(Italia Estera) - ROMA - "Leggere a scuola aiuta a formare il senso critico e la conoscenza, ad accrescere le competenze professionali, a tenersi informati attraverso la lettura dei giornali e Internet". Lo ha detto il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in occasione dell'incontro, svoltosi al Palazzo del Quirinale, con una delegazione dell'Osservatorio permanente Giovani Editori, guidata dal suo Presidente Ceccherini (nella foto).
Vi ho ricevuto con piacere perché seguo con attenzione e convinto delle sue finalità quello che la vostra Associazione persegue. L'educazione alla lettura nasce in famiglia, nella scuola. Per questo, avete tutto il mio sostegno per iniziative come quelle promosse dall'Osservatorio Permanente Giovani Editori attraverso Il Quotidiano in Classe
I dati che avete appena citato confermano la importanza e la validità del progetto. Un milione di giovani, quarantamila classi delle medie superiori, 32 mila insegnanti coinvolti. E' una iniziativa ormai di grandi dimensioni, di impegno civile e culturale.
Oggi voi avete lanciato un ponte tra il mondo giovanile, con le sue aspirazioni e la sua sete di conoscenza e il mondo dell'editoria. State creando i lettori del futuro.
Gli ultimi dati sulla lettura dei quotidiani da parte dei giovani ci confermano che negli ultimi due anni sono infatti aumentati i lettori di quotidiani tra i 18 e i 24 anni, mentre rimangono stabili i lettori tra i 14 e i 17 anni. Si può ancora migliorare.
In particolare mi compiaccio del vostro intendimento di allargare agli editori europei questa iniziativa. E' leggendo e discutendo gli stessi giornali, le stesse problematiche che nasce la comune identità europea. E' importantissimo studiare le lingue straniere, leggere i giornali europei, viaggiare, avere conoscenza del mondo per costruire la competitività del futuro.
Ciampi ha così concluso: "Ho sempre considerato la carta stampata strumento essenziale per la libertà e la democrazia nel quadro del pluralismo dei mezzi informativi. Per questo, per sostenere la necessità del pluralismo e della imparzialità dell'informazione inviai al Parlamento un messaggio nel luglio 2002, di fatto il mio unico, vero messaggio al Parlamento. Nel quale sottolineai la necessità di avere una carta stampata a più voci, forte economicamente, e quindi l'importanza di avere una sua base anche di finanziamento pubblicitario che è necessario, affidata a professionisti validi".
Il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, ha così commentato l’intervento del Capo dello Stato sull'informazione, in occasione dell’incontro al Quirinale con l’Osservatorio dei Giovani Editori : "Ancora una volta quelle del Presidente Ciampi sono parole sagge. L'informazione libera e pluralista non è un pericolo ma una risorsa essenziale della democrazia, fino ad essere essa stessa democrazia. La carta stampata più di ogni altro mezzo è oggi capace di assicurare voci e punti di vista diversi, come dimostrano le vicende di questi giorni segnate da ripetute invasioni di campo sul terreno delle autonomie e del giornalismo". "In queste giornate – ha proseguito Siddi – pressioni esasperate del potere politico mettono duramente in crisi il regime di par condicio radio-televisiva, che oggi appare lesionata. I giornali appaiono perciò strumenti essenziali per una lettura critica degli avvenimenti. Non c'è solo la registrazione acritica delle parole di chi le pronuncia, spesso senza o solo con apparante contraddittorio, ma la proposizione reale anche dei fatti attraverso molteplici punti di vista".
"La democrazia – ha aggiunto il Presidente della Fnsi – non è solo nel rivolgersi, da parte di chi può, per televisione o per radio, alla gente. È molto di più. E la carta stampata gioca un ruolo fondamentale per un vero dispiegamento delle libertà e dei diritti di ogni cittadino".
"Naturalmente è essenziale che i giornali, se vogliono conservare questa funzione, recuperando così anche il gap verso tv e new media, considerino e valorizzino di più, molto di più il lavoro, la professionalità e le autonomie dei giornalisti, capitale umano più importante ancora dei mezzi finanziari – ha concluso Siddi – per garantirne il successo e la credibilità".