione con il Comitato Tricolore Italiani nel Mondo e la Fondazione Tripoli, con il patrocinio del Coni e del Ministero degli Italiani nel Mondo. Il Premio è stato presentato oggi, 5 maggio, alla Farnesina, proprio dal Ministro Tremaglia e dal presidente dell’Asi Claudio Barbaro.
L’iniziativa, ha spiegato Barbaro, nasce "per rendere strategico e stabile il rapporto che ormai da anni ci lega alle associazioni sportive italiane nel mondo", a loro volta punti di aggregazione storici per la nostra emigrazione. "Abbiamo perciò ritenuto importante, in qualità di operatori dello sport, offrire ai giovani italiani all’estero questa opportunità, creando nuove professionalità e garantendo la copertura dei costi". Destinatari delle borse di formazione saranno 10 giovani di cittadinanza o di origine italiana, di età compresa tra i 18 e i 33 anni, operanti nel mondo dello sport e del volontariato e residenti in Canada, Stati Uniti, Venezuela, Brasile, Argentina, Cile, Perù, Sud Africa, Germania, Belgio, Olanda, Francia, Gran Bretagna, Spagna ed Australia.
Il bando verrà diffuso tra le comunità italiane all’estero tramite i Comites e le circa 60 associazioni sportive nel mondo affiliate all’Asi. Ma, ha assicurato il Ministro Tremaglia, saranno adeguatamente coinvolti anche i Consolati, la stampa e naturalmente il Ministero degli Italiani nel Mondo. Le domande, corredate di curriculum vitae, dovranno pervenire in duplice copia e supporto informatico entro e non oltre il 30 giugno alla sede romana dell’Asi (via della Colonna Antonina 41, 00186 Roma) ed entro il 31 luglio la Commissione giudicante, nominata di concerto dall’Asi e dal Ctim, assegnerà le borse di formazione. Il corso durerà sette giorni, per un totale di 40 ore di insegnamento, che si terranno nel mese di settembre a Roma e, probabilmente anche a Palermo, grazie alla collaborazione della Fondazione Tripoli, con modalità didattiche ancora da definire, ma che certamente, ha spiegato Barbaro, terranno conto sia del modello italiano sia delle peculiarità locali dei diversi Paesi di provenienza dei giovani.
Alla fine i 10 connazionali prescelti potranno apprendere, attraverso questa esperienza qualificata, la cultura sportiva italiana ed esportarla nei propri Paesi di residenza come "una sorta di marchio dello sport italiano nel mondo".
"Questo progetto - ha dichiarato il ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia nel corso dell’affollata conferenza stampa - consentirà ai giovani italiani che risiedono nei paesi del mondo nei quali risulta più numerosa la loro presenza, di confrontarsi con la cultura italiana attraverso la sana pratica sportiva. E’ questa per Tremaglia "un’idea dello sport dalla forte valenza patriottica, che si rispecchia nella politica dell’italianità, che è al di là delle parti e dei partiti. Quella stessa politica che viene portata avanti anche dal Presidente Ciampi".
"Per troppi anni la nostra classe politica ha ignorato i circa 4 milioni di italiani nel mondo. Ora si inizia a comprendere quale sia il loro valore" ed il Ministero non poteva non concedere il proprio patrocinio ad una manifestazione che vuole incontrare i giovani italiani all’estero in Italia.
Poi il ministro ha voluto ricordare che oltre all’ormai prossimo Convegno dei 398 Parlamentari Italiani nel Mondo, si terrà a breve quello dei Giovani. "Ma al Governo chiediamo di fare un altro passo: i giovani amano l’Italia e lo sport, che è anche un fatto culturale e spirituale. Dopo la conquista dei diritti politici perché non offrire loro anche un momento di socialità e di civiltà, organizzando i Giochi della Gioventù Italiana nel Mondo? Per il Ministro Tremaglia potrebbe essere una nuova occasione per ritrovarci ancora una volta sul piano patriottico e portare a compimento il nostro dovere".