FRIBURGO - Franco Siddi, Presidente Federazione Nazionale della Stampa italiana (FNSI), è intervenuto nella seconda giornata di lavori del convegno "I media italici in Europa come veicolo di integrazione culturale" per portare la disponibilità della FNSI ad accogliere i giornalisti italiani all'estero attraverso le loro associazioni all'interno della FNSI. Siddi ha poi anche moderato il dibattito che ha chiuso i lavori del convegno e insieme con il Presidente dell'Ordine dei giornalisti italiano, Lorenzo Del Boca, ha risposto alle molteplici domande dei partecipanti al convegno.
La Fnsi intende seguire con grande attenzione le realtà dell'informazione italiana all'estero per qualificare anche la propria attività di organizzazione professionale, culturale e sindacale, di tutela di tutti i giornalismi. Per queste ragioni la Federazione nazionale della Stampa italiana ha deciso di realizzare Associazioni di giornalisti italiani che lavorano fuori dalla madre patria in organi di stampa pubblicati o comunque emessi in lingua italiana e rivolti alle numerose comunità di radice italiana che operano in tutti i continenti. Dopo la costituzione dell'Associazione dei Giornalisti italiani di Gran Bretagna e in Germania, riconosciute formalmente dal Consiglio nazionale della Fnsi, è ormai definita l'organizzazione dell'Associazione dei giornalisti italiani in Francia con sede a Lione. Altre Associazioni sono in formazione in Belgio, in Spagna e in Australia. Relazioni operative sono in corso con realtà di media dei giornalisti di radice italiana nei Paesi del Sud America e negli USA. Per tutti questi gruppi la Fnsi ha anche allo studio una modifica statuaria, con lo scopo di dare pieno riconoscimento alle Associazioni di giornalisti italiani all'estero.
Le Associazioni dei giornalisti italiani, e italici, all'estero vogliamo aiutarle a crescerle e consolidarsi affinché ci sia uno scambio costante che abbia valenza non solo associativa e organizzativa ma anche culturale. Sul piano statutario la previsione è di riconoscere a queste Associazioni gli stessi diritti partecipativi dei gruppi di specializzazione, fino a ipotizzare rappresentanze "nazionali" di carattere consultivo nei momenti più significativi della vita federale. Lo scopo è quello di rappresentare tutte le aree del giornalismo italiano che abbiano un ruolo all'interno della produzione delle idee e dell'elaborazione dei programmi per l'intera organizzazione. Sul piano meramente organizzativo c'è da rilevare la possibilità che in più di un Paese possano costituirsi più associazioni in aree territoriali diverse (Melbourne, Sidney) ma in questi casi la rappresentanza istituzionale presso la Fnsi dovrà essere espressione di un coordinamento. Si tratta di ipotesi, che tuttavia sono molto concrete in considerazione delle richieste che stanno pervenendo alla Federazione della Stampa. Le Associazioni dovranno potersi organizzare in maniera indipendente sotto ogni aspetto, in relazione alle diverse condizioni dei Paesi di residenza e in raccordo operativo con le organizzazioni del sistema del giornalismo italiano (Fnsi, Ordine dei Giornalisti, Inpgi, Casagit).
Attraverso le Associazioni dei giornalisti italiani all'estero, la Fnsi intende concorrere, con l'Ordine, all'analisi dei bisogni reali, al fine di realizzare un progetto di azioni che coinvolga tutte le istituzioni della categoria.
Sicuramente praticabile appare un progetto di Casagit (assistenza sanitaria integrativa) che, in ogni caso, occorrerà mettere a punto alla luce della domanda reale e quindi attraverso verifiche specifiche con la Cassa di assistenza sanitaria integrativa dei giornalisti italiani. Sul piano formativo si ritiene necessario mettere a punto progetti specifici di supporto e sostegno alle associazioni. Sarà però indispensabile individuare partners per la copertura finanziaria di tali progetti. La situazione attuale non è molto favorevole. A livello istituzionale i tagli di spesa pubblica, soprattutto nel settore della spesa sociale, offrono poche prospettive, poche opportunità. A livello europeo forse sarà possibile recuperare risorse. Ma è una strada tutta da indagare. Si ritiene tuttavia verificare anche la soluzione di stages formativi in Italia con concorso spese e sponsor istituzionali.
Sul piano politico-sociale la Fnsi sosterrà questa linea nel rapporto con le Istituzioni e in tutte le sedi nelle quali è chiamata a dare il proprio contributo. La Fnsi è pertanto disponibile a sviluppare forme di collaborazione non solo con l'Ordine dei giornalisti, cosa naturale, ma anche con altre associazioni del settore, con imprese, associazioni. E' inoltre impegnata a ricercare un senso sostanziale nelle attività destinate all'informazione del Consiglio generale degli Italiani all'estero (C.G.I.E.). Il sistema istituzionale infatti degli italiani nel mondo deve farsi carico dei progetti di formazione, integrazione, collegamento per ragionare davvero in maniera nuova, utile sull'informazione italiana all'estero e su quella di ritorno. L'obiettivo è di trovare modi di comunicare per realizzare progetti di integrazione e cooperazione capaci di fare rete e di rinsaldare i vincoli professionali e storici che tengono legati i giornalisti italiani. Obiettivo ulteriore è quello di concorrere ancora più efficacemente al lavoro comune che la Fnsi svolge con tutte le organizzazioni similari del mondo all'interno della Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ).