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15 apr 2005GOVERNO: L’UDC ritira i ministri

ROMA - (Italia Estera) - La direzione nazionale dell'Udc ha approvato con 57 voti a favore e uno contrario (di Carlo Giovanardi) la relazione del segretario Marco Follini che ''decide il ritiro della delegazione del partito dal governo, invita il segretario ad adoperarsi per la costituzione di un nuovo governo della Cdl presieduto dal Silvio Berlusconi, garantisce comunque l'appoggio parlamentare e il voto di fiducia al governo della Casa delle liberta' ribadisce l'impegno al dialogo con gli alleati per rilanciare e rafforzare l'alleanza della Cdl e condurla alla vittoria nelle elezioni politiche del 2006, auspica un forte impegno della coalizione del governo per le famiglie, le imprese, il mezzogiorno. A partire dalla progressiva abolizione dell'Irap e dalla graduale adozione del quoziente familiare''.

 La direzione dell'Udc accoglie la proposta del leader Marco Follini di ritirare i ministri dal governo e di dare un appoggio parlamentare esterno all'attuale maggioranza. Lo annuncia il ministro delle Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione. ''La direzione nazionale ha approvato un documento che ritira la delegazione dal governo, ribadisce il mandato al segretario nazionale per adoperarsi per la costituzione di un nuovo governo della Cdl presieduto da Silvio Berlusconi, chiede che si mantenga l'appoggio parlamentare alla Cdl e vincola il segretario a impegnarsi per rilanciare con piu' forze l'alleanza per arrivare alla vittoria nel 2006'', ha annunciato Buttiglione.

La direzione dell'Udc accoglie la proposta del leader Marco Follini di ritirare i ministri dal governo e di dare un appoggio parlamentare esterno all'attuale maggioranza. Lo annuncia il ministro delle Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione. ''La direzione nazionale ha approvato un documento che ritira la delegazione dal governo, ribadisce il mandato al segretario nazionale per adoperarsi per la costituzione di un nuovo governo della Cdl presieduto da Silvio Berlusconi, chiede che si mantenga l'appoggio parlamentare alla Cdl e vincola il segretario a impegnarsi per rilanciare con piu' forze l'alleanza per arrivare alla vittoria nel 2006'', ha annunciato Buttiglione.

Nel corso della sua relazione alla direzione del partito, Follini è stato chiaro: ''Al punto in cui siamo - ha detto - bisogna ritirare la nostra delegazione al governo e chiedere ai ministri e sottosegretari, a cominciare da me, di lasciare il loro incarico garantendo al governo la nostra leale collaborazione parlamentare''.

Per il segretario dell'Udc ''passa per questa via prima di tutto un rilancio della coalizione e poi una prospettiva onesta, costruttiva, orgogliosa e vitale per il nostro partito''. Il vicepremier aveva premesso: ''Di fronte a una sconfitta elettorale e a una difficolta' politica, abbiamo chiesto una novita'. Questo significa nuovo governo e nuovo programma. Ovviamente per noi restano un punto fermo questa coalizione e la sua guida''.

Follini ha spiegato: ''Questa maggioranza può vincere se cambia. Perde se si arrocca. Una maggioranza ferma, immobile, uguale a se stessa sarebbe il regalo più generoso al centrosinistra. Questo regalo non lo vogliamo fare''.

L'unico intervento 'diverso' rispetto alla proposta di Follini e' stato quello del ministro dei Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, il quale pero' ha annunciato di essere pronto a dimettersi.

E poco fa cosi' il premer Silvio Berlusconi ha risposto ai giornalisti in via del Plebiscito che gli chiedevano se oggi andra' al Quirinale per incontrare il capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi: ''Non lo so''. Come va la salute del governo? ''Stiamo lavorando, vediamo, vediamo'', ha replicato il Cavaliere.

 il leader dell'Unione Romano Prodi  e' convinto che non esiste alcuna possibilita' di costituire un esecutivo istituzionale. Oggi a Bologna alla fabbrica del programma, ha spiegato che ''c'e' stata una votazione che ci ha dato una maggioranza e un primo ministro politici. Non c'e' alternativa a questo''. Prodi ha anche ricordato che e' della stessa opinione il presidente del Consiglio il quale, ha detto, ''l'ha ripetuto mille volte''. ''Non parliamo di pasticci - ha aggiunto il Professore - se non c'e' la ricostituzione di un governo politico chiaramente il paese dovra' esprimersi''.




 
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