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13 apr 2005Governo:Berlusconi va da Ciampi

ROMA - (Italia Estera) -  Questo pomeriggio il premier  Silvio Berlusconi  è salito al Quirinale  per un colloquio con il capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi. Il Cavaliere è arrivato puntuale sul Colle alle 18 insieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Il colloquio è durato un’ora. Subito dopo è rientrato a Palazzo Grazioli senza rilasciare dichiarazioni ai giornalisti che lo aspettavano all'ingresso del portone.

A quanto  si apprende il premier sarebbe orientato a non aprire nessuna crisi formale di governo e starebbe lavorando al rafforzamento della squadra di palazzo Chigi. Anche in queste ore si ipotizza la creazione di un ministero del Sud e di uno per le Aree urbane.Tutti e due senza portafoglio. Per quest'ultimo tra i piu' accreditati ci sarebbe Francesco Storace, che questa sera il premier ha incontrato a palazzo Grazioli per conoscere le sue intenzioni. Per il dicastero del Mezzogiorno le indiscrezioni parlerebbero di un'offerta all'Udc.

''La posizione dell'Udc e' nota: massima attenzione ai conti pubblici e concentrare le risorse su famiglie, imprese e Mezzogiorno. C'e' una grande domanda di cambiamento, la prima risposta e' giusto che la dia il presidente del Consiglio. Noi ascolteremo giovedi' e daremo risposte venerdi'''. Lo ha detto Marco Follini al termine della direzione dell'Udc, aggiungendo, a proposito dell'allarme conti pubblici lanciato dal commissario Ue Alminia, che ''non c'e' nessun allarmismo, ma la guardia resta sempre alta''.

A Follini è stato dato un ''mandato pieno'' per trattare al prossimo vertice di maggioranza in programma per giovedi' prossimo. La direzione dell'Udc, alle battute finali, si e' orientata a non formulare un documento finale della riunione e ha deciso di riaggiornarsi a venerdi' prossimo per valutare l'esito del faccia a faccia tra i leader della coalizione.

Quello che e' emerso con chiarezza dalla riunione dei vertici centristi e' che la questione elezioni anticipate e' stata derubricata dall'agenda delle richieste dell'Udc. Ad indicare chiaramente questa direzione e' la scelta di convocare il congresso nei giorni 3, 4 e 5 giugno, troppo a ridosso di un ipotetico voto. Ma a sgomberare il campo da ogni dubbio sono stati sia il sottosegretario Michele Vietti (''la questione elezioni e' certamente superata''), sia il ministro Mario Baccini: ''La convocazione del congresso e' un no alle elezioni anticipate''.

Dalla direzione dell'Udc è emerso anche, secondo quanto ha riferito il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, che i centristi voteranno il provvedimento sulla Devolution. ''Tutti gli interventi fatti nel corso della direzione erano nel senso di votare la devoluzione -ha detto Giovanardi-. Ormai e' a un punto tale che e' evidente a tutti che se non si votasse si dissolverebbe la Cdl''.

 

Governo:Berlusconi va da Ciampi

 

ROMA  Questo pomeriggio il premier  Silvio Berlusconi  è salito al Quirinale  per un colloquio con il capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi. Il Cavaliere è arrivato puntuale sul Colle alle 18 insieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Il colloquio è durato un’ora. Subito dopo è rientrato a Palazzo Grazioli senza rilasciare dichiarazioni ai giornalisti che lo aspettavano all'ingresso del portone.

A quanto  si apprende il premier sarebbe orientato a non aprire nessuna crisi formale di governo e starebbe lavorando al rafforzamento della squadra di palazzo Chigi. Anche in queste ore si ipotizza la creazione di un ministero del Sud e di uno per le Aree urbane.Tutti e due senza portafoglio. Per quest'ultimo tra i piu' accreditati ci sarebbe Francesco Storace, che questa sera il premier ha incontrato a palazzo Grazioli per conoscere le sue intenzioni. Per il dicastero del Mezzogiorno le indiscrezioni parlerebbero di un'offerta all'Udc.

''La posizione dell'Udc e' nota: massima attenzione ai conti pubblici e concentrare le risorse su famiglie, imprese e Mezzogiorno. C'e' una grande domanda di cambiamento, la prima risposta e' giusto che la dia il presidente del Consiglio. Noi ascolteremo giovedi' e daremo risposte venerdi'''. Lo ha detto Marco Follini al termine della direzione dell'Udc, aggiungendo, a proposito dell'allarme conti pubblici lanciato dal commissario Ue Alminia, che ''non c'e' nessun allarmismo, ma la guardia resta sempre alta''.

A Follini è stato dato un ''mandato pieno'' per trattare al prossimo vertice di maggioranza in programma per giovedi' prossimo. La direzione dell'Udc, alle battute finali, si e' orientata a non formulare un documento finale della riunione e ha deciso di riaggiornarsi a venerdi' prossimo per valutare l'esito del faccia a faccia tra i leader della coalizione.

Quello che e' emerso con chiarezza dalla riunione dei vertici centristi e' che la questione elezioni anticipate e' stata derubricata dall'agenda delle richieste dell'Udc. Ad indicare chiaramente questa direzione e' la scelta di convocare il congresso nei giorni 3, 4 e 5 giugno, troppo a ridosso di un ipotetico voto. Ma a sgomberare il campo da ogni dubbio sono stati sia il sottosegretario Michele Vietti (''la questione elezioni e' certamente superata''), sia il ministro Mario Baccini: ''La convocazione del congresso e' un no alle elezioni anticipate''.

Dalla direzione dell'Udc è emerso anche, secondo quanto ha riferito il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, che i centristi voteranno il provvedimento sulla Devolution. ''Tutti gli interventi fatti nel corso della direzione erano nel senso di votare la devoluzione -ha detto Giovanardi-. Ormai e' a un punto tale che e' evidente a tutti che se non si votasse si dissolverebbe la Cdl''.

 

Governo:Berlusconi va da Ciampi

 

ROMA  Questo pomeriggio il premier  Silvio Berlusconi  è salito al Quirinale  per un colloquio con il capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi. Il Cavaliere è arrivato puntuale sul Colle alle 18 insieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Il colloquio è durato un’ora. Subito dopo è rientrato a Palazzo Grazioli senza rilasciare dichiarazioni ai giornalisti che lo aspettavano all'ingresso del portone.

A quanto  si apprende il premier sarebbe orientato a non aprire nessuna crisi formale di governo e starebbe lavorando al rafforzamento della squadra di palazzo Chigi. Anche in queste ore si ipotizza la creazione di un ministero del Sud e di uno per le Aree urbane.Tutti e due senza portafoglio. Per quest'ultimo tra i piu' accreditati ci sarebbe Francesco Storace, che questa sera il premier ha incontrato a palazzo Grazioli per conoscere le sue intenzioni. Per il dicastero del Mezzogiorno le indiscrezioni parlerebbero di un'offerta all'Udc.

''La posizione dell'Udc e' nota: massima attenzione ai conti pubblici e concentrare le risorse su famiglie, imprese e Mezzogiorno. C'e' una grande domanda di cambiamento, la prima risposta e' giusto che la dia il presidente del Consiglio. Noi ascolteremo giovedi' e daremo risposte venerdi'''. Lo ha detto Marco Follini al termine della direzione dell'Udc, aggiungendo, a proposito dell'allarme conti pubblici lanciato dal commissario Ue Alminia, che ''non c'e' nessun allarmismo, ma la guardia resta sempre alta''.

A Follini è stato dato un ''mandato pieno'' per trattare al prossimo vertice di maggioranza in programma per giovedi' prossimo. La direzione dell'Udc, alle battute finali, si e' orientata a non formulare un documento finale della riunione e ha deciso di riaggiornarsi a venerdi' prossimo per valutare l'esito del faccia a faccia tra i leader della coalizione.

Quello che e' emerso con chiarezza dalla riunione dei vertici centristi e' che la questione elezioni anticipate e' stata derubricata dall'agenda delle richieste dell'Udc. Ad indicare chiaramente questa direzione e' la scelta di convocare il congresso nei giorni 3, 4 e 5 giugno, troppo a ridosso di un ipotetico voto. Ma a sgomberare il campo da ogni dubbio sono stati sia il sottosegretario Michele Vietti (''la questione elezioni e' certamente superata''), sia il ministro Mario Baccini: ''La convocazione del congresso e' un no alle elezioni anticipate''.

Dalla direzione dell'Udc è emerso anche, secondo quanto ha riferito il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, che i centristi voteranno il provvedimento sulla Devolution. ''Tutti gli interventi fatti nel corso della direzione erano nel senso di votare la devoluzione -ha detto Giovanardi-. Ormai e' a un punto tale che e' evidente a tutti che se non si votasse si dissolverebbe la Cdl''.

 




 
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