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06 apr 2005Papa, duecento capi di stato in arrivo a Roma

(Italia Estera) - ROMA -  Sono giunte la conferma della presenza ai funerali del presidente iraniano Khatami e del premio Nobel per la pace, Nelson Mandela. Così saranno più di duecento i leader mondiali che parteciperanno venerdì ai funerali del Papa. Una partecipazione planetaria che non ha precedenti nella storia, con i rappresentanti di tutti i continenti e di tutte le religioni.Tentiamo di fare una lista, ma è molto difficile, anche se quasi del tutto definita, perché comprende capi di Stato, di Governo, rappresentanti religiosi e teste coronate

. George W. Bush, che era stato il primo ad annunciare la sua presenza a Roma, guiderà la delegazione degli Stati Uniti. Lo ha confermato ufficialmente il portavoce della Casa Bianca, Scott McCellan, che ha precisato che la first lady Laura Bush accompagnerà il presidente, che potrebbe partire per Roma gia' oggi. Insieme a loro dagli Usa, dovrebbero arrivare anche tre ex presidenti, George Bush padre, Bill Clinton e Jimmy Carter. Bush potrebbe avere incontri con il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi (nella foto il precedendete incontro al Quirinale con Ciampi) e con il premier Silvio Berlusconi. A richiederli, secondo quanto  apprendiamo da fonti diplomatiche di Washington,  è la stessa Casa Bianca, interessata a sentire l’autorevole opinione del nostro Paese sui possibili scenari in Vaticano dopo la morte del Pontefice.

Indiscrezioni, peraltro non confermate,  parlano anche di un possibile arrivo del presidente russo Vladimir Putin. Sempre dall'est potrebbe arrivare anche il nuovo presidente ucraino Viktor Yushenko.

Altra partecipazione di cui è giunta la conferma è quella dell'erede al trono d'Inghilterra, il principe Carlo, che ha rinviato a sabato le nozze con Camilla Parker Bowles proprio per poter essere presente venerdì ai funerali del Santo Padre, in rappresentanza della regina Elisabetta. Parteciperanno quasi sicuramente anche il premier britannico Tony Blair - convertitosi al cattolicesimo nel 2001 - e la moglie Cherie, cattolica praticante.

Per quanto riguarda gli altri Capi di Stato europei, sono dati gia' per certi il presidente austriaco Heinz Fischer, il re del Belgio Alberto II e la regina Paola, il premier belga Guy Verhofstdt, il Granduca Henri e la granduchessa Maria Teresa del Lussemburgo, il presidente portoghese Jorge Sampaio, accompagnato dal ministro degli Esteri Diogo Freitas do Amaral, il presidente tedesco Horst Koehler e il cancelliere Gerhard Schroeder, mentre è da confermare la presenza dei ministri degli Esteri e degli Interni, Josckha Fischer e Otto Schilly e non si esclude la possibilita' della partecipazione della leader della Cdu Angela Merkel e della Csu Edmund Stoiber. Dalla Spagna, il capo del governo Jose' Luis Rodriguez Zapatero ha chiesto al capo dell'opposizione, il presidente del PP Mariano Rajoy, di accompagnarlo. Con loro anche il ministro degli Esteri e, forse, della Giustizia, Juan Fernando Lo'pez Aguilar, responsabile degli Affari religiosi. Ma  arriveranno a Roma  anche re Juan Carlos e la regina Sofia. Da Parigi sono in arrivo il presidente francese Jacques Chirac e la moglie Bernadette.

Nessun dubbio sul presidente della natia Polonia Aleksander Kwasniewski, che capeggierà la delegazione più folta, insieme al suo predecessore e leader di Solidarnosc, Lech Walesa. Atteso a Roma anche il presidente croato Stipe Mesic.

 Ha assicurato la sua presenza anche il presidente della Commissione Ue, Jose' Manuel Durao Barroso, ma verra' anche il presidente di turno dell'Unione Europea, il premier lussemburghese Jean-Claude Juncker. E da Ginevra, dove partecipa alla sessione della Commissione per i diritti umani, arriverà il segretario generale dell'Onu Kofi Annan.

Tra i leader religiosi il patriarca Bartolomeo I di Costantinopoli, mentre in rappresentanza del patriarca di Mosca Alessio II ci sara' il metropolita Kyrill. Certa anche la partecipazione di Suor Nirmala, che ha preso il posto di Madre Teresa di Calcutta.

Il presidente israeliano Moshe Ktatsav ha deciso oggi di guidare la delegazione del suo Paese ai funerali del Papa, accompagnato dal ministro degli Esteri Silvan Shalom, da esponenti religiosi e dal giudice della corte suprema Salim Joubran, di fede cattolica. La delegazione dell'Anp sara' invece guidata dal primo ministro Ahmed Qurei e ne faranno parte il rappresentante palestinese presso la Santa Sede Afif Safieh e quello in Italia Nemer Hammad. Sempre dal Medio Oriente, dalla Siria è in arrivo il presidente Bashar Al-Assad con la moglie Asma, e dalla Giordania il re Abdallah. Confermata la partecipazione anche del segretario generale della Lega Araba, Amr Moussae del presidente iraniano Mohammed Khatami.

Molto folta anche la delegazione in arrivo dall'America Latina. A guidarla potrebbe essere il presidente messicano Vicente Fox. Anche il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, ha assicurato la sua presenza a Roma.  Dall’Argentina arriveranno il vicepresidente, Daniel Scioli, con il ministro degli Esteri Rafael Biella  Ancora dall’America Latina arriveranno  il vicepresidente colombiano Francisco Santos; il vicepresidente del Guatemala Eduardo Stein, accompagnato dal ministro degli Esteri Jorge Briz; il presidente del Costa Rica Abel Pacheco e il ministro degli Esteri Roberto Tovar; Venezuela e  Bolivia saranno rappresentare dai ministri degli esteri  rispettivamente Ali Rodriguez e  Juan Ignacio Silas Fino a questo momento da Cuba non è confermato l’arrivo del  'lider maximo' Fidel Castro, ma quello del suo ministro degli esteri Felipe Perez Roque.

Dalle Filippine arriverà a Roma la cattolicissima presidente Gloria Macapagal Arroyo. Tre ministri rappresenteranno invece la delegazione indonesiana, tra cui quello per gli Affari religiosi Mafth Basyuni.

Infine dall'Africa, 'il continente della speranza' come lo ha definito papa Wojtyla, arriverà ex presidente sudafricano Nelson Mandela, premio Nobel per la Pace. Nel settembre del 1995,

quando il Papa visitò il Sudafrica, poco dopo della cancellazione dell'apartheid, Mandela lo accolse in aeroporto chiamandolo ''fratello mio''. Atteso anche il presidente nigeriano di religione cristiana, Olusegun Obasanjo. 

         




 
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