(Italia Estera) - MADRID - I ministri della Difesa di Spagna, José Bono, Italia, Antonio Martino, Germania, Peter Struck, e Gran Bretagna, Geoff Hoon, hanno firmato nei giorni scorsi a Madrid un accordo con cui si impegnano ad investire 16 miliardi di euro per la seconda fase del futuro aereo da combattimento europeo Eurofighter. L'Eurofighter EF-2000, attualmente in fase di produzione, è un caccia da combattimento dalle prestazioni superiori al cui programma di sviluppo partecipano Regno Unito, Germania, Italia e Spagna.
La costruzione degli aerei è affidata ad un consorzio formato da BAE Systems, EADS e Alenia Aeronautica. La nuova versione prevede sofisticati sistemi d'armamento adatti alle missioni di pattugliamento. Nuova anche la strumentazione elettronica ideata dall'italiana Alenia e i due motori turbojet.
Il progetto Eurofighter ebbe inizio nel 1977, con l'obiettivo di sviluppare un aereo da combattimento europeo di nuova generazione. La Francia, inizialmente partecipe, in seguito si ritirò e le sue quote vennero ridistribuite tra gli altri Paesi. La Spagna si è aggregata nel 1984.
Il compromesso di acquisto sottoscritto dai quattro Paesi europei ammonta complessivamente a 620 esemplari (più 90 opzionati) con una ripartizione che rispecchia l'apporto di ciascuno Stato al progetto Eurofighter. La suddivisione è quindi la seguente: 87 per la Spagna (14%), 232 per il Regno Unito (37,5%) con un'opzione per altri 65, 180 per la Germania (29%), 121 per l'Italia (19,5%), con l'opzione per altri 9. Inoltre è già stato concluso un accordo per la vendita di circa 20 esemplari all'Austria e sono in corso trattative con Turchia, Singapore, Grecia e Svizzera.
Gli Eurofighter, capaci in 100 secondi di alzarsi verticalmente per quasi 40.000 metri, sostituiranno gradualmente i Mirage e gli F-18.