(Italia Estera) - ROMA - Un altro lutto si aggiunge alla lunga e tragica cronaca irachena "ma - afferma il presidente delle Acli Luigi Bobba - la morte di Calipari porta con sé un tratto distintivo. Un gesto, il suo, che si staglia ben alto sopra tutto il resto: la bagarre della pura contrapposizione politica, come la retorica militaristica della guerra. Un atto di estrema generosità, un sacrificio che ci lascia qualcosa di veramente umano in tutto questo disumano delirio di morte che è il frutto della guerra e del terrorismo. Perché è un gesto forte, un gesto di vita".
Pur pensando a quanto vanamente e strumentalmente sia stata spesa la parola eroe nel passato recente, le Acli vogliono ricordare l’eroe Nicola Calipari, servitore dello Stato e uomo esemplare, facendo memoria del Vangelo di Giovanni: "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici"... Contemporaneamente, le Acli intendono ribadire la loro ferma condanna per questa guerra insensata e illegittima: «In questo momento - dichiara Luigi Bobba - oltre a chiedere con forza di fare piena luce sui tragici eventi di Bagdad, ci sembra ancora più evidente che il tempo dell’occupazione alleata dell’Iraq è giunto al temine. Si dia al più presto spazio e autorità esclusiva alle Nazioni Unite, per assicurare pace e sicurezza alla popolazione irachena".