ROMA - “La risposta che il Governo ha dato all’interrogazione sul grave ritardo nella predisposizione degli elenchi elettorali per gli italiani all’estero è insoddisfacente, poiché non chiarisce nessuna delle questioni specifiche da me sottoposte”. È quanto dichiara l’Onorevole Marina Sereni, Responsabile nazionale DS per l’Organizzazione, che il 7 aprile scorso aveva presentato una interrogazione a risposta scritta in Commissione (5-04167) al Ministro per gli Affari Esteri. La Sereni chiedeva “se per il prossimo referendum il Governo non intendesse proporre una soluzione normativa che depuri il dato relativo al corpo elettorale degli italiani all’estero delle situazioni di cui è accertata l’inagibilità elettorale” e di “presentare al più presto il provvedimento con il quale si ridefiniscono i collegi elettorali italiani allo scopo di assicurare alla Circoscrizione Estero i 12 deputati ed i 6 senatori previsti dalla modifica costituzionale”.
Le richieste della parlamentare DS erano volte non solo a evitare che una percentuale tra il 40% e il 60% di italiani all’estero fosse esclusa dal voto, ma che il quorum previsto per la validità del referendum sulla procreazione assistita non fosse inficiato dalla presenza di un dato nominale certamente gonfiato, in quanto non corrispondente al numero reale degli elettori che potranno effettivamente esercitare il loro diritto. Il Governo, dunque, con il suo silenzio sulle questioni specifiche, dimostra “di non essere in grado né di fornire dati attendibili sugli elenchi degli elettori, né di voler porre un rimedio alle situazioni di cui è accertata l’inagibilità elettorale, compromettendo il quorum del referendum”.
Dalla risposta del Governo, inoltre, risulta che non sarebbero state ancora allineate le posizioni presenti esclusivamente negli schedari consolari. Per la Sereni “questo è gravissimo, poiché si sta parlando di un dato altissimo – che il Governo tra l’altro non chiarisce – ma che si aggira sul milione e trecentomila cittadini”.