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Il voto degli Italiani all'Estero

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05 mar 2005L’ASSEMBLEA PLENARIA DEL CGIE - gli ordini del giorno approvati

ROMA- Con la votazione degli ordini del giorno si sono conclusi i lavori della prima Assemblea plenaria del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all'Estero) del 2005

La direttiva Bolkestein

ROMA -  Il primo Odg sulla “Direttiva Bolkestein”, presentato dal Consigliere Claudio Pozzetti (Italia), è stato approvato all’unanimità.

“Il 13 gennaio 2004, la Commissione europea ha approvato la proposta di direttiva Bolkestein, attualmente all’esame del Consiglio e del Parlamento europeo. Annunciata come un provvedimento rivolto a “diminuire la burocrazia e i vincoli alla competitività nei servizi per il mercato interno”, la Direttiva Bolkestein è nei fatti un pericoloso provvedimento di attacco allo stato sociale e ai diritti del lavoro nell’intera Ue. Si prefigge infatti l’apertura alla libera concorrenza e alla privatizzazione di tutte le attività di servizio e dell’istruzione, dalle attività logistiche di qualunque impresa produttiva ai servizi pubblici, a partire dalla sanità e dai servizi sociali.

Inoltre riduce drasticamente le possibilità di intervento e il potere discrezionale delle autorità locali e nazionali, privandole della facoltà di esercitare proprie linee di politica economica e sociale.

Ma l’eccezionale gravità della direttiva Bolkestein risiede nell’assunzione del “principio del Paese d’origine”, che stabilisce come un prestatore di servizi sia esclusivamente sottoposto alla legge de Paese dove ha sede legale e non più alla legge del paese dove fornisce il servizio.

Con l’introduzione di questo principio, la direttiva Bolkestein favorisce la destrutturazione dei diritti del lavoro nell’Ue. Si tratterebbe di un incitamento legale a spostare le sedi delle imprese verso i Paesi a più debole protezione sociale e del lavoro per poter approfittare delle legislazioni da “stato minimo” ivi esistenti. I contenuti della Direttiva rischiano così di sviluppare anche sentimenti xenofobi. Soprattutto si realizzerebbe un vero e proprio “dumping” sociale verso le legislazioni dei Paesi a più alta protezione sociale e del lavoro, affinché riducano, in nome della competitività, i propri standard di garanzia e abbassino drasticamente il valore del contratto di lavoro e le possibilità di intervento delle organizzazioni sindacali, rendendo totalmente precaria la prestazione di lavoro, anche attraverso le nuove norme sul distacco dei lavoratori.

Il Cgie, facendosi interprete della tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori italiani nei paesi dell’Ue e in Svizzera, che ha sottoscritto gli accordi bilaterali sulla libera circolazione delle persone, nonché della difesa delle imprese italiane da possibili forme di concorrenza sleale, chiede al governo italiano, al commissario Franco Frattini, ai nostri parlamentari europei di adoperarsi nelle diverse sedi di competenza per il ritiro o almeno per profonde modifiche della Direttiva”.

 

Gli studi sulle problematiche di sicurezza sociale

ROMA -  Il secondo Odg sugli “Studi su problematiche di sicurezza sociale”, presentato dal Consigliere Aldo Lorenzi (Italia), è stato approvato all’unanimità.

“Il Cgie, riunito in Assemblea plenaria, preso atto della grave crisi che sta colpendo il sistema welfare nei vari Paesi nel mondo ritiene necessario promuovere o patrocinare un momento di studio – entro il 2006 – per discutere sulle problematiche di sicurezza sociale che coinvolgono i nostri connazionali residenti all’estero”.

 

 

La Campagna pubblicitaria e informativa sui referendum

ROMA - Il terzo Odg sulla “Campagna pubblicitaria ed informativa sui referendum”, presentato dal Consigliere Carlo Consiglio (Canada), è stato approvato all’unanimità.

“Il Cgie, riunito in Roma dal 2 al 4 marzo 2005, rilevato che dalla relazione del governo fatta dal senatore Antonione è emerso che la competente direzione generale del Mae sta predisponendo una campagna informativa sui referendum che saranno tenuti nei prossimi mesi, ritenuto che nella precedente esperienza referendaria, sia i Comites che i consiglieri del Cgie non hanno avuto alcun ruolo, e che il tutto è stato deciso dai Consolati;

considerato che nella maggior parte dei casi, nel distribuire la campagna informativa, non si è tenuto conto di radio e televisioni che, così come i giornali, svolgono un ruolo rilevante, e non solo, nell’informare i connazionali, che le campagne informative pubblicitarie istituzionali rappresentano anche un modo per finanziare la stampa e i media italiani all’estero;

valutato che il coinvolgimento dei Comites e dei Consiglieri del Cgie nel programmare a dare attuazione alla campagna pubblicitaria istituzionale possa dare un contributo notevole di garanzia;

chiede che nel programmare e dare attuazione alla campagna pubblicitaria istituzionale sui referendum i Comites e i Consiglieri del Cgie abbiano un ruolo paritetico con i Consolati;

invita il Comitato di presidenza a compiere i passi necessari perché ciò avvenga”.

Un odg che è stato approvato all’unanimità anche se, in un intervento successivo, Adriano Benedetti, Direttore Generale della DGIEPM, dopo aver manifestato il suo sostegno alla proposta, ha ritenuto fuori luogo l’accenno ad un ruolo “paritetico”, visto che sono i soli Consolati ad essere competenti nella gestione e nel finanziamento delle campagne informative.

 

La prestazione sanitaria

ROMA - Il quarto Odg sulla “Prestazione sanitaria”, presentato dal Consigliere Franco Santellocco (Algeria), è stato approvato all’unanimità:

“Ricordato che il diritto all’assistenza sanitaria per i cittadini italiani residenti all’estero che rientrato temporaneamente sul territorio nazionale è regolato dall’art. 19 della legge 833/1978, art. 2 comma II, del Decreto Sanità-Tesoro del 1 febbraio 1996, risulta essere comunque limitato a prestazioni sanitarie urgenti per un periodo massimo di novanta giorni continuativi nell’anno solare da parte del Servizio Sanitario Nazionale;

ricordato che la prestazione viene erogata dall’unità Sanitaria Locale territorialmente competente in base alla temporanea dimora dell’assistito;

l’Assemblea Plenaria del Cgie chiede un intervento normativo atto a superare la discriminazione fra “cittadini residenti in Italia” e “cittadini residenti all’estero”;

chiede in subordine che la prestazione ora erogata e disciplinata venga estesa a 12 mesi all’anno”

 

 

Il riacquisto della Cittadinanza per gli Esuli giuliano-dalmati

ROMA -  Il quinto Odg sul “Riacquisto della cittadinanza per gli esuli giuliano-dalmati”, presentato dai Consiglieri Rocco Di Trolio (Canada) e Michele Calamera (Belgio), è stato approvato a maggioranza con un solo astenuto. Ne riportiamo di seguito il testo integrale.

“Il 10 febbraio scorso, a 60 anni dall’istituzione della Repubblica, l’Italia ha celebrato la Giornata del Ricordo dell’Esodo dai territori ceduti alla Jugoslavia, a seguito del Trattato di Pace del 1947, dei connazionali istriani, Fiumani, Dalmati. In questa dolorosa ricorrenza il Presidente della Repubblica ha reso omaggio al sacrificio delle vittime delle foibe, nei luoghi dove esso è stato perpetrato.

Molti di questi connazionale hanno dovuto anche abbandonare il nostro Paese e andare esuli in latri continenti, America Latina, America del nord e Australia, soprattutto. Attualmente i Giuliano Dalmati e i loro residenti sono residenti in questi Paesi.

In molti stati hanno dovuto rinunciare alla cittadinanza italiana oppure, come nel caso paradossale di quanti transitarono per i Campi Profughi dell’IRO (International Refugee Organization) sono stati trasferiti all’estero senza aver nemmeno più la cittadinanza italiana.

Anche i connazionali rimasti a vivere nei territori ceduti alla Jugoslavia sono diventati cittadini di quello stato.

Per tutte queste persone, la legge 91/92 ha attribuito la possibilità di riacquistare la cittadinanza italiana. Tuttavia, malgrado le proroghe per la presentazione della domanda fino al 31 dicembre 1997, molte persone non sono state informate e molte fattispecie particolari non sono state prese in considerazione.

In questo periodo sono in discussione alla Commissione Affari Costituzionali della Camera tre disegni di legge riguardanti il riacquisti cella cittadinanza italiana da parte dei connazionali residenti nelle repubbliche della Croazia e della Slovenia e dei loro discendenti.

L’Assemblea del Cgie chiede che nel Testo Unificato in fase di redazione venga inserito anche il riacquisto/acquisti della cittadinanza italiana per gli esuli Giuliano Dalmati all’estero, senza vincoli temporali e di residenza, al fine di portare a soluzione complessiva con un unico provvedimento i drammi patiti dai nostri connazionali in Istria, a Fiume e in Dalmazia alla fine della II Guerra Mondiale”

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Cittadinanza: Una dichiarazione di Piero Puddu dell’Istituto Ferdinando Santi

Il presidente dell’Istituto Ferdinando Santi Piero Puddu ha rilasciato una dichiarazione a proposito dell’approvazione dell'Assemblea Plenaria del C.G.I.E. dell'ordine del giorno  sul riacquisto della cittadinanza italiana, proposta dai consiglieri Rocco Di Troilo e Michele Calamera, da sempre impegnati nell'Istituto Fernando Santi. Il  riacquisto della cittadinanza italiana per gli esuli giuliano-dalmati – afferma Piero Puddu -  rappresenta un segnale importante della volontà degli italiani nel mondo di veder realizzata un'aspirazione da sempre presente fra tutti quelli italiani, istriani, fiumani e dalmati, che sono stati costretti ad abbandonare la terra d'origine.

L'ordine del giorno del C.G.I.E., - aggiunge Puddu -  con la sottolineatura della necessità del riacquisto/acquisto della cittadinanza italiana, senza vincoli temporanei di residenza, dà un'indicazione positiva per la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati che in queste ore si sta occupando proprio di tale diritto non ancora soddisfatto.

 

Le facilitazioni di viaggio per gli elettori

ROMA - Il settimo Odg sulle “Facilitazioni di viaggio per elettori”, presentato dal Consigliere Michele Schiavone (Svizzera) è stato approvato all’unanimità. Ne riportiamo di seguito il testo integrale.

“Il prossimo mese di aprile 2005 sono state indette le elezioni amministrative e regionali alle quali è chiamato a partecipare l’intero corpo elettorale, ivi compresi gli italiani residenti all’estero.

Considerato che, con decreto legislativo, per il 3 e 4 aprile 2005 sono state indette le elezioni per il rinnovo di 14 amministrazioni regionali, e che ciò costituisce un momento importante per rafforzare il legame tra le comunità italiane all’esteri e le regioni d’origine, in particolare nella presente fase in cui l’ordinamento legislativo italiano assume forti connotati federalisti;

rilevato che la rete diplomatico-consolare italiana ha informato sulle disposizioni inerenti alla partecipazione alle elezioni in cui si prevede uno sconto sul tratto italiano relativo al tragitto dallo Stato di residenza estero alla circoscrizione elettorale pari al 40% dei servizi di trasporto ferroviari e dei traghetti in I e II classe, del 10% sui vettori della compagnia aerea nazionale;

rilevato che questa disposizione governativa, nella forma preposta, costituisce una vera e propria novità che rischia di vanificare la partecipazione di molti elettori titolati del diritto inalienabile di voto, in particolare quelli residenti in Europa, esponendoli ad oneri ingenti in quanto sono già gravati di perdite sostanziali di salario e di giornate di vacanze;

ricorda che tale evidenza è già stata presentata al Ministro degli esteri, Gianfranco Fini, dal segretario generale del cgie in data 1 marzo 2005,

il Cgie chiede al governo di ripristinare le agevolazioni e il gratuito uso dei servizi di trasporto ferroviari, aerei, navali nel modo in cui sono state erogate fino alle ultime consultazioni regionali, per tutti gli elettori italiani residenti all’esteri al fine di favorire la loro partecipazione alle consultazioni elettorali

 

La campagna di informazione istituzionale sul voto

ROMA- L’ottavo Odg sulla “Campagna di informazione istituzionale sul voto”, presentato dal Consigliere Nino Randazzo (Australia) è stato approvato all’unanimità.

“Premesso che la coscienza dei diritti e dei doveri della cittadinanza va di pari passo con una corretta e tempestiva informazione;

l’Assemblea Plenaria del Cgie ha raccolto il rilievo della prima Commissione (Informazione e Comunicazione) che ha registrato una forte e persistente carenza d’informazione pubblica completa e puntuale degli italiani all’estero, tanto in tema di cittadinanza e aggiornamento dei dati anagrafici presso le sedi consolari quanto in ambito di confronto democratico fra cittadini della circoscrizione Estero chiamati agli storici appuntamenti dell’imminente referendum sulla fecondazione assistita e delle prossime elezioni politiche.

L’Assemblea Plenaria, preso atto del rinnovato impegno di Rai International di fornire un servizio d’informazione il più esteso possibile sulle sopraindicate tematiche, ma rilevando al contempo il livello insoddisfacente del servizio pubblico della rai nei confronti dei cittadini italiani presenti nelle varie realtà europee fuori d’Italia,

impegna il Comitato di Presidenza a compiere ogni passo utile a facilitare le iniziative suggerite dalla prima commissione tematica, tese ai seguenti obiettivi:

1.un incontro in tempi brevi di una delegazione del Cgie con il Cda della Rai;

2.assicurarsi che il Cgie sia messo in condizione, a brevissimo termine, di conferire direttamente, sul cruciale tema del vuoto d’informazione e sull’opportunità di un percorso di educazione civica, con le competenti autorità di governo (Presidente del Consiglio, Ministri per gli Affari Esteri, per gli Italiani nel Mondo, dell’Interno, delle Comunicazioni) e istituzionali (Commissione di Vigilanza parlamentare sui servizi di informazione);

3.la sensibilizzazione delle competenti autorità di governo e istituzionali sulla inderogabile necessità di impostare e attuare da subito una capillare campagna di informazione diretta agli elettori della Circoscrizione estero, per fronteggiare una situazione d’emergenza in relazione all’applicazione della legge sull’esercizio dei diritto di voto per corrispondenza;

4.assicurarsi che la Prima Commissione sia messa in grado di riunirsi all’occorrenza anche in seduta straordinaria e in tempo utile per valutare e, nel rispetto del ruolo istituzionale del Cgie, essere consultata e intervenire, qualora necessario, nella campagna sui meccanismi e i diritti-doveri connessi all’esercizio del voto nella circoscrizione estero”.

 

La ratifica della Convenzione Italia-San Marino

ROMA -  Il nono Odg sulla “Ratifica della convenzione Italia – San Marino”, presentato dal Consigliere Claudio Pozzetti (Italia) è stato approvato all’unanimità.

 “Il 21 marzo 2002 è stata sottoscritta la convenzione tra il governo della repubblica Italiana ed il Governo della Repubblica di San Marino al fine di evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi fiscali, con annesso Protocollo aggiuntivo.

A distanza di ormai tre anni, tale Convenzione è ancora in attesa di ratifica, in mancanza della quale non può entrare effettivamente in vigore.

Ciò, oltre a ragioni di carattere più generale, riguardanti i rapporti tra Italia e Repubblica di San Marino, tradizionalmente improntati a favorire lo sviluppo economico e sociale dei territori interessati, riveste particolare importanza anche per una ragione più specifica, che attiene alla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori frontalieri italiani che operano a San Marino.

Sono infatti 5800 i frontalieri che, in mancanza di una chiara definizione, rischiano la doppia imposizione o un’imposizione concorrente priva di certezze come è avvenuto negli ultimi due anni. Infatti, con la legge finanziaria 2003, il governo italiano, con una scelta discutibile e unilaterale, ha deciso di non attendere l’entrata in vigore della convenzione e di sottoporre a tassazione concorrente i redditi dei frontalieri nella Repubblica di San Marino.

Il Cgie, facendosi interprete della tutela dei diritti anche di questi cittadini italiani che lavorano all’estero chiede

un impegno del governo e del parlamento affinché si proceda al più presto alla ratifica della convenzione e alla successiva emanazione di una specifica ed organica legge ordinaria che sancisca definitivamente e con equità di misure e modalità di trattamento fiscale dei frontalieri nella repubblica di San Marino”

 

I contributi a favore della Stampa Italiana all’estero

ROMA - Il decimo Odg sui “Contributi a favore della stampa italiana all’estero”, presentato dal Consigliere Giovanni Rapanà (Canada) è stato approvato all’unanimità.

“Considerato che i crescenti costi di produzione e distribuzione della carta stampata in ogni parte del mondo incidono fino a mettere a repentaglio in taluni casi la stessa sopravvivenza di vecchie e nuove testate italiane all’estero;

che il Parlamento ha in discussione un disegno di legge di riforma della normativa sull’editoria in cui si prevede un adeguamento delle misure di sostegno pubblico e un sostanziale incremento dei contributi pubblici agli organi di informazione di partiti e movimenti politici;

l’Assemblea plenaria del Cgie chiede un intervento urgente del Ministro degli Esteri e del Ministro per gli Italiani nel Mondo affinché le nuove misure comprendano anche la stampa italiana all’estero, i cui contributi sono rimasti immutati dall’anno 2000 ad oggi. Essi sono assolutamente inadeguati a garantire i livelli qualitativi e quantitativi di un’informazione essenziale a garantire una corretta e completa applicazione della legge sul voto per corrispondenza nella Circoscrizione Estero e la promozione di un adeguato e pluralistico dibattito tra i cittadini interessati.

Contestualmente, l’Assemblea Plenaria del Cgie chiede un provvedimento normativo che assimili il sistema radio televisivo in lingua italiana all’estero a quello delle radio tv locali in Italia, anche per quanto riguarda le provvidenze di sostegno. Analogo intervento viene chiesto anche per gli organi di informazione telematici”.

 

Piano straordinario di informazione e strumento normativo

ROMA- Il quattordicesimo Odg sul “Piano straordinario di informazione e strumento normativo”, presentato dal Segretario Generale Franco Narducci (Svizzera) è stato approvato all’unanimità.

“Conosciute le informazioni più recenti sull’allineamento dei dati relativi all’elenco modificato degli elettori italiani residenti all’estero;

preso atto, da un lato, con soddisfazione dei progressi conseguiti, in termini assoluti e percentuali, e dall’altro, con preoccupazione ed allarme, delle dimensioni della mancata integrazione del dati del Mae con quelli del Ministero dell’Interno, che di fatto non consentiranno ad una rilevante quantità di elettori di esercitare il loro diritto in occasione delle prossime scadenze referendarie e politiche;

ricordato che, oltre alla regolarizzazione degli elenchi elettorali, è indispensabile procedere al completamento del quadro normativo necessario per assicurare l’esercizio del voto alle prossime elezioni politiche, in particolare ridefinendo i collegi elettorali nelle regioni italiane al fine di assicurare la rappresentanza di dodici Deputati e sei Senatori alla circoscrizione estero;

ritiene che solo con soluzioni organizzative e normative straordinarie si potranno almeno limitare le conseguenze più negative sul piano del reale esercizio del diritto di voto;

chiede che al più presto sia avviato un piano straordinario d’informazione, dotato di risorse adeguate e capace di coinvolgere, oltre alle strutture diplomatiche, i Comites, il mondo associativo, i Patronati, la rete dei media italiani all’estero ed i maggiori canali d’informazione in lingua locale, anche utilizzando le nuove tecnologie comunicative di cui è possibili disporre;

chiede altresì, che sia verificata la possibilità di ricorrere, in vista del voto referendario, ad uno strumento normativo che in via temporanea ed eccezionale definisca il corpo elettorale nell’ambito dell’elenco unificato, allo scopo di evitare che il quorum sia artificiosamente definito con un dato non corrispondente a quello reale;

impegna il governo e i gruppi parlamentari ad esaminare fin da oggi l’eventualità di una soluzione eventualmente anche di tipo normativo che modelli la base elettorale o sulla situazione accertata tre mesi prima del voto o assumendo come fonte di legittimazione al voto, solo in relazione alla prima applicazione della legge sul voto per corrispondenza, gli elenchi consolari;

impegna inoltre le forze parlamentari ad evitare, a non molti mesi dall’avvio delle procedure di organizzazione delle elezioni, altri percorsi di revisione della legge 459/01 sul voto all’estero. che rischierebbero solo di rimettere in discussione punti già acquisiti con un positivo dialogo e di riaprire in modo paralizzante confronti di posizione superati;

sollecita il Governo ad approvare al più presto il Disegno di Legge sulla ridefinizione dei collegi elettorali in Italia ed i gruppi parlamentari a concorrere alla sollecita approvazione del provvedimento;

impegna il Comitato di Presidenza a rappresentare in tutte le sedi istituzionali e politiche utili questi orientamenti del Cgie”.




 
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