- VENEZIA - Non poteva mancare il Sudamerica nel cartellone di "Marostica in Jazz", quarta edizione firmata da Veneto Jazz in collaborazione con il Comune e il Panic Jazz Club. E così, sabato 29 giugno, arrivano sul palcoscenico di Piazza degli Scacchi
"I Tamburi di Baia", gruppo di ballerini, cantanti e percussionisti di Salvador de Baia, cuore pulsante del panorama musicale brasiliano.
Il ritmo è quello contagioso dell’axé music, genere musicale che trascina in piazza in balli incessanti centinaia di bahiani non più soltanto a Carnevale, ma durante tutti gli eventi culturali della grande estate brasiliana.
Il loro repertorio sposa i ritmi tradizionali brasiliani (samba, forrò, alujà) a quelli della diaspora africana (reggae e funk) che hanno fatto nascere brani dal sapore jazz, di grande varietà, dominati da tutti i tipi di percussioni brasiliane. Il samba-reggae è forse il genere più interessante fra queste nuove sonorità, una tecnica di percussione del tamburo che vede al posto delle mani l’utilizzo di una bacchetta molto flessibile, producendo così un suono più aggressivo, con la grancassa che prende il posto del basso nel reggae, sottolineando la pulsazione sincopata.
E’ con questo "swingue", come dicono a Bahia, che sfilano le legioni di rasta-men bahiani discendenti dagli schiavi rivendicando le proprie radici culturali. Ed è con questa fonte inesauribile di ritmi e ispirazioni che artisti di fama internazionale come Paul Simon o Peter Gabriel hanno instaurato ricche collaborazioni, dando il via al filone della world music.
Lo show culmina nelle spettacolari evoluzioni della Capoeira, la danza marziale originaria delle piantagioni degli schiavi, sorta di lotta acrobatica ormai conosciutissima in tutto il mondo.Tutti i dieci componenti del gruppo sono capereisti, cantanti, percussionisti, ballerini, in grado di creare uno spettacolo trascinante.
Il concerto inizia alle 22 ed è ad
ingresso gratuito.
Prima dello spettacolo, a partire dalle 20, concerto jazz al
Caffè Nazionale. A partire da mezzanotte, invece, jam session al
Panic Jazz Club con gli americani Bobby Durham (batteria) e Wayne Dockery (contrabbasso) e Massimo Faraò (piano).