Fondato nel 2000 Direttore Responsabile Giuseppe Maria Pisani                  
HomeArgomentiArchivioNewsletter gratuitaChi siamoI nostri serviziContattiSegnala il sito
 
Cerca nel sito
»www.ItaliaEstera.tv
»Paolo Gentiloni é il Ministro degli Esteri italiano
»Emigrazione: Note storiche per non dimenticare - Quanti sono gli italiani all'estero?
»Direzione Generale per gli Italiani all'Estero
»Rappresentanze Diplomatiche - in aggiornamento
»AIRE Anagrafe degli Italiani all'Estero
»Servizi Consolari per gli italiani all'estero
»Autocertificazione
»Patronati italiani all'estero
»Cittadinanza Italiana all'Estero
»Il voto degli italiani all’estero
»COMITES
»CGIE Consiglio Generale degli Italiani all'Estero
»Assessorati Regionali con Delega all'Emigrazione e all'Immigrazione
»IL PASSAPORTO ELETTRONICO
»Viaggi Usa, comunicare i dati in anticipo - Registrazione anche da turisti italiani
»STAMPA ITALIANA ALL'ESTERO: quanta, dove, quanti fondi, chi li prende
»LA CONVENZIONE ITALIA-STATI UNITI PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI FISCALI
»La convenzione Italia-Canada per evitare le doppie imposizioni fiscali
»Ascolta la radio di New York: ICN
RomaneapoliS
www.romaneapolis.tv


Il voto degli Italiani all'Estero

Elezioni Politiche 2008

Elezioni Politiche 2006


Infocity
Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
14 apr 2005Team Italia ha analizzato e discusso l'export italiano nelle riunioni di Toronto e Montreal,

MONTREAL - (Italia Estera) - Nel corso delle due riunioni tenutesi a Montreal (22 marzo) e a Toronto (31 marzo), Team Italia ha dedicato i due periodi di scambi di informazioni al tema già dibattuto ad Ottawa durante la riunione di Sistema Italia del febbraio scorso e cioè l'Export italiano in Canada. Ed ha affidato ai due direttori dell'ICE (Italian Trade Commission) in Canada), Angelo Infusino di Toronto e Sergio La Verghetta di Montreal, il compito di introdurre il dibattito perchè fosse discusso dai soci e dai partecipanti, tutti responsabili delle aziende italiane già operanti qui in Canada e quindi diretti testimoni, protagonisti e profondi conoscitori delle vicende industriali e commerciali italiane in Nord America. 

Ecco quanto ricavato dal giro di tavolo di entrambe le riunioni, suggerimenti compresi

Canada ed Italia hanno molto da scambiarsi e da dirsi, pur in una situazione non facile, a causa di euro, energia e..Cina.

 

A Toronto:

Angelo Infusino ha presentato il quadro dell’export italiano in Canada basandosi su un  complesso quanto articolato lavoro di ricerca svolto insieme ai suoi collaboratori che per  dovere di professionalità citiamo: Fabrizio Patuelli e Davide Danon. Infusino ha cominciato coll’evidenziare i rapporti commerciali del Canada con il mondo intero, con i vicini USA, e ha continuato offrendo dettagliate, significative ed eloquenti cifre relative agli scambi Italia-Canada.  

Già ad Ottawa, in occasione della riunione si Sistema Italia del febbraio scorso e alla riunione Team Italia di Montreal lo scorso 22 marzo (vedi tabella riassuntiva) , si era parlato di crisi del Made-in-Italy nel mondo e di come, in Canada, le cose  fossero meno gravi per l’Impresa Italia. I dati presentati da Infusino confermano questa tendenza. Purtuttavia, ha sottolineato sempre Infusino, i vari motivi di tale crisi è dovuta, in buona parte, alla perdita di competitività delle nostre aziende nei confronti di una forte concorrenza specie  da parte di paesi emergenti, fra i quali emerge in modo eccezionale la Cina.

Dal periodo di domande&risposte emerge che *l’euro non è certo un motivo dominante fra le cause della crisi del Made in Italy anche perchè le nostre aziende hanno avuto, in precedenza,  almeno cinque anni per avvantaggiarsene,  * è preferibile, usare il dollaro canadese come valuta di scambio, * le aziende italiane stanno perdendo quote di mercato anche in settori in cui sono sempre state all’ avanguardia e che, curiosamente cominciano tutti per A, ossia, abbigliamento, alimentari, automazione e arredamento,   *l’errore delle aziende italiane è nel fatto di non essersi diversificate per tempo e non nell’aver applicato  le nuove tecnologie anche a prodotti maturi oltre non aver ricercato abbastanza e investito in nuovi settori, *nel settore della nautica , per esempio, non ci sono aziende italiane presenti nel mercato nordamericano, nonostante l’essere che l’Italia sia una penisola e abbia forti tradizioni marinare e i più grandi navigatori nella storia delle scoperte, *l’export e gli investimenti all’estero sono condotti dalle aziende a livello di singole e non, come sarebbe più logico e proficuo, di gruppo, coordinate e organizzate da istituzioni ad hoc e/o da enti governativi preposti.

 

E poi si è riflesso molto sulla la minaccia Cina, che da alcuni è stata giudicata addiritttura terrorizzante per gli effetti che essa sta avendo e avrà ancor di più sui mercati mondiali. Si è detto fra l’altro e come semplici esempi, che *mentre i carichi di prodotti in arrivo in Canada dall’Italia si sono dimezzati, quelli dalla Cina sono raddoppiati, e che *si stanno inaugurandosi proprio nel cuore della Cina due città dal nome Florence e Venice, forse – si è malignato ma non troppo – per autorizzare di fatto un marchio ammiccante e presunto italiano come  “Made in Florence”. I costi di lavorazione là riscontrati e le forti pressione e leggi governative atte a raggiungere i massimi risultati in tempi restrittissimi preoccupano d’altronde non solo l’Italia. In questa estrema competizione industriale ormai, tutto il mondo è coinvolto e il gioco ha assunto regole ormai compltemente diverse da quelle finora dettate dei paesi tradizionalmente industrializzati.   

 

A Montreal:

Sergio La Verghetta ha premesso che l’Italia esporta in Canada circa 4,6 miliardi di $CDN e siamo il decimo fornitore del paese, mentre il Canada esporta verso l’Italia circa 1,7 miliardi di $CDN e siamo per essi l’undicesimo mercato di sbocco. Il 2004 si e’ chiuso con un lieve calo della nostra quota sul totale import, passata dall’ 1,4 all’ 1,3 delle importazioni totali canadesi, anche se vantiamo ancora un surplus nella bilancia commerciale.    

 

Traffico aereo

Buono il 2004, con aumento del traffico ed un ritorno ai livelli antecedenti il 9 / 11. Il 2005 fa ben sperare, anche con l'apertura di un secondo volo Alitalia per l'estate da Toronto per l'Italia, verso Roma. Il 21 % del traffico canadese per l’Italia viene dal Quebec ma il 51% viene dall'Ontario. Alitalia considera Montreal una priorita' per la comunita’  italiana ma deve anche tenere in conto una forte stagionalita' della piazza, che la rendono meno produttiva. 

I bisogni del Canada, la possibile offerta italiana e…..un gap culturale da colmare. 

L'Italia e' piena di belle cose (il design e la moda, ma anche il buon settore alimentare ) e di tecnologie interessanti ( biotec, avionica, energie rinnovabili, elettromedicali) . Il mercato per questi prodotti in Canada c’e’: basti pensare ai nuovi investimenti che saranno fatti nei settori della sanita’ (mega-centri di assistenza e ricerca con ospedali ed universita’) , in quello della aeronautica ( la annunciata nuova serie di velivoli a medio raggio di Bomabardier), le esigenze di riciclaggio derivati dalla firma dei protocolli di Kyoto. Il Canada ha l’interesse,  il piacere ed il bisogno per questi prodotti. Il problema che si presenta e’ sia quello della conoscenza di cosa l’Italia ha da offrire sia quello della differenza culturale, fra Canadesi ed Italiani, ad intendere il mercato. C’e’ insomma una difficoltà nel comprendersi fra differenti mentalità, che si riflettono anche nel marketing d’impresa. Una volta  ridotto questo gap, il successo non dovrebbe mancare.

Gli Italiani mostrano un piu’ vivo interesse verso il Canada, dopo la SARS  ed il rallentamento degli scorsi anni.  Vedremo se i prossimi mesi vedranno questo interesse trasformarsi in missioni e contatti diretti !  Tutto questo alla luce di tre parole-chiave che sono apparse in tutti gli interventi: il caro-Euro, il caro-energia (che obbliga a ridurre i margini di profitto) e la Cina, che sta diventando un consumatore primario di materie prime e, appunto, di energia.

 

Conclusioni

A Toronto come a Montreal, si è detto come le aziende italiane potranno,  recuperare le posizioni perdute, o almeno in parte, solo se attueranno un marketing più solido e coerente, e assumeranno quella giusta umiltà professionale nell’approccio con un mercato pragmatico come quello nordamericano. Il sistema di comunicazione e il trasferimento delle informazioni favoriscono un rapidissimo passaggio fra la conoscenza di un nuovo prodotto e anche, purtroppo, la possibilità di contraffarlo. E in questo caso  la creatività tipicamente italiana e spesso citata per l’alta qualità, può essere facilmente superata da un concorrente meno capace ma più concreto, capace di produrre con immediatezza e andare sul mercato con estrema agilità. Le aziende dei paesi emergenti sono ormai in grado di fare questo ed altro. Necessità fatta virtù.

                                                     Giuseppe Mancini, Team Italia teamitalia@rogers.com 

 

Per i dati ICE su L'export italiano in Canada :  vedi http://www.team-italia.ca/newspost/news.htm

 




 
Opzioni


Stampa  Stampa

Invia ad un Amico  Invia ad un Amico


Copyright © Italia Estera 2001- 2014. Tutti i diritti riservati