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05 apr 2005Tremaglia: Così parlò Woitila agli Italiani nel mondo. Ai funerali un minuto di silenzio

ROMA- Il Ministro per gli Italiani nel Mondo Mirko Tremaglia in occasione della scomparsa di Giovanni Paolo II ha dichiarato: Penso con commozione profonda a questo eroico Papa, che ha cambiato la storia del mondo, che ho avuto il privilegio di incontrare più volte, che ha percorso tutti i continenti e che ha sempre esaltato la Patria come manifestazione dell’amore cristiano.

In questo momento solenne, interpretando il dolore degli italiani che vivono oltre confine,ricordo le parole di questo grande Papa, che voleva essere sempre fedele a Dio e alla Patria.  

Nel suo discorso in Brasile agli italiani di Curitiba il 6 luglio 1980, disse:

“ Il mio è il saluto del Papa, cioè del vescovo di Roma, di quella Roma che non solo è il centro del cattolicesimo, ma è anche la capitale della vostra cara Patria di origine, che avete lasciato per cercare lavoro, ma che conservate nel vostro cuore e in cima ai vostri pensieri con immenso amore, per quello che essa ha rappresentato per voi, per i vostri parenti, per la storia del mondo e per la storia stessa del cristianesimo. Vi esorto a conservare quei tesori di luce, di verità, di cultura, di arte, ma specialmente quei grandi valori umani e cristiani, che hanno sempre caratterizzato e fatto la vera gloria del popolo italiano: la sua cordialità per tutti, l’apertura alla solidarietà universale, la grande carica umana,l’attaccamento al nucleo familiare, il senso del dolore, l’impegno per il lavoro”.

Questo è il suo messaggio di esaltazione di un principio assoluto: credere in Dio e credere nella Patria.   

                                                

Il Ministero per gli Italiani nel Mondo  – facendo seguito alle numerose richieste pervenute da tutti i continenti – adotterà tutte le possibili iniziative volte ad assicurare il maggior coinvolgimento delle comunità italiane all’estero in occasione dei funerali di Giovanni Paolo II, -  si legge in una nota -  a partire dal rispetto di un minuto di silenzio e di raccoglimento: «Sarà un piccolo gesto – spiega Mirko Tremaglia – per ricordare un grande uomo e un grande Pontefice. In questo momento di immenso dolore per il mondo intero – spiega ancora Tremaglia – sento l’obbligo morale di farmi interprete dei sentimenti di tutti gli italiani che vivono fuori dai confini della loro Patria: gli Italiani nel mondo – dice Tremaglia – avvertono in questi giorni un grande e incolmabile vuoto nel cuore, perché se ne andato il “loro Papa”, il Papa che attraverso i suoi viaggi li ha fatti sentire sempre vicini alla loro Patria, alla loro cultura, alla loro tradizione».

 

- Partecipando in Piazza San Pietro alla messa in suffragio di Giovanni Paolo II Il Ministro per gli Italiani nel Mondo Mirko Tremaglia, , esprime la sua commozione profonda per la scomparsa di questo eroico Papa: «Questo Pontefice – afferma il Ministro – ha cambiato la storia del mondo con la forza meravigliosa delle sue parole e del suo esempio». In questo momento di immenso dolore e interpretando i sentimenti di tutti gli Italiani che vivono oltre confine Mirko Tremaglia vuole ricordare «le parole di questo grande Papa, che voleva essere sempre fedele a Dio e alla Patria».

Nel suo discorso in Brasile agli italiani di Curitiba il 6 luglio 1980, Giovanni Paolo II disse: «Il mio è il saluto del Papa, cioè del vescovo di Roma, di quella Roma che non solo è il centro del cattolicesimo, ma è anche la capitale della vostra cara Patria di origine, che avete lasciato per cercare lavoro, ma che conservate nel vostro cuore e in cima ai vostri pensieri con immenso amore, per quello che essa ha rappresentato per voi, per i vostri parenti, per la storia del mondo e per la storia stessa del cristianesimo. Vi esorto a conservare quei tesori di luce, di verità, di cultura, di arte, ma specialmente quei grandi valori umani e cristiani, che hanno sempre caratterizzato e fatto la vera gloria del popolo italiano: la sua cordialità per tutti, l’apertura alla solidarietà universale, la grande carica umana, l’attaccamento al nucleo familiare, il senso del dolore, l’impegno per il lavoro».

«In questo modo – conclude Tremaglia – il Papa è riuscito a toccare il cuore degli Italiani nel Mondo con parole che riempiono chiunque di coraggio: credere in Dio e credere nella Patria».

 




 
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