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Il voto degli Italiani all'Estero

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Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
03 mar 2005Consistenti settori politici non vogliono che gli italiani all’estero votino

(Italia Estera) - ROMA  - Consistenti settori delle forze politiche della maggioranza vogliono che gli italiani all'estero in occasione delle prossime elezioni politiche non possano esercitare il loro voto. Questo l’allarme lanciato ieri  dal sen. Franco Danieli, vicepresidente della Commissione Affari Esteri e responsabile della Margherita per gli italiani nel Mondo, nel corso del suo intervento all’Assemblea plenaria del CGIE . Molti hanno sottovalutato l’allarme di Danieli.

Ma oggi l’allarme è stato ripreso da Mirko Tremaglia  il ministro degli italiani nel mondo nel corso del suo intervento all’Assemblea plenaria del CGIE.:  “La legge 459 non si tocca, se succede, faccio la crisi di governo”.  L’articolo 48 della Costituzione, che è inamovibile, ha sancito un preciso diritto per gli italiani nel mondo. Però, ha affermato il ministro, la stessa cosa non si può dire della legge e  “deve rimanere così com’è. Il fatto che porteremo via 12 seggi alla Camera e 6 al Senato può far discutere sia maggioranza che opposizione, ma noi dobbiamo difendere la legge a testa bassa”. Tremaglia, che parlava ai Consiglieri del CGIE riuniti alla Farnesina in Assemblea Plenaria, ha aggiunto:  “Voi dovete fare le barricate per difendere la 459. Per questo vi chiedo di approvare all’unanimità un ordine del giorno che ribadisca il vostro più completo sostegno a questa legge”.

Ma la proposta non ha trovato tutti d’accordo nella soluzione, anche se sono tutti d’accordo che si deve votare. Molti hanno sostenuto che bisogna dare risposte concrete sull’Anagrafe dell’AIRE per poter così sostenere una posizione forte e non facilmente attaccabile. Ma il mancato allineamento delle anagrafi consolari e comunali per un altro milione e 300 mila aventi diritto fa discutere. Cosa che influirebbe non poco nel raggiungimento del quorum per il prossimo referendum sulla fecondazione assistita.
I dati sullo stato dell’anagrafe esposti dal vice prefetto Anna Di Stefano (nella foto), dirigente del Ministero dell’Interno per l’Aire, non fanno ben sperare. Anzi, gli stessi addetti ai lavori parlano di una situazione non più modificabile nel breve periodo. Grazie all’introduzione di nuovi criteri informatici meno rigidi, il 79,3% delle posizioni presenti nell’elenco unico sono state allineate, contro il 67,5% delle posizioni dei soli elenchi consolari e il 77.7% dell’Aire.
Nonostante il numero significativo – circa 800 mila - di italiani che non risultano in uno dei due elenchi, la Di Stefano ha parlato di un “buon risultato” raggiunto in otto mesi, incrementando i dati allineati del 10% secondo “una qualità difficilmente modificabile. Questi dati saranno la base per il prossimo referendum”.

A questo si deve aggiungere la necessaria bonifica degli indirizzi sbagliati che le ultime volte hanno causato il mancato recapito dei plichi elettorali. “Il ministero sta lavorando su vari fronti sia consegnando al Mae un modulo di sicurezza, preparando un opuscolo  per informare e sensibilizzare gli italiani all’estero e, infine, studiando l'ipotesi di una revisione della legge anagrafica. Tutto questo, però, - ha sottolineato la Di Stefano  – non può prescindere dalla collaborazione dell’italiano che vuole votare nell’aiutarci a regolarizzare la sua posizione”.  

Il ministro Adriano Benedetti Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Mae, nel suo intervento di oggi ha confermato quanto detto da lui ieri e coè che è una base elettorale di 3 milioni e 500 mila italiani all’estero. Ha soltanto aggiunto che nei prossimi giorni inizierà un sondaggio a campione su 3 mila connazionali iscritti negli elenchi consolari, ma non nei comunali. Un monitoraggio i cui risultati   condizioneranno i futuri interventi.

Benedetti ha anche distribuito ai consiglieri una tabella elaborata dal MAE in cui sono evidenziate le discrepanze di dati consolato per consolato. I dati della tabella evidenziano come la situazione più “raggelante”sia ancora una volta l’ America Latina.
I dati forniti dal Ministero dell’Interno lasciano “perplesso” anche Franco Narducci, Segretario generale del CGIE , per il quale  le 800 mila posizioni  che sono state regolarizzate in due anni non è un buon risultato
Norberto Lombardi, invece, ha parlato di un progetto di allineamento-dati affrontato con poche risorse. “Non possiamo affrontare un referendum – ha aggiunto il consigliere Cgie – sapendo che un milione e 200 mila persone non voteranno”. Sulle posizioni dell’opposizione riguardo la 459, invece, Luciano Neri ha rassicurato Tremaglia che sulla legge 459 “non c’è nessuno tra i Ds che vuole uno slittamento delle votazioni” sostenendo poi che “è necessario un atto del Governo per ridefinire i collegi elettorali”. Un’opinione, quest’ultima non condivisa da Tremaglia che, comunque, lo ha ringraziato per lo spirito che si è colto nel suo intervento. Marco Fedi (Australia), come Lombardi, non si è detto d’accordo sull’ordine del giorno proposto da Tremaglia.
Per Silvana Mangione (Usa) sono quattro i punti fondamentali della legge 459 da difendere: art.1 comma 2 sul voto per corrispondenza; art.4 comma 1 sull’opzione di poter tornare in Italia per votare; l’art.5 comma 1 sull’allineamento dati di competenza governativa; e, infine, art.22 comma 1 che stabilisce come i seggi per gli italiani all’estero prenderanno il posto di quelli finora attribuiti col sistema proporzionale. Proprio quest’ultimo, per Silvana Mangione, sarà “il ventre molle da cui il cavallo di Troia butterà fuori tutti i suoi soldati” perché né alla maggioranza né all’opposizione piacerà perdere quelli che fino ad oggi erano “seggi sicuri”.

Il senatore Franco Daniele ha commentato così  gli interventi di stamattina:"Questo é  l’allarme lanciato ieri da me  e oggi mi pare che nella sostanza sia stato ripreso, seppure con motivazioni diverse, dal Ministro Tremaglia. E' evidente che tale prospettiva confliggerebbe con il dettato costituzionale e non potrebbe trovare alcuna giustificazione. Non è da escludere che tale orientamento sia maturato anche alla luce dei risultati elettorali (elezioni Comites, CGIE, Parlamento Europeo) in cui il centrosinistra è prevalso nettamente. In assenza di immediate smentite e di fatti concludenti da parte del Governo, il sospetto sull'ennesimo tentativo finalizzato a cambiare le regole della competizione elettorale, anche nella circoscrizione estero, sarà più che fondato ".

Benedetti ha anche distribuito ai consiglieri una tabella elaborata dal MAE in cui sono evidenziate le discrepanze di dati consolato per consolato. I dati della tabella evidenziano come la situazione più “raggelante”sia ancora una volta l’ America Latina.
I dati forniti dal Ministero dell’Interno lasciano “perplesso” anche Franco Narducci, Segretario generale del CGIE , per il quale  le 800 mila posizioni  che sono state regolarizzate in due anni non è un buon risultato
Norberto Lombardi, invece, ha parlato di un progetto di allineamento-dati affrontato con poche risorse. “Non possiamo affrontare un referendum – ha aggiunto il consigliere Cgie – sapendo che un milione e 200 mila persone non voteranno”. Sulle posizioni dell’opposizione riguardo la 459, invece, Luciano Neri ha rassicurato Tremaglia che sulla legge 459 “non c’è nessuno tra i Ds che vuole uno slittamento delle votazioni” sostenendo poi che “è necessario un atto del Governo per ridefinire i collegi elettorali”. Un’opinione, quest’ultima non condivisa da Tremaglia che, comunque, lo ha ringraziato per lo spirito che si è colto nel suo intervento. Marco Fedi (Australia), come Lombardi, non si è detto d’accordo sull’ordine del giorno proposto da Tremaglia.
Per Silvana Mangione (Usa) sono quattro i punti fondamentali della legge 459 da difendere: art.1 comma 2 sul voto per corrispondenza; art.4 comma 1 sull’opzione di poter tornare in Italia per votare; l’art.5 comma 1 sull’allineamento dati di competenza governativa; e, infine, art.22 comma 1 che stabilisce come i seggi per gli italiani all’estero prenderanno il posto di quelli finora attribuiti col sistema proporzionale. Proprio quest’ultimo, per Silvana Mangione, sarà “il ventre molle da cui il cavallo di Troia butterà fuori tutti i suoi soldati” perché né alla maggioranza né all’opposizione piacerà perdere quelli che fino ad oggi erano “seggi sicuri”.

Il senatore Franco Daniele ha commentato così  gli interventi di stamattina:"Questo é  l’allarme lanciato ieri da me  e oggi mi pare che nella sostanza sia stato ripreso, seppure con motivazioni diverse, dal Ministro Tremaglia. E' evidente che tale prospettiva confliggerebbe con il dettato costituzionale e non potrebbe trovare alcuna giustificazione. Non è da escludere che tale orientamento sia maturato anche alla luce dei risultati elettorali (elezioni Comites, CGIE, Parlamento Europeo) in cui il centrosinistra è prevalso nettamente. In assenza di immediate smentite e di fatti concludenti da parte del Governo, il sospetto sull'ennesimo tentativo finalizzato a cambiare le regole della competizione elettorale, anche nella circoscrizione estero, sarà più che fondato ".

Ma il Ministro  Tremaglia interviene per correggere il tiro:"Sul voto degli Italiani all'estero il senatore Franco Danieli sostiene sbagliandosi che la Cdl non vuole la legge, ma sa che è esattamente vero il contrario. Anzi, se c'è qualcuno che vuole far votare all'estero secondo il metodo dell’opzione, cioe’ rientrando in Italia, questo e’ il centro sinistra e non il centro destra.”.
"Ho reagito - aggiunge Tremaglia - a questa eventualità perché se si accettasse l'ipotesi dell'opzione non voterebbero più di 200 o 300 mila italiani residenti all'estero e ciò equivarrebbe a un fallimento totale. Danieli può fare, come al solito, la polemica, ma io voglio difendere a tutti i costi il diritto degli italiani all'estero che devono votare.".
"Per completezza - conclude Tremaglia - mando a Danieli un sondaggio sulla mia persona realizzato dall'Istituto Piepoli dal quale si accorgerà che gli Italiani all'estero sono con me e non con lui: il 71% è infatti a mio favore. Infine, ricordo che alla
  votazione  finale della legge 459 sull'esercizio del diritto di voto all'estero era assente il 60% dei Deputati del Centrosinistra".

 Nelle foto: Il Ministro Tremaglia; Il tavolo del Comitato di Presidenza del CGIE con il Segretario Generale Narducci, il Ministro Benedetti ed il Vice presidente Pallaro; il vice prefetto Di Stefano; il Segretario Generale Narducci col ministro Cardilli; Carlo Consiglio seduto al suo tradizionale scranno;Norberto Lombardi nel corso di uno dei suoi interventi;Uno scorcio del salone delle conferenze internazionali della Farnesina,da sin:Randazzo e Cairo che ha preso il posto di Nardelli; altri consiglieri , al centro, Romagnoli; al centro di quest’ultima foto il Consigliere Vincenzo Centofanti

 

 

 

 

 




 
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