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08 apr 2005Papa, I potenti della Terra sul sagrato di San Pietro, grandi nemici si sono stretti la mano

CITTA’ DEL VATICANO - (Italia Estera) - I potenti della Terra sul sagrato di San Pietro. Oltre 200 i capi di Stato e di governo presenti questa mattina nella Basilica Vaticana per i funerali di Giovanni Paolo II. Grandi assenti, la Russia di Vladimir Putin e la Cina. Gli altri c'erano tutti. Nemici e amici. Dal presidente iraniano Mohammad Khatami al presidente americano George W. Bush, insieme ai due ex presidenti Bush senior e Bill Clinton.

Il ricevimento dei potenti del mondo è stato affidato a monsignor Piero Marini, maestro delle celebrazioni liturgiche, che ha salutato i leader politici con uno scambio di mani. Poi l'arcivescovo James Michael Harvey, americano, Prefetto della casa pontificia, li ha accolti e li ha fatti accomodare nell'area loro riservata secondo uno schema molto rigido. Sulla destra del sagrato guardando la basilica, in prima fila, i regnanti. Dietro di loro, i Capi di Stato e di Governo, quindi i ministri degli Esteri e a seguire gli ambasciatori con il rango di capi missione. A sinistra del sagrato sedevano i vescovi, gli abati e i parroci di Roma. Davanti a tutti la famiglia pontificia.

Sotto il sagrato invece c'erano le personalità politiche di rilievo che non hanno però incarichi di governo. Quanto ai capi di Stato, la loro collocazione è dipesa dalla ''decananza diplomatica'', vale a dire che l'ordine è stato stabilito in base all'anzianità dei rapporti diplomatici con la Santa Sede. La delegazione degli Stati Uniti, con il presidente George Bush, era in seconda fila, accanto al presidente francese Jaques Chirac con la moglie Bernadette.

Grandi nemici si sono stretti la mano

Dinanzi al feretro di Giovanni Paolo II il Grande, sul sagrato di Piazza San Pietro un avvicinamento c'è stato. Protagonisti il presidente siriano, Bachar al Assad, giunto in Vaticano con la moglie, Asma e il presidente israeliano Moshe Katsav. E un cenno di saluto c'è stato anche con Mohammad Khatami, presidente iraniano, al quale Katsav, che in Iran è nato, si è rivolto in lingua farsi.

Incontri che  solo una circostanza come questa ha reso possibili. Come quello con il "Grande Satana" come Khatami ha più volte definito George Bush.  A poche file di distanza uno dall'altro il presidente americano e quello iraniano hanno assistito, in silenzio alla cerimonia funebre per il Pontefice. Stati Uniti e Iran non hanno relazioni diplomatiche dalla rivoluzione islamica del 1979.

Accanto a loro i capi di stato e di governo di tutto il mondo. Rappresentati quasi tutti i paesi, le più importanti organizzazioni mondiali, dall'Unione europea, alla Nato, all'Onu.

Solo la Cina, che non ha relazioni diplomatiche con la Santa Sede, non ha inviato in Vaticano alcun rappresentante perché è presente alle esequie  il presidente di Taiwan, Chen Shui Bian.

La lunga attesa per l'inizio delle esequie funebri di Giovanni Paolo II ha trasformato il sagrato di San Pietro in un piccolo ''palazzo di vetro''.

 




 
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